Trama del film Apes revolution - il pianeta delle scimmie
Un numero sempre crescente di scimmie geneticamente evolute guidate da Caesar è minacciato da un gruppo di umani sopravvissuti dal devastante virus propagatosi un decennio prima. Dopo una breve e fragile pace, uomini e scimmie sono condotti sull'orlo di una guerra che determinerà chi sarà la specie dominante sulla Terra.
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Apes Revolution ha la sfortuna di essere il seguito de L'Alba del Pianeta delle Scimmie e di portarsi dietro l'enorme fardello di quel film: quante fot.tute scimmie c'erano a San Francisco e perché? Revolution è ambientato a Frisco 10 anni dopo le vicende del primo film e in questo lasso di tempo si intuisce che sono successe 2 cose: -gli esseri umani hanno dovuto far fronte ad un virus ('delle scimmie') che ha ridotto il pianeta ad un livello post-apocalittico con pochi immuni sopravvissuti -le scimmie hanno trombato come ricci Perché adesso ce ne sono a migliaia e gli umani sono ridotti a comparse, tanto che la produzione si è affidata ad attori di terz'ordine,fatto salvo per Gary Oldman,che comunque sembra faccia fatica ad uscire dai tratti del Commissario Gordon.Roba che ti aspetti che da un momento all'altro arrivi Batman.Almeno sarebbe stato un colpo di scena. Revolution non è un film con delle scimmie. Revolution è un film di scimmie. Emblematico il finale,con l'uomo che scompare nel buio dietro le quinte per lasciare la scena a Cesarone. Di sicuro non si potrà dire che non sia un film con dei primati.
Rispetto immutato per il regista Reeves che si trova ingabbiato in uno script preconfezionato e fa quel che puo'. Ottimistico anche l'utilizzo del titolo originale Il Pianeta delle Scimmie. Per adesso siamo alla Città delle Scimmie. Urge un'impennata,anche trash.Tanto… Truppe aviotrasportate di macachi asiatici,e flotte di gorilla africani… Alla fine della seconda puntata siamo fermi alle scimmie a cavallo. Con le scimmie a cavallo non si va da nessuna parte. Al massimo al Concorso Ippico. Che poi non ho capito chi sia la scimmia-stalliere.
Di norma siamo abituati a film in cui la linearità domina, c'è un inizio e una fine, si passa per i canoni abituali, buoni contro cattivi, e finale con happy end, Christopher Nolan ha stravolto questo canone, rischiando ma centrando l'obbiettivo di raccontare storie a balzi, senza happy end, lasciando le spiegazioni allo spettatore, e Matt Reeves ha adottato (in parte lo stesso metodo) per la prima volta dopo Rango, e Wall-e che erano comunque film d'animazione("per bambini") un regista mette al centro di un film live-action non gli esseri umani, ma dei primati, e non è un caso... Il rischio era che il pubblico non provasse empatia per scimpanze, gorilla e oranghi, ma la scommessa era duplice, ed è stata vinta, grazie anche allo script di Marc Bombak, scritto a sei mani, in cui la complessità della storia è andata di pari passo con i caratteri dei personaggi. Su tutti svetta Cesare-Andy Serkins, che si conferma un interprete riuscitissimo, e meriterebbe un oscar solo per l'impegno in cui umanizza una scimmia, non rendendola semplicemente simil-umana, ma lavorando per sottrazione, le scimmie non possono parlare, devono esercitarsi a farlo, per questo comunicano con i segni, è questa è la chiave di volta del film. La rivoluzione è questa, come nella fattoria degli animali non esistono scimmie buone e umani cattivi, ma entrambe le categorie possono rivelarsi in entrambe le specie. Il lavoro visivo è impressionante, realistico a livelli incredibili, basti pensare la sequenza iniziale, dove la trubù và a caccia, non sono più semplici scimmie, ma un nuovo anello evolutivo, la rivoluzione che ha portato a suo tempo un austrolopiteco a camminare eretto, ma soprattutto a utilizzare utensili, accendere il fuoco, cacciare in maniera organizzata e creare una società complessa. Certo lo scontro sembra inevitabile, tra scimmie e umani, ma il regista non sceglie la strada più semplice, come dice Cesare "Fiducia" senza non è possibile convivere, ma quando
il suo braccio destro, decide che gli umani sono pericolosi, mostra insubordinazione alla decisione del LEADER, è lo scontro non è solo semplicemente tra la scimmia buona e quella cattiva, ma tra chi reputa gli umani irresponsabili, crudeli, insensati e prevaricatori(koba) e chi invece sà che non sono tutti così
Il film aumenta il ritmo negli ultimi 40 minuti, ed è un bene, non indulgendo nella facile spettacolarizzazione, alla fine i fantasmi della guerra, del fanatismo e della violenza fine a se stessa albergano sia negli umani che nei primati, e non è un caso
che Dreyfuss introietti il ruolo del kamikaze che vuole solo l'annientamento del DIVERSO, era un militare, e ragiona ancora con quella logica, non concepisce altro, per questo è destinato a perire...
