morte di un matematico napoletano (1992)

Gli ultimi giorni di un uomo sconfitto dal male di vivere. Un uomo che cerca invano di urlare, in un film decadente, lucido, sommesso e straziante, tutto il disagio dell'esistenza attraverso la spessa coltre dell'ipocrisia, del vuoto di valori e della dipendenza.
Tecnicamente ottimo, Martone già maturo alla prima opera, una Napoli di secondo piano fotografata con intensità e un grandissimo Cecchi, attore purtroppo poco valorizzato dal cinema.
Da riscoprire.

Film molto discusso e generalmente osannato dalla critica che lo ha salutato come un capolavoro del cinema italiano.
E' evidente che il cinema di Martone merita rispetto: magari un pò accademico, ma ricco di sfumature e di influenze (Godard e Rivette in primis, i francesi).
E' superba la prova di Servillo in un personaggio davvero complesso e affascinante. Peccato solo che il film sia nel complesso un pò didascalico e prolisso, e questo mi impedisca di estrarre l'8 che riservo senza dubbio al successivo, bellissimo "L'amore molesto"