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E' un film eccellente, una scarica di emozioni. ottima interpretazioe e caratterizzazione dei personaggi. E' secondo me il miglior film italiano di tutti i tempi.
ok adesso sono apposto . ho visto questo film e giuro di nn avere piu parole,bello sarebbe sminuirlo , capolavoro sarebbe offensivo, e allora dico solo che questo non e un film ma IL FILM robert de niro e qualcosa di incredibile, in quanto a parole non si finirebbe mai di spenderle per un film che io giuro non dimentichero mai.10 è IL MINIMO
non mi dilungo nel descrivere il perchè ho dato 10 a questo film, tanto lo ha fatto altra gente prima di me esperta in materia cinematografica. Stupendo comunque, un pochino lento, ma se fosse stato più veloce avrebbe perso tanto. Da vedere assolutamente
Probabilmente uno dei film che merita maggiori riconoscimenti, toccando picchi altissimi sotto ogni aspetto. Regia magistrale, Leone reputa questo il suo "film testamento" Attori ai massimi livelli con un De Niro da Oscar che chiese esplicitamente a Leone di girare le scene in ordine cronologico (ragazzo,adulto,vecchio), per entrare meglio nella personalita' del suo personaggio.(ovviamente solo la parte adulto,vecchio) Per le musiche basta un cognome : MORRICONE. Montaggio perfetto (rovinato poi nella versione americana dove hanno ricostruito tutto in ordine cronologico reale, vergogna!)
Non metto in dubbio sia un bel film sotto molti punti di vista però dopo aver visto tutti quei commenti che lo esaltavano a un capolavoro sono rimasto un po' deluso. Il film parla con intensa drammaticità di alcuni sentimenti quali l' amicizia ,l' amore ecc.. però c' è anche da dire che si nota una certa lentezza lungo tutta la durata della pellicola e tratti è pure un po' sfilacciato però resta un gran film che si prende un 8 e non si merita minimamente ne un 9 ne un 10. Sotto i dati tecnici comunque è spettacolare tant' è che è costato 12 anni di duro lavoro con un indimenticabile colonna sonora.
Un elegante affresco di un cinquantennio di storia statunitense; Ci vollero oltre tredici anni di gestazione affinché Sergio Leone presentò il suo film "testamento". Rimmarrà come un’ epica poesia omaggiata alla grande Hollywood da egli sempre amata. Il mito dei due protagonisti newyorkesi: Noodles (interpretato da uno straordinario Robert De Niro) cresciuto nel Lower East Side e Max (grande recita di James Woods) trasferitosi dal Bronx; tra loro, entambi ebraici, nascerà una viscerale amicizia conclusasi con il tradimento di Max nei confronti di Noodles. La produzione del cineasta romano terminò con il sorriso ambiguamente beffardo di De Niro nella fumeria d'oppio, tapinamente persuaso dalla droga e dal rimorso. Dinnanzi al teatrino dello ombre cinesi ove il bene ed il male si contendono il destino del Mondo, la straordinaria fotografia di Tonino Delli Colli immortala la più grande opera d’arte del XX secolo; il ghigno di De Niro è equiparabile a quello Gioconda leonardesca. Epocali le musiche del maestro Morricone che avvicenda il leit-motiv di una struggente armonica con le note di Yesterday dei Beatles.
