Un miliardario annoiato organizza, servendosi di uomini che non lo conoscono, un colossale furto nella sua stessa banca. Lo smaschera l'investigatrice di una società di assicurazioni, ma nel frattempo i due s'innamorano.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Il caso Thomas Crown è costruito sul carisma e l'effetto glamour dei due attori, in cui si innesca una partita a scacchi, replicata letteralmente a metà film, giocando a carte totalmente scoperte senza molti sotterfugi. E' questo l'elemento interessante del film: Il giocare a carte scoperte. Indubbiamente la parte iniziale della rapina è concitata ma anche caotica nel suo esibire lo split screen che rende faticoso a livello narrativo. Poi tutto si affida ai due amanti/antagonisti a rendere interessante il gioco: la propensione al rischio di lui, la scelta di assecondarlo o meno per lei. Forse un po' invecchiato negli anni, ma ancora piacevole.
Discreto film di Jewison, che mischia più generi, partendo come un caper movie, evolvendosi come una sorta di film sentimentale con evidenti rimandi al noir, parla della storia di questo affascinante milionario che organizza una rapina ad una banca con cui ha collaborato in precedenza, con la compagnia assicuratrice che incaricherà questa giovane donna di indagare sull'accaduto, col procedere del minutaggio il film presenta un forte dilemma vissuto dalla detective, scegliere tra la professionalità e dedizione al lavoro, denunciando l'uomo di cui si è nel frattempo innamorata o scegliere la vita sentimentale, abbandonandosi ai piaceri e insabbiando quello che aveva scoperto fino a quel momento fuggendo con lui in Brasile, specialmente nella seconda parte la tensione emotiva subisce una brusca impennata, data dallo stringersi del rapporto tra i due ed un climax che va a gonfiarsi nel frattempo che la donna deve prendere la decisione definitiva, regalando anche varie scene di complicità, tra qualche momento soft erotico e l'intensificarsi del rapporto tra i due, come possono essere i momenti insieme al mare nella famosa scena con i buggy o l'omaggio del regista a Vertigo con la camera che gira attorno ai due personaggi nel momento del bacio.
Stilisticamente eterogeneo, la prima parte presenta qualche virtuosismo in più, specie di montaggio, tra split screen e un certo dinamismo della camera, che valorizzano le sequenze di rapina di natura un po' più adrenaliniche, salvo poi assestarsi in sequenze più d'atmosfera nella seconda parte in cui il tempo si dilata e vengono valorizzati i rapporti tra i due personaggi principali, ottima prova per entrambi, specie Steve McQueen interpreta con estrema naturalezza il playboy milionario, ma anche la Dunaway risulta adattissima alla parte.
Trabocca di classicismo, nella tecnica e nella sua ricerca di iniezione emotiva attraverso le inquadrature, THE THOMAS CROWN AFFAIR, il quale parte come un heist movie e si trasforma in un film romantico, e per farlo si lascia avvolgere non solo da una carica passionale ma anche erotica. Da Norman Jewison non si può certo chiedere qualcosa di diverso, essendo uno di quei dottorandi usciti dall'accademia in un periodo di rivoluzione ma con le nozioni classiche del mestiere, però si può disquisire su quanto in sé il film sia interessante, avendo un protagonista criminale buono e attraente, una protagonista totalmente asservita ma anche la totale assenza di volontà di dichiarare "controverso" il controverso rapporto d'amore sul quale sostanzialmente l'intero film gira. Nel voler far passare come romantico qualcosa che in realtà è molto più complesso, si finisce sia per non avere un film romantico sia per non focalizzarsi sull'unica cosa tematicamente interessante della pellicola.
Ci sono film in cui i buchi di sceneggiatura sono riempiti in altra maniera e quasi non te ne rendi conto. Bisogna ammettere che Norman Jewison ci sa fare, fin dall'inizio quando ti cattura con quella canzone ipnotica. Ci penserà poi Steve McQueen a trascinarti fino alla fine, in questo mezzo pastrocchio narrativo montato ad arte. Un divertissement (è così che bisogna leggerlo) ricco di esterni e di split screen.
