Flashback, festa da ballo. Il boyfriend di Carlotta non è ben visto dalla famiglia della ragazza, una delle più facoltose del sud. Durante il party viene orribilmente massacrato a colpi di accetta. Anni dopo, Carlotta anziana vive nella stessa casa e non ha superato il trauma. La visita di una cugina non migliorerà le cose, e anzi farà uscire alla luce una orribile macchinazione.
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Ancora un'altra storia di misteri sepolti, di un passato che torna, di un'agghiacciante rivelazione della realtà, quella attuale. A due anni da "Che fine ha fatto Baby Jane?" Aldrich rinverdisce il mito di Bette Davis creando una storia che, come script, intriga ancor più del precedente. Smussati gli angoli e i barocchismi del precedente, splendido film, l'autore riesce a costruire un magnifico binomio tra passato e presente, soprattutto nell'uso dei flashback che rimandano a una storia di profondo Sud pur con gli aspetti inquietanti e il grand-guignol che il soggetto richiede: non ci vuole molto a capire che il modello utilizzato è quello di Jesebel, cfr. "La figlia del vento", uno dei più grandi successi della Davis nel periodo d'oro della sua carriera.
Aldrich voleva riproporre il duetto con la Crawford, come in "Baby Jane", ed effettivamente fu proprio la Crawford a recitare il ruolo più feroce, quasi una rivincita dai soprusi subiti nel precedente film. Ma alla fine una malattia la costrinse ad abbandonare il set, e lasciare il posto alla meno lasciva, ma altrettanto diabolica Olivia De Havilland. L'ex-Melania di "Via col vento", dopo aver graziosamente strappato gli occhi al povero James Caan in un film pochi mesi prima ("Un giorno di terrore") dimostrò di essere ancora abilissima a recitare ruoli da autentica carogna. Da segnalare anche la presenza di straordinari caratteristi come Agnes Moorehead (attrice favorita di Orson Welles) e Burgess Meredith nel ruolo del medico "benefattore". E' a lui che lo spettatore deve far riferimento per svelare o comprendere il finale (v. spoiler) Un film emozionante che riesce a trascinare il pubblico in un vortice di emozioni e inquietudini anche a distanza di decenni