Il primo requisito per godere appieno di questo capolavoro, probabilmente unico nella storia del cinema, è vederlo almeno due o tre volte. La sua lunghezza e la sua complessità, per essere meglio apprezzate nella loro struggente poesia, necessitano di più visioni e approfondimenti. Si tratta di una pellicola che, nei suoi fotogrammi, abbraccia e ingloba tutto ciò che si può richiedere al più alto e impegnativo dei film: la poesia allo stato puro, la suspense, la spiritualità (ebbene sì, anche quella; nella strenua, impossibile ricerca del protagonista Noodles di fragilissimi frammenti di felicità, ad esempio, o nel suo rapporto viscerale con gli amici defunti), lo studio introspettivo dell’essere umano (trionfante nella sua mostruosa, irreversibile ambiguità), il brivido di una colonna sonora inimitabile, perfino le schegge di humour. Lungo l’arco di 220 minuti si consuma una dramma che vive, e palpita, per oltre quarant’anni. Dai tempi in cui Noodles e i suoi amici Max, Patsy, Cockeye e Dominic erano solo dei ragazzini “promettenti” alla loro definitiva, adulta consacrazione nel mondo del crimine. Con tutti i rischi, le contraddizioni e i tradimenti che l’età adulta rischia di liberare, nella sua ormai disincantata tensione al potere. Un patto di gioventù violentato, un’umanità stuprata eppure così irresistibilmente commovente e poetica nella sua ingarbugliata ambiguità. Del resto, negli ultimi fotogrammi del film, quando ormai lo spettatore ha interiorizzato la tragedia e i sentimenti dei vari personaggi, all’interno del teatrino cinese le figure stilizzate del Bene e del Male si affrontano nell’eterna battaglia fra le opposte fazioni dello spirito umano…sovrapponendosi e confondendosi infine fra di loro. Non c’è un bene o un male, in questa meravigliosa e lancinante vicenda; ci sono soltanto la spontaneità, la sofferenza, il cinismo e il rimorso di “noi” esseri imperfetti ma dotati di una coscienza. In più, c’è la regia “emozionante” (è l’unico termine forse in grado di riflettere la potenza di certi “rallenty” accompagnati dalla musica, di alcuni stacchi e flashback di immensa forza evocativa fra “passato” e “presente” dei protagonisti) di Sergio Leone. E ci sono i contrappunti di Ennio Morricone: come disse uno dei produttori, quella di “C’era una volta in America” è forse la colonna sonora più suggestiva e intensa di tutta la storia del cinema. Fra gli attori, Robert De Niro si rivela in tutta la sua espressività e sofferenza, così come James Woods. Strepitosa anche Deborah-Elizabeth McGovern. Tra una ripresa e l’altra, Sergio Leone lasciava che le note di Morricone dominassero il set e fungessero da stimolo emotivo per gli attori, calati assieme a tutta la troupe in un’atmosfera magica, quasi “mistica”. La stessa atmosfera che, miracolo della cinepresa, riesce ad avvertire e respirare lo spettatore.
Beh, è uno dei capolavori del cinema mondiale. Girato magistralmente dal grande Sergio Leone. Interpretato in maniera impeccabile da grandissimi attori. E con le eterne musiche di un grande artista come Morricone. L'ho rivisto lo scorso inverno ... e penso che lo rivedrò altre volte.
Trama bellissima, coinvolgente, mai banale. Un film cult della storia del cinema con una colonna sonora epica. De Niro straordinario. In certi momenti duro e crudo in altri estremamente sentimentale e toccante c'è tutto in questo film.
A mio avviso, il film più grande, monumentale, evocativo, immaginifico e incisivo della storia del cinema ( posso prevedere che qualcuno storcerà il naso) ma è la conclusione che ho derivato dopo averlo "vissuto" la terza volta in pochissimo tempo. Premetto che ho potuto apprezzare capolavori di Kubrick, Fellini, Hitchcock, Bergman, Chaplin, Welles, Truffaut, Kurosawa etc etc ma nessuno mai mi ha toccato, mi ha fatto vibrare le corde dell' anima come C' era una volta in America. Da qualcuno definito addirittura un' opera dalla struttura ad incastro proustiana, una ricerca del tempo perduto non solo compiuta da Noodles ma da tutto il paese, io non voglio corroborare questa tesi ma offrirvela per riflettere.... Questa opera-testamento probabilmente brilla e continuerà a rifulgere e ad entusiasmare perhè costituisce il portato di un decennio, di un' epopea pianificatoria che non ha eguali nella storia del cinema ed è intrisa di tutta la passione e l' abnegazione di Leone , che ha maternamente covato il progetto per 13 anni rifiutando addirittura la direzione di un successo già scritto come il Padrino ( superbo , ma non ai livelli del suddetto). Infatti alieno da ogni pressione commerciale Leone ha potuto dipanare il suo progetto negli anni infondendo in ogni minimo particolare il segno dell' amore che lo lega al cinema. Cinema che è mito per lui, come sono mitiche le vicende di cui sono protagonisti Max e Noodles calate in un'aura onirica o reale che sia non è importante. Trovo solo scandaloso il fiero svilimento che si perpetra sistematicamente ai danni di Leone ( e del suo cinema) da parte di una critica snobbistica che cerca di affondare in un retorico intellettualismo l' espressione di un cineasta da difendere ed esportare all' estero e non da boicottare solo perchè alternativo a Fellini !