ATTENZIONE SPOILER PRESENTI Rivisto recentemente dopo qualche anno, lo ricordavo ben peggiore. Pur dovendo fare i conti con evidenti buchi di sceneggiatura ( intuizioni estemporanee a parte ancora non ho capito come abbiano fatto a risalire a Crown come mandatario del furto ) il film conta soprattutto per la sua confezione ricercata, per la regia elegante e per l'esaltazione sfacciata del sex appeal della coppia Dunaway - McQueen, vero motivo di traino della pellicola che raggiunge l'apice nell'esemplare scena della partita a scacchi. Anche la sequenza iniziale del colpo in banca è girata con grande perizia, mentre il finale non è il massimo.
Film vuoto per eccellenza, caratterizzato da una confezione pressappoco eccellente e da un contenuto a dir poco nullo. Regia volutamente stilosa, optical, molto glam, virtuosistica ma fine a se stessa dell'eclettico Jewison, colonna sonora da lounge bar del venerdì notte, scene e costumi di eleganza irritante, due interpreti dal fascino sconvolgente ed 'un pò disarmante'. Non pervenuta la sceneggiatura, così come il ritmo inesistente e l'intrigo di questo giallo-rosa, talmente buttato via da superare ogni scontatezza. Ciò che rimane è né più né meno di una sfilata d'alta moda fine anni '60 (necessari gli occhiali da sole di lui, improbabili alcuni cappellini di lei) ravvivata dalla carica erotica sprigionata da McQueen e Dunaway, al culmine del loro magnetico sex appeal. Oramai obsoleto, si salva in extremis per gli attori e per quella leggendaria partita a scacchi (lui che si tocca le labbra e lei che accarezza maliziosa la pedina è un festival di inebrianti sottintesi sessuali).
L'unico motivo che spinge a vedere questo film mediocre è la bellezza e lo charme dei due protagonisti. La storia è banale e superficiale, la regia datata come il montaggio, gli attori di contorno totalmente anonimi. Brutto film con un grande Mcqueen e una bellissima Danaway.
Un film che non lascia assolutamente nulla, fatto tanto per fare - forse proprio per noia - come del resto le gesta del miliardario annoiato interpretato da Steve McQueen. Confezionato con una leggerissima patina, notevole solo nei primi piani fotografati durante la partita a scacchi (bellissima Faye Dunaway) a sfondo sessuale, apprendendo la lezione del vecchio modo di raggirare la censura. Non c'è nessun impegno da parte del regista di voler dare un minimo di sottotraccia alla pellicola, e anche prendendola come una storia raccontata, lo è in malo modo, e confinata nella convenzionalità del genere.
Non l'ho mai digerito questo film, ruffiano e artificioso, se non proprio studiato a tavolino. E' palese infatti il tentativo di cercare il successo facile, prendendo due bei attori al massimo della fama (la Dunaway aveva appena vinto l'oscar) e confezionando un film che formalmente è ineccepibile: regia volutamente raffinata, musica suadente, bella fotografia (e chi lo nega); ma la sostanza dov'è?! La storia giallo-rosa è melensa e fiacca, un pretesto per l'autocompiacimento. Anche la famosa scena della partita a scacchi, esteticamente di valore, ha nell'economia del racconto lo stesso peso che hanno i titoli di coda. Non è un caso che a dispetto del successo che ebbe quando uscì, un pò alla volta è caduto nell'oblio, giustamente. Non basta la cornice per fare un quadro.
Ruolo insolito per il grande Steve,ma interpretato naturalmente alla sua solita maniera.Il suo sguardo diceva piu di mille parole.Da antologia la scena,allusiva e silenziosa,della partita a scacchi.Concordo con il precedente commento,la Dunaway qui e' veramente splendida.Il nostro Mas*****nni aveva ottimo gusto.
McQueen in un ruolo per lui atipico, quello del ladro gentiluomo! Personaggio ad ogni modo complesso, dalla spiccata intelligenza e affascinante, personaggio insomma che si adattava comunque alle caratteristiche del buon Steve, e infatti lo interpreta in modo divino! La Dunaway qui è arrapante come poche altre attrici che io ricordi, semplicemente una dea! La scena della partita a scacchi tra i 2 e da incorniciare, veramente seducente e passionale! Insomma Jewison sforna un poliziesco davvero bello e intrigante e dirige senza tanti fronzoli un cast in stato di grazia! Da vedere!