Trama del film Un piedipiatti a beverly hills: axel f
Axel Foley fa il suo trionfale ritorno nell'assolata California, assegnato a una delicata indagine sulla diffusa corruzione all'interno del dipartimento di polizia di Beverly Hills. A dargli manforte nell'investigazione - in seguito alla morte di un vecchio amico - ci saranno sua figlia e l'ex fidanzato di lei.
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No. Non si può sostenere un intero film giocando sull'effetto nostalgia: gli stessi personaggi, le stesse musiche (si ok, ascoltare "The heat is on", ad esempio, mi ha emozionato adesso, come mi emozionava allora, ma non basta: tanto vale che mi vado a risentire gli Eagles, che adoro). E' tutto fuori luogo, stonato: come se i personaggi di allora siano stati fatti viaggiare nel presente fino al 2024, vestiti uguali a 40 anni fa, ma con lo smartphone. Ed al di là del fascino anacronistico che, ancora una volta, può fare presa solo sui nostalgici (ma neanche), dopo la prima mezz'ora il giochino non funziona più. E non è per Eddie Murphy che comunque ce la mette tutta e mi è sempre stato simpatico, così come il resto del cast che fa quello che deve, è per tutto l'insieme: trama intuibile, almeno nelle linee essenziali già dal trailer, sviluppo stereotipato. Mi ha fatto venire voglia di rivedere il primo, sì, questo si.
Ennesimo franchise riesumato a distanza di tanti anni, con risultato mediocre ma tutto sommato non disastroso. I problemi maggiori sono un ritmo troppo blando e un'indagine poco coinvolgente con i soliti poliziotti corrotti, non c'è vero divertimento se non nell'ultima parte che, quella sì, ci riporta ai primi "Beverly Hills Cop". Eddie Murphy ha una naturale simpatia ma gli anni passano anche per lui e per il ruolo in questione risulta visibilmente invecchiato. Oltretutto per noi italiani c'è anche la nota negativa (ma questo ovviamente non è da intendersi come un difetto del film) del cambio di doppiaggio: Fabrizio Vidale è bravo e fa (bene) il suo ma per noi pubblico italico Eddie Murphy è troppo legato alla voce del mitico Tonino Accolla). Dall'altra parte c'è un Kevin Bacon sempre bravissimo ma interprete di una parte scontatissima per un personaggio il cui ruolo è facilmente intuibile fin dalla sua prima entrata in scena. Per quanto riguarda il resto del cast c'è qualche gradito ritorno e un Gordon-Levitt abbastanza anonimo. Poi c'è Taylour Page che è ok come interpretazione, ma questi rapporti padri e figlio/a con i due che si vogliono bene ma che per i più futili motivi non si parlano da anni salvo poi riallacciare i rapporti ecc. hanno francamente scassato i cabasisi.
Secondo me è un film che va bene solo per i nostalgici che sentivano la mancanza del piedipiatti Axel Foley.
Dopo aver visto quella schifezza de "Il principe cerca figlio" (pessimo tentivo di rispolverare un classico di Murphy degli anni '80) mi aspettavo la stessa cosa per questa "reunion" e "quarto" Beverly Hills. Ero partito prevenuto dunque, ma non è stato così orribile come temevo. Non siamo chiaramente sui livelli dei capitoli del passato per ovvi motivi, uno su tutti l'indimenticabile doppiaggio italiano di Eddie che dava un valore enorme al personaggio di Axel (Tonino Accolla era unico). Beverly Hills Cop 4 è un action abbastanza divertente e godibile per quanto mediocre nel suo voler tornare sul grande schermo con quell'effetto nostalgia che nella maggior parte dei casi a me fa storcere il naso.
Questo seguito dopo quarant'anni dal primo film (che rimane il migliore della serie) si lascia anche guardare ma è tutt'altro che esaltante. A mio avviso è un po' banale in sceneggiatura e nemmeno troppo divertente, Eddie Murphy fa il suo ma non mi è sembrato in formissima. Ho letto poi che hanno speso 150 milioni per realizzarlo, mi sembrano tanti rispetto a quello che si vede sullo schermo.