A ciò si contrappone Duncan, un ottimo Jason Clarke, scienziato che cerca di comprendere la realtà, la rivoluzione in atto, non assommando le scimmie a responsabili dell'estinzione del genere umano(la colpa come al solito è dell'uomo...) Il conflitto non si risolverà
con la morte di Koba, ormai non più scimmia, lasciata cadere giù da Cesare, perchè non più scimmia(ha ucciso uno dei primati:ash) rassomigliandosi agli umani,e non meritando più la fiducia del capo.
perchè liberati gli umani Duncan avviserà Cesare dell'imminente arrivo dei soldati, contattati grazie al riavvio della diga di servizio sulle colline, con l'elettricità rimessa in circolo che ha permesso alla stazione radio degli umani di funzionare e permettere il contatto...
Così Duncan scompare in sordina, nel vano di un a porta non illuminata(immagine bellissima) non c'è posto per gli umani tra le scimmie e viceversa? La rivoluzione porterà ad una guerra? si chiude così, con questo interrogativo Apes Revolution, e forse tutto si concluderà nel capitolo finale.. Le location sono notevoli(girato nelle foreste canadesi) musiche coinvolgenti, ottima fotografia ed effetti speciali, dopo la parentesi del primo dawn from apes le scimmie sono tornate e il mondo non sarà più lo stesso,a riprova di ciò, la loro SUPREMAZIA risalta per un attimo, con Koba che torreggia i prigionieri umani da sopra una bandiera americana, lacera, mi ha fatto pensare alla fattoria degli animai di George Orwell, è non è un caso.
Un film con effetti speciali di alto livello, non sono un esperto ma credo che ci sia dietro un gran lavoro di motion capture, il risultato è soprendente. Effetti speciali a parte, non mi ha convinto molto lo sviluppo narrativo, la storia è davvero molto prevedibile, retorica e fin troppo buonista. Esco dal cinema senza avere tutta questa voglia di sapere quando sarà il prossimo capitolo. Comunque grande Cesare, respect.
Questa nuova saga del Pianeta delle scimmie si sta rivelando sempre più sorprendente in positivo. Non c'è soltanto uno sfoggiare di effetti speciali ed una cura visiva di pregevole livello che offre molta spettacolarità, ma contemporaneamente è stato fatto anche un eccellente lavoro sui personaggi e la storia. Questo secondo capitolo da un certo punto di vista è la progressiva "umanizzazione" delle scimmie portatrici loro malgrado dal morbo che ha creato una pandemia a livello planetario tra la razza umana, che a sua volta ha inoculato un virus altrettanto devastante a livello etico e morale fra le scimmie guidate con rettitudine da Cesare. Un morbo che innesca tradimenti, ambizioni e tira fuori l'odio. L'unico comandamento "Scimmia non uccide Scimmia" viene violato al termine di un percoro interiore condotto in maniera mai banale dai personaggi coinvolti, grazie ad una sceneggiatura non originale, questo è vero, ma solida e senza molti fronzoli. La razza umana sotto questo aspetto è più sacrificata, ma ciò che contava era descrizione della fine di un paradiso che rischia di provocare distruzione da ambo le parti. Superiore al già buon primo capitolo, si spera che questa tendenza continui ancora a questo livello.
un film un po' sopravvalutato, prevedibile e incentrato quasi esclusivamente sugli effetti speciali. merita comunque di essere visto, ma senza troppe aspettative. Jason Clarke inadatto al ruolo di Malcolm, la sua performance danneggia in parte il film.
Nonostante il cambio di regia rispetto al precedente il livello non cala, ottima sceneggiatura, dialoghi interessanti e espressività di Cesare-Serkis capace di tenere incollati dall'inizio alla fine. Le scimmie sono le vere protagoniste, Cesare su tutti ovviamente.Non mancano inevitabilmente confronti uomo-animale facendolo in modo molto intelligente e non banale.
Interessante secondo capitolo di questa operazione di prequel che porterà a congiungersi con il capolavoro del 68'. Cast totalmente rinnovato,ma qui abbiamo scimmie più psicologicamente sviluppati. La sceneggiatura rimane solida se ci sbilanciamo sulla loro struttura gerarchica,se analizziamo il loro modo di comunicarsi e se ci soffermiamo sulle loro espressioni. I personaggi umani hanno dei caratteri che navigano sul superficiale andante,che non danno lo sprint necessario per ottenere su schermo due fazioni da promuovere alla pari.
