Quattro episodi - molto liberamente ispirati alle novelle del Decamerone originale - che ripetono lo stesso canovaccio in cui un padre accompagna la figlia a Roma per conoscere la famiglia dell'uomo italiano che la ragazza ha intenzione di sposare.
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Stavolta proprio non ci siamo! Woody Allen confeziona un film secondo i voleri del suo Committente (Fininvest) che finisce per essere una specie di cinepanettone con battute solo meno pecorecce e meno sfoggio di tette al vento.
Per il resto la trama è costituita dai soliti episodi con amori, tradimenti, corna, e scambi di persona creati apposta al servizio della battuta.
Il film è anche una specie di Carosello infarcito di pubblicità con la sua acme quando, durante una cena, si vedono in bella vista le marche delll'acqua minerale, il caffè, la conserva di pomodoro, la pasta ed anche la marca del prosciutto! Per non parlare di Allen, novello Calindri, che invece di mostrare il Cynar, mostra al pubblico la bottiglia di spumante con etichetta a favore della camera.
Non si capisce bene neanche la presenza di decine di attori; alcuni funzionali alla storia come Benigni, Scamarcio, Albanese, ecc; altri con dei cameo francamente inutili come Lina Sastri, Carol Alt, Muti, Gemma, ecc; altri che compaiono nei titoli di coda ma nessuno ha visto come Rubini oppure Isabella Ferrari. Perchè poi alla fine Dolce e Gabbana? Un omaggio alla loro "arte" oppure un altro spot travestito??
I sospetti sulla "qualità" dell'ultima opera del (ex)"Maestro" mi erano già sorti quando avevo notato che il film lo davano nella più grande multisala della città e non nel solito cinema sfigato di periferia
Per ora Allen assolutamente insufficiente e rimandato a settembre!!