E' un film molto bello soprattutto la regia, De Niro altro mio attore preferito è sempre grandissimo. Peccato che dura troppo, diventa stancante non si puo vedere tutto in una volta.
E' da qui che comincio a votare finalmente questa famigerata Top 25 Cercherò di essere breve in tutti i commenti, nel caso dovessi dare un voto negativo cercherò di essere il più esauriente possibile con le spiegazioni
Per quanto riguarda questo film c'è poco da dire: un vero e proprio capolavoro, se fosse durato un pochino di meno sarebbe stato perfetto
Uno dei film più belli della Storia, senza ombra di dubbio il migliore di Leone. Gli interpreti sono straordinari, la storia splendida, le musiche inimitabili. Nonostante la durata sia abnorme (sono quasi 4 ore) il tempo vola via bene, anche se è decisamente un problema vederlo in un solo colpo (se ti metti a guardarlo alle 9 di sera finisci che è praticamente l'una). Comunque resterà sempre tra i migliori 10 della Storia.
superfluo commentare questo film, ennesimo capolavoro di leone che torna dietro la macchina da presa dopo 13 anni (giu la testa). girato divinamente, montato superbamente, colonna sonora incredibile: tutto il cast tecnico e' italiano, mentre quello artistico e la produzione sono americani. La morte di Leone, un vuoto incolmabile.
Indiscutibilmente la mia opinione che possa essere condivisa. Iniziamo dai capolavori del cinema a cui 10 potrebbe anche andare stretto! Questo è il primo!
E' già stato detto tutto, arrivo in pesante ritardo ma ciò che più m'interessa è sottolineare anch'io quanto sia grandioso questo film! la colonna sonora per me è la più bella di Morricone insieme a quella di "Giù la testa". Le mie scene preferite sono quella in cui Noodles fà visita alle tre tombe e la scena finale..le parole di De Niro sono laceranti, indimenticabili. Profondo, magico, commovente.
Il più grande film della storia del cinema. La regia di S. Leone è assolutamente perfetta e senza sbavature. Stupeda la fotografi di De Colli. Impeccabili tutti gli interpreti, dai bambini a R. De Niro, da J. Woods a ed E.. Mc Govern. La sceneggiatura ha come tema principale il ricordo, o meglio ancora il ricordo vissuto come rimorso. La nostalgia di Noodles, che è poi la medesima nostalgia dei films di Leone, deriva dalla percezione della ineluttabilità del progresso, che nella sua corsa verso il nulla travolge ogni cosa, persino la memoria. Nei lunghi piani sequenza la camera “danza” sotto le dolci noti della splendida colonna sonora composta da Morricone ed un’aria di nostalgia pervade chi assiste; i profumi della New York sembrano spargersi intorno mentre il dolly sale fino ad inquadrare una folla straripante tra fumi e bancarelle. Quello che si respira in questo film è la vita vera, narrata fin dall’infanzia difficile nella Manhattan del lower east side fino alla vecchiaia triste, di un uomo solo, vissuto per 20 anni nel rimorso della morte dell’amico. E quel sorriso finale in camera di De Niro resterà per sempre negli sguardi e nei ricordi di ogni spettatore , così come Noodles che spia Deborah ballare oppure la lirica scena finale con il confronto tra i due vecchi amici. A rimanere come una “statua di sale” saremo sempre noi mentre De Niro saluta il senatore Bailey e si avvia per una porticina laterale e le note di Yesterday riecheggiano nell'aria: nella fine della loro amicizia sta tutta la malinconia della fine di un'epoca destinata a rivivere solo nei sogni. Troppe le scene memorabili per citarle tutte, troppe le interpretazioni e troppi gli elogi possibili per questo capolavoro. Fu l’ultimo film di Leone, uno dei registi che maggiormente ha influenzato la cinematografia moderna ed è inevitabile quando si guarda un film di Tarantino o di Ferrara (mi limito a questi due, ma la lista è lunga) non pensare “C’era una volta Sergio Leone”. Grazie Sergio!!!