Però il duo Andy Serkis/Matt Reeves fanno il resto. Il tema della costretta distinzione razziale,che crea tensioni tra i due distinti schieramenti è ben implementata nella storia. Proprio perché il regista abbraccia più momenti in cui i silenzi sono la chiave della comprensione del racconto.
Andy Serkis invece è un interprete eccezionale che da vita ad un Cesare immenso,fonte di una componente drammatica ben difficile da scovare in altri blockbuster di genere.
Quando la seconda parte alza l'asticella della spettacolarità,non si esagera con la conduzione di un montaggio frenetico e le riprese sono affascinanti. L'azione non è fine a se stessa,le parti adrenaliniche vengono a galla perché sono i personaggi in conflitto fra loro a crearle,non il volere di una produzione mega stellare.
E questo deve essere premiato. Un proseguimento delle vicende avvenute nell'Alba Del Pianeta Delle Scimmie ben realizzato,con una direzione artistica impeccabile e un cast eccellente se parliamo dei personaggi digitali(Serkis e Kebbell superlativi).
Il cambio di regia da Rupert Wyatt a Matt Reeves credevo che avrebbe potuto portare ad un climax differente e meno convincente(il primo capitolo mi era piaciuto e passare l'opera ad un'altro regista lo vedevo rischioso). Devo ricredermi....quando sono uscito dal cinema era felice come un bambino; era da tanto tempo che non mi entusiasmavo così al cinema...."Il pianeta delle scimmie:revolution" è davvero un buon seguito; forse per certi aspetti anche migliore del suo predecessore. L'assenza di James Franco(che reputo un'attore sopravvalutatissimo e anche un pò fanatico))era già un punto a favore di questo seguito,ma al di la di questo mi ha colpito la sceneggiatura. Non credevo potesse essere facile concepire un continuo dignitoso; il primo capitolo giocava su un concetto semplice come l'incipit iniziale che portò le scimmie ad avere una forma di intelligenza superiore,ma sviluppare un'altro film più vicino al classico degli anni 60 lo vedevo alquanto rischioso(l'aggancio con il classico cult fantascientifico deve essere fatto bene,altrimenti si rischia di rovinare anche i lavori precedenti). Per fortuna ho riscontrato un lavoro di tutto rispetto...molto in linea con l'episodio precedente,e questo mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Il personaggio di Cesare è ancora più carismatico e la contesa/convivenza tra umani e scimmie è mostrata con una certa maturità ed una buona dose di elementi avvincenti e drammatici. Interessante il parallelismo tra le due razze. Se in un primo momento viene da pensare che le scimmie siano superiori all'uomo in organizzazione e collaborazione,successivamente si riscontra un'uguaglianza dettata proprio da quella forma di intelligenza che crea altre emozioni come l'amicizia o l'invidia. Ho gradito molto il fatto che l'uomo non è dipinto come il male sulla terra,ma come colui che cadeva in certi errori a causa della sua evoluzione,della sua emotività e della sua coscienza. Se le scimmie arrivano ad acquisire tale caratteristiche è inevitabile che ci caschino anche loro; assolutamente vero e tremendamente geniale come strada da seguire per creare un'ottima storia che anticipi gli eventi del grande classico anni 60. Dal finale si capisce chiaramente che ci sarà almeno un'altro episodio,ma a pellicola conclusa sono rimasto più che soddisfatto; il personaggio di Cesare è maestoso ed imponente,gli umani sono presentati con veridicità(senza veli esaltanti o commerciali) e il cambiamento del pianeta terra si nota pian pianino,senza aver fretta di arrivare al mondo devastato del film di Franklin Schaffner.... Sono davvero molto contento; questa saga sta prendendo una piega molto interessante senza minimamente scalfire l'opera originaria e presentando un lunghissimo prequel dall'ottimo comparto tecnico e dalla bellissima sceneggiatura,priva di idioziè commerciali o superficiali. Davvero un'ottimo film.....a me è piaciuto parecchio...
