Ethan Hunt sta per sposarsi con la bella infermiera Julia e ha deciso di ritirarsi dalla squadra operativa della I.M.F. per dedicarsi solo all'addestramento dei nuovi agenti. A farlo tornare in azione interviene però lo spietato Owen Davian, un trafficante di armi...
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Mission:Impossible 3 è molto meglio del 2 ma nettamente inferiore al primo. Era nato come una serie (parlo di quella cinematografica) che doveva contrapporsi a James Bond, ma oramai ne ricalca lo stiile per filo e per segno.
M:I 3 ha un inizio molto buono ed una scena a mio avviso bellissima: quella del Vaticano. Un montaggio stupendo. Per il resto invece è aria fritta: scene d'azione da videogame, sparatorie ed inseguimenti in macchina triti e ritriti, protagonista che non lascia nessun patema d'animo (e nella scena dei grattacieli di Shangai Ving Rhames/Luther Stickell parlando di Tom Cruise/Ethan Hunt, si lascia scappare un'involontaria (?) frase sibillina: "Tanto si sapeva già che si sarebbe salvato").
In sostanza: il Mission Impossible di De Palma, il primo per intenderci, non solo è l'unico dei tre che si avvicina maggiormente all'originale serie degli anni '50 (non quella che va in onda adesso in TV per intenderci), ma anche l'unico dei tre che si sia un pò distinto dai vari 007 ed affini.
Quest'ultimo è il solito spy-movie:
1- azione che si snoda in più continenti (America, Europa e Asia in questo caso) 2- cattivo di turno che ha la solita arma (sto sospettando che i cattivoni dei vari spy-movies se la passano di volta in volta) che distruggerà il mondo 3- protagonista che cambia squinzia ad ogni pellicola (stavolta però la sposa).
E, come tutti gli ultimi action-movies americani, anche questo è fastidiosamente, al limite della sopportazione, politically correct.