C'era una volta in America...himut, nato nel New Hampshire, cresciuto tra le Gangs of New York nella povertà diventando un asso nella pistola e dei duelli, consumando alcolici e giocando al poker, all'età di 25 anni se ne andò Under the Tuscany sun per cercare Lamerica e quel giorno al Fronte del Porto di fronte ad amici sbandieranti fazzoletti bianchi, straziati dall'emozione, egli si girò esclamando "Boys don't Cry"
uhm... personalmente non condivido tutto questo entusiasmo, e poi dura troppo L'ho dovuto adirittura vedere due volte perchè la prima mi sono addormentato Non pensate che non sia un fan di Leone perchè a me per esempio sono piaciuti tantissimo Per un pugno di dollari e C'era una volta il west o Il Buono il brutto e il cattivo, ma questo non l'ho digerito proprio
Un gran film con un cast di Attori con la A maiuscola e un gran regista che però in questo film trovo lento da paura, ancora un po i 40 anni ce li raccontava in tempo reale. Comunque da non perdere, non si puo giudicare appieno un film se non si è fatto il pieno di molti generi e di qualche centinaio di film. Dopodichè i gusti sono gusti.
Stupendo, da molti definito a buon ragione il testamento di Sergio Leone. é la storia di un' amicizia ai tempi dell' America del proibizionismo. Indimenticabile la colonna sonora firmata Ennio Morricone.
Un film che pur nella sua lunghezza non vorresti finisse mai! Capolavoro ! Finale triste e senza vincitori come è giusto in un film del genere, abbasso le americanate dove alla fine vince sempre qualcuno! Da vedere e rivedere.
fantastica prova per tutti quei fortunati che hanno lavorato a quasta pellicola. Un momento di grazia per Leone e tutti gli attori, oltre a tutte le persone del cast tecnico. Un applauso per questo caposaldo del cinema d'autore vero!
non gli metto 10 perchè la seconda parte non mi è piaciuta come la prima (meravigliosa!!!!!) per il resto le solite cose :-) : straordinaria sceneggiatura, straordinari attori, straordinarie musiche, ecc, ecc..... 3h40m passati in fretta...
Un film che può essere tranquillamente paragonato a un bellissimo libro....girato in modo favoloso....de niro la fa da padrone, ma il resto degli attori non sono da meno..........ci sono alcune scene assurde che potrebbero essere incorniciate per la loro originale ironia....per ki non l'ha ancora visto......SICURAMENTE UN FILM DA VEDERE!!!!!.......ola
La bellezza, la poesia, la violenza. In una parola: C’era una volta in America. Un film magico che racchiude 50 anni di storia americana come nessuno mai l'aveva raccontata. Commuove, emoziona e turba allo stesso tempo. Un grazie di cuore a Sergio per aver dato alla luce un capolavoro di questo calibro; secondo me una delle migliori pellicole mai girate. Stupendo!
"Forse il più bel film di mafia mai realizzato"; ecco cosa c'è scritto sul retro della confezione del film, e devo dire che concordo in pieno. L'epopea di questo gruppo di ragazzini del ghetto cresciuti nei primi anni del '900 appassiona fin da subito, ed in certi punti ci si immedesima anche con essi e con le vicende che stanno vivendo; un film meraviglioso, che tutti prima o poi dovremo vedere.