In un quartiere benestante, in una casa piena di attenzioni e di comfort, una ragazzina modello cade ammalata. La madre non riesce ad aiutarla. I medici non capiscono. Intuendo che le crisi di cui soffre la figlia non riguardino solo la sfera fisica, la donna si rivolge ad un sacerdote. L'uomo però dubita della presenza del diavolo in quel corpicino, e la debolezza delle sue convinzioni non farà altro che rendere più forte il maligno…
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VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR: Miglior sceneggiatura non originale, Miglior sonoro
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (William Friedkin), Miglior sceneggiatura (William Peter Blatty), Miglior attrice non protagonista (Linda Blair)
Visto, per la prima volta in vita mia, al cinema nella ridistribuzione integrale digitale dopo anni che sentivo parlare benissimo di questo film. Sicuramente un bel film, che tratta un tema sicuramente non facile, e che in parte sente il peso degli anni. A tratti è lento, e soprattutto nella prima parte è ricco di scene un po' inutili che poco aggiungono al film. Diventa molto più interessante e coinvolgente dal momento in cui Regan è posseduta. Da qui il film è un crescendo di ansia e angoscia, e anche le scene più lente (presenti un po' anche nella seconda parte del film) diventano sensibilmente più ansiose, in quanto lo spettatore non sa se e quando Regan dal piano di sopra comincerà a urlare... Ultima mezz'ora finale bellissima, tutta la scena dell'esorcisco di Regan, che è un tripudio di angoscia, orrore e ansia. Ottima la recitazione, in particolar modo quella di Linda Blair nei panni dell'indemoniata Regan, e di Ellen Burstyn nei panni di una madre la cui vita è stata sconvolta nel giro di poco tempo.