l'uomo nel bosco regia di Alain Guiraudie Francia 2024
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l'uomo nel bosco (2024)

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locandina del film L'UOMO NEL BOSCO

Titolo Originale: MISERICORDE

RegiaAlain Guiraudie

InterpretiFélix Kysyl, Catherine Frot, Jean-Baptiste Durand, Jacques Develay, David Ayala, Serge Richard, Tatiana Spivakova, Elio Lunetta, Sébastien Faglain, Salomé Lopes

Durata: h 1.42
NazionalitàFrancia 2024
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2025

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Trama del film L'uomo nel bosco

Il trentunenne Jérémie (Félix Kysyl) si reca al funerale del titolare della panetteria, dove ha lavorato in passato e a cui era molto legato. Quando decide di fermarsi qualche giorno in più per stare vicino a Martine (Catherine Frot), la vedova del panettiere, non immagina che ben presto si troverà al centro di una serie di eventi del tutto inaspettati. Una misteriosa scomparsa, un vicino minaccioso, un figlio geloso e un abate dalle bizzarre intenzioni animeranno un po' troppo il suo breve soggiorno nel piccolo paese di campagna, portando a galla un passato che avrà conseguenze del tutto inaspettate nel presente.

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Voto Visitatori:   5,30 / 10 (5 voti)5,30Grafico
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Voti e commenti su L'uomo nel bosco, 5 opinioni inserite

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TheLegend  @  03/09/2025 18:16:35
   5½ / 10
Offre qualche momento e spunto interessante ma risulta discontinuo.

76mm  @  10/07/2025 14:23:34
   5½ / 10
POSSIBILI SPOILER PRESENTI
Autore sicuramente interessante questo Guiraudie.
Idolatrato in patria, in particolare dagli snobissimi Cahiers, che per la seconda volta (a questo giro piuttosto inspiegabilmente) hanno premiato la sua opera come miglior film dell'anno, dopo averlo già insignito, molto più meritatamente, per il bellissimo Lo sconosciuto del lago.
Forse per richiamare il film precedente i traduttori italiani hanno deciso di inserire il bosco nel titolo, snaturando e banalizzando quello originale (Misericorde), che invece rappresenta la chiave (o una delle chiavi) di lettura del film.
Devo dire però che questa volta sono rimasto un po' deluso, viste le alte aspettative.
La pellicola cambia registro troppe volte e troppo repentinamente: inizia come Chabrol e finisce come Bunuel, passando per Ozon, Pasolini e Lynch, senza soluzione di continuità e senza un'amalgama adatta a tenere insieme il tutto.
Fondamentalmente ogni azione/reazione che si vede nel film è priva di logica e lo spettatore, per trovare un appiglio per poter giustificare i comportamenti insensati di tutti i personaggi, deve costruirsi nella testa un film parallelo, o per meglio dire un prequel, immaginandosi quello che doveva essere il sottoBOSCO dei rapporti nel paesello prima della partenza del protagonista, il cui ritorno smuove qualcosa che avrebbe dovuto rimanere sepolto.
Un sottobosco fatto con ogni probabilità di incesti, pedofilia, tensioni omoerotiche più o meno sopite, blasfemia e altre amenità del genere, capeggiato si intuisce dal defunto fornaio, la cui morte, con conseguente ritorno del "figliol prodigo", riporta a galla gli istinti peggiori di tutti.
Però ripeto, questo film alternativo se lo deve immaginare lo spettatore, perché quello vero fornisce ben pochi indizi concreti per giustificare lo sviluppo degli eventi, che fra l'altro sono due in croce.
Poche risposte dunque, e purtroppo anche le domande non sono particolarmente interessanti.
E' così difficile trovare un compromesso fra i pleonastici spiegoni for dummies che ammorbano tanti film e l'esasperante vaghezza tipica degli autori che vogliono fare un po' troppo gli "sboroni"?
L'inquadratura del prete nudo con un pene da cavallo in erezione mi è sembrata una provocazione davvero di cattivo gusto.

benzo24  @  17/06/2025 11:23:03
   1 / 10
è raro imbattersi in film sconclusionati e fatti male come questo dove ogni parte del film è sciagurata, dalla regia, al cast fino ad arrivare alla scrittura completamente idiota

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/03/2025 10:57:41
   7½ / 10
Il funerale di un suo ex datore di lavoro permette al protagonista di tornare al paese dove è cresciuto. Il ritorno però lo pone in una condizione vicina all'estraneità rispetto a quando era partito, perché sono cambiati non tanto i luoghi, quanto le persone che frequentava. Il film di Guiraudie si muove su una trama che sembra venire da Chabrol, per il contesto dove si svolge la vicenda, cioè la piccola provincia francese, ma con un personaggio che possiede qualche elemento dell'estraneo di Teorema di Pasolini e la capacità di cambiare gli equilibri di Ripley. Al tempo stesso però non né il carisma del personaggio di Pasolini a cui era sufficiente solo la presenza, né la capacità manipolatoria di Ripley in quanto Jerome è mosso dal semplice desiderio istintivo di rifarsi una vita. Una pagina bianca che vuole essere riscritta sostituendosi alle figure sia di figlio che di marito. In tale contesto tutto si muove nelle ore notturne, quasi a sottolineare un inconscio collettivo che muta. Un film estremamente interessante, con personaggi ben scritti ed ottimi dialoghi che riesce a mantenere quell'ambiguità di fondo che rimane fino alla sua conclusione.

Phenomeno  @  21/01/2025 22:47:59
   7 / 10
Un po' Chabrol, un po' Pasolini, un po' Bunuel, ma soprattutto Guiraudie, un regista che ha un suo stile unico riconoscibile, probabilmente troppo spiazzante in questo caso per essere addirittura considerato il film dell'anno per i "Cahiers du Cinema" forse la rivista cinefila più famosa al mondo, sconvolgente forse troppo poco in questo caso, il regista si trattiene come invece non aveva fatto in Rester Vertical. Resta comunque un film intrigante con una bellissima fotografia dove regna la penombra. Ricorda As Bestas la prima parte, poi il film prende un'altra direzione meno noir e più grottesca

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