di gran lunga superiore al primo. qui l'impalcatura logica del film, accettati alcuni compromessi tipo che una scimmia decida di farsi chiamare rocket, regge meravigliosamente e al di là di quello che è un impianto narrativo di base abbastanza prevedibile, si intravede un certo spessore psicologico/filosofico. Oltre tutto splendidamente girato (sta rivoluzione scimmiesca quando decide di esaltare, esalta) e con grande interpretazione di Serkis. peccato la particella di Oldman
Buon sequel anche se molto diverso dal primo capitolo con Franco...due film totalmente diversi ma a loro modo riusciti e molto belli! In questo film i veri protagonisti sono le scimmie ed ancora una volta il mitico Cesare...i superstiti umani sono dipinti come i veri animali ed assistiamo ad una specie di nuova "Alba dei tempi" in cui gli errori commessi dall'umanità si ripetono nella comunità di questi primati iperdotati. La storia è colma di riferimenti e filosofia, gli insegnamenti sono ben chiari e non certo superficiali. Essendo che per gran parte del film i protagonisti sono le scimmie è chiaro che il lavoro di CGI è essenziale e la risposta visiva è stata di altissimo livello con dettagli curatissimi ed immagini spettacolari. L'azione è molto presente ma è ben calibrata senza esagerare se non nella parte finale che risulta comunque avvincente ed adrenalinica. Andy Serkis, attore che sta dietro a Cesare, ancora una volta perfetto e dall'eccezionale espressività...eccezionale pure Toby Kebbell dietro il muso del spaventoso ed odioso Koba! Credo uno dei lavori di motion capture di maggiore pregio e difficoltà mai realizzati sinora vista la mole di scimmie in scena! Introduzione straordinaria con dei credits originalissimi (che raccontano in due minuti la pandemia) e visivamente eccezionali ed una prima scena da brividi a partire dal primo piano di Cesare come da locandina. Qua e la ci scappa una risata ma generalmente è un action drammatico originale e ben realizzato che tiene incollati allo schermo nonostante qualche calo di ritmo nella parte centrale o qualche esagerazione nell'attacco al palazzo. Per gusto personale ho apprezzato maggiormente il primo film di Rupert Wyatt perché più simpatico e adorabile nell'infanzia di Cesare ma questo è un gran film da vedersi al cinema.
Abbastanza deluso... Anche perché citare nella pubblicita' il primo "Matrix" l'ho trovato senza senso alcuno. Che dire.. le scimmie sembran vere, complimenti alla computer grafica ma quanto a trama un ABISSO indietro rispetto al primo!!! Tutto troppo "intimo", tutto circoscritto ad un villaggetto che al confronto quello dei Flintstones sembrava Manatthan in quanto a grandezza.. Manca quel senso di angoscia che poteva aleggiare vista la trama.. Tutto molto, troppo "telefonato" o scopiazzato di qua e di la' (la sfida finale presa pari pari dal primo S.Holmes), il cattivo che colpisce il buono e da la colpa agli umani cattivoni (maddai!!!), i "fedelissimi" del capo deceduto (maddai!!!! alzi la mano che non ha capito subito che colpendolo alla spalla non sarebbe morto!!!), il buono che, ops, per trovare una valigetta per operare Cesare dove deve tornare?? Ma va??? Proprio al centro di quello che e' diventato il "quartier generale" delle scimmie, come se in TUTTA la citta' non ci fossero cassette di pronto soccorso!!! (ma al centro prorpio.. manco avessero usato un compasso!). E via dicendo.. mai un "colpo di teatro", una situazione non prevista, un qualcosa che non sia "scolastico"! Sceneggiatura a mio avviso quindi pessima, personaggi "stereotipati" (ma nel 2014 appena ci son due-note-due il personaggio di colore deve scimmiottare (Ops!) passi di danza???? Lo stereotipo del negher ballerino e' bel lungi dall'essere finito!!!!! L'unica cosa di "epocale" sarebbe potuta essere l'attacco delle scimmie alla citta' ma.. 'zzo.. l'han fatto di notte, buio pesto e non ci si capisce una mazza!!!! Delusione..
Un seguito alla pari del primo, con un'aumento della qualità degli effetti speciali a livelli mai visti (gli animali e le scimmie sono TUTTI fatti al computer!). Anche qui gli umani restano sullo sfondo, tenendo le scimmie come protagonisti. L'azione è quasi tutta funzionale e, per il genere, resta comunque un film al di sopra della media.
Se il primo era un bel film, questo è ancora meglio. Regia ottima, attori convincenti, effetti speciali realizzati in modo perfetto ma soprattutto le interpretazioni di Serkis e degli altri attori che hanno interpretato le scimmie principali, veramente eccezionali!
Film ben fatto, molto meglio dei film precedenti; Andy Serkis alias Cesare è un grande! La cosa migliore del film oltre ad essere parecchio avvincente senza esagerare con l'azione, è che la sceneggiatura e i personaggi risultano credibili dall'inizio alla fine.