In un quartiere benestante, in una casa piena di attenzioni e di comfort, una ragazzina modello cade ammalata. La madre non riesce ad aiutarla. I medici non capiscono. Intuendo che le crisi di cui soffre la figlia non riguardino solo la sfera fisica, la donna si rivolge ad un sacerdote. L'uomo però dubita della presenza del diavolo in quel corpicino, e la debolezza delle sue convinzioni non farà altro che rendere più forte il maligno…
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VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR: Miglior sceneggiatura non originale, Miglior sonoro
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (William Friedkin), Miglior sceneggiatura (William Peter Blatty), Miglior attrice non protagonista (Linda Blair)
Sopravvalutato. Tento di spiegarmi un po' meglio: è un horror tutto sommato valido ma che, alla fine e per quanto mi riguarda, è sorretto più che dalle prove molto buone degli attori (facile quando ci si chiama Ellen Burstyn e soprattutto Max Von Sydow), tra le migliori di sempre in un film horror, e dalla regia abile di Friedkin (che tuttavia il meglio lo ha dato altrove) mentre tutto l'elemento orrorifico che dovrebbe essere la trave portante del film risulta essere poca roba e almeno per me non è dovuto ad un invecchiamento malandato del film, visto che la pochezza del lato spaventoso di questo lavoro sta alla base e non va ricercata nell'essere "invecchiato male". Insomma non spaventa, anche se non metto in dubbio che all'epoca fu sconvolgente e che, per persone di fede cattolica, possa anche esserlo tutt'ora (ho degli esempi in famiglia). Forse è proprio questo il problema, il mio ateismo non mi permette di entrare abbastanza in empatia con questo tipo di male e di orrore che riflette in questo caso paure tipicamente cattoliche o comunque religiose (infatti il demone del film non è nemmeno poi il lucifero cristiano) che si può anche inquietarmi in alcuni momenti ma mai del tutto e soprattutto mai si è avvicinato allo spaventarmi. Tuttavia il film rimane più che discreto perché come detto, è diretto con indubbia perizia (cavolo è Friedkin uno che aveva firmato French Connection e dirigerà Cruising e Vivere o Morire a Los Angeles) con una lunga prima parte d'attesa e un'angosciante (nelle intenzioni) esplosione del male nella seconda. A sorreggere il tutto un'ottima Ellen Burstyn, il sosia di Flavio Insinna (scusate non ce l'ho fatta a trattenermi, è uguale) e l'immenso Max Von Sydow. Ecco, apro una minuscola parentesi a proposito di orrore e Von Sydow che appena 5 anni prima (1968) aveva girato un film quello sì veramente inquietante e disturbante, ovviamente sotto la direzione del suo nome tutelare Ingmar Bergman, "L'ora del Lupo" che per me è il più grande "horror" di tutti i tempi. Ecco perché il sempre eccellente Max qui si è in fondo limitato ad un compitino di ottimo livello, il meglio a livello di orrore l'aveva già dato con Bergman. A suo modo risulta indimenticabile anche l'indemoniata interpretazione della piccola Linda Blair, maledetta e per sempre imprigionata in questo ruolo. Maledetto anche l'uso del tema iniziale di Tubular Bells che ormai è diventato "la musica dell'esorcista" e vallo a far capire che è solo la parte iniziale di una composizione di 49 minuti. Vabbè,in ogni caso resta un buon horror, ma non così eccezionale.