A Londra, capitale dell'Oceania dominata da un partito unico, l'esistenza di ogni individuo è spiata e indirizzata dal Grande Fratello. L'impiegato Winston Smith si innamora e tenta di resistere al potere totalitario e alla degradazione personale.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Partendo dal presupposto che 1984 di Orwell sia un capolavoro (nonché uno dei miei libri preferiti), la trasposizione cinematografica non era per nulla semplice. Attori adatti ai personaggi, soprattutto Winston è come me l'ero sempre figurato. Ambientazioni squallide, praticamente perfette se paragonate con quelle descritte nel libro. La storia è fedele al libro a parte qualche piccola differenza assolutamente marginale. Il lato negativo è il finale:
nel libro infatti Winsotn arriva ad amare il Grande Fratello, lo ama veramente. E nelle ultime righe un proiettile gli trapassa il cranio. Non muore come un martire, il regime non permette martiri. Nel film invece questa cosa non è presente anzi, Winston scrive sulla polvere di un tavolo 2+2= e non viene ucciso. Come se il film volesse dare una speranza cosa che Orwell non dava assolutamente nella sua opera.
La visione risulta più semplice a quanti hanno letto il romanzo di Orwell capolavoro della letteratura distopica. Film purtroppo non adatto a tutti.
questo è un film speciale.. il bellissimo libro di orwell è stato perfettamente portato sullo schermo. da vedere assolutamente e da tenere a vista nella propria videoteca.. richard burton e john hurt nemmeno sembra che recitino per quanto sono stati bravi! (comunque john hurt dovrebbe essere messo al primo posto nell'elenco degli interpreti e non all'ultimo, perché è il protagonista).. quei cretini del GF non hanno niente a che vedere con il film e soprattutto col libro originario! sciacalli!!!! il grande fratello è qua dentro nell'opera di orwell e non in una str...ata televisiva!
I voti incredibilmente alti mi fanno dedurre che ben pochi abbiano voluto addentrarsi nei solchi del romanzo di Orwell, e del resto artefice di un simile scempio è quel Radford così abile a distruggere gli originali letterari che tanto presuntuosamente ama tradurre nel cinema. Ne esce un film ridondante, freddo, didascalico, incapace di cogliere - se non a livello visivo - il messaggio di Orwell. Quasi quasi è meglio affittarsi il dvd di "brazil", quello sì lucido e geniale, o andarsi a cercare una copia dell'"Orfeo" di Cocteau. Dignitosamente lugubre la colonna sonora degli Eurythmics
E' davvero difficile rendere cinematograficamente 1984 di Orwell, se non impossibile... o almeno questo era il mio preventivo pensiero, forse quasi precauzionale: la delusione cinematografica della trasposizione filmica di un libro che hai apprezzato se non addirittura amato, è tra le più fastidiose ed insopportabili I personaggi non sono mai come li avevi immaginati, sperati I dialoghi vengono ritagliati e banalizzati per essere accessibili anche agli ******* Le ambientazioni stravolte e l'essenza della storia perde carisma...
Ciò, in questo film, sorprendentemente, non è successo: i dialoghi parevano coincidere con l'originale (uhm...forse 1984 l'ho letto un poco troppo tempo fa..e non ricordo bene) i personaggi erano perfetti: anonimamente caratterizzati da supreme tensioni interiori che si manifestavano solo sulla superficie debole della loro epidermide Wiston un mitico emblema di passiva ribellione il bottegaio l'artefice di mondi e delusioni Giulia una bellissima bambolina di corruzione et indifferenza (peccato solo per la voce doppiata in italiano) e il big brother.... eppoi le inquadrature, che meraviglia: tutte calibrate e strepitosamente bilanciate su controluci, posizioni di personaggi e colori, quasi un quadro del Michelangiolo Meris... quello comunemente conosciuto come il Caravaggio....
Beh grazie Micheal Redford.. per aver diretto un film che porta come titolo la data della mia nascita.......
troppo noioso. eppure non mi dispiacciono i film che richiedono pazienza ma c'è qualcosa che non va. ad esempio: l'individuo cerca di ribellarsi ad un sistema totalitario? un film intero è trascorso senza darmi emozioni e alla fine pensavo al Salò di Pasolini: tra tante violenze è bastato un solo gesto di uno dei giovani rinchiusi nella villa per non dimenticare poi tutto il film (si mostrano due ragazzi che si amano e all'arrivo di uno dei violenti il ragazzo alza il pugno in segno di sfida e di coraggio, un gesto silenzioso e brevissimo in difesa dei sentimenti dell'uomo): per dire, basta un niente per cambiare un film, pochi secondi per dare poesia alle immagini, mentre in 1984 tra tanta filosofia c'è carenza di partecipazione emotiva, troppa freddezza.
Beh, mi dispiace rovinargli la media del 8 ma purtroppo devo essere onesto.. non mi è piacuto.il film manda un messaggio chiaro, profondo, diretto... ma a che prezzo... Davvero due ore di angoscia! Scuotere il pubblico in una maniera così fredda, cruda provavo veramente angoscia quando il protagonista è stato sottoposto alla tortura dei topi. Ho apprezzato enormemete il messaggio che il regista manda, ma c''è un gravoso dato che mi impone di dargli il voto che sto per dargli : il fatto che attendevo con ansia l''agonia del film, non vedevo l''ora che finisse e per questo motivo non posso dargli più di 2. forse non mi è piacuto per via della mia giovane età ed è probabile che in un futuro, forse io possa gradire il lungometraggio. Nonostante l''infamante voto, lo consiglio perchè è una esperienza veramente forte, fin troppo per me.