der todesking regia di Jörg Buttgereit Germania 1989
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der todesking (1989)

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locandina del film DER TODESKING

Titolo Originale: DER TODESKING

RegiaJörg Buttgereit

InterpretiSusanne Betz, Gerd Breitung, Ingo Buesing, Andreas Doehler

Durata: h 1.14
NazionalitàGermania 1989
Generehorror
Al cinema nel Luglio 1989

•  Altri film di Jörg Buttgereit

Trama del film Der todesking

Sette episodi che come filo conduttore hanno la morte: 1) La rappresentazione della vita di un uomo che conduce la sua esistenza nella totale banalità ma si rende conto di trovarsi in una bolla di vetro 2) La visione di un film nazista distorce la mente di un giovane ragazzo 3)Sotto una pioggia scrosciante un uomo depresso, si sfoga di fronte ad una donna 4) Varie inquadrature e carrellate ci mostrano la struttura di un ponte, dove in ogni sequenza compaiono i nomi delle persone tuffatesi nel baratro 5) Una donna e la sua solitudine: dalla finestra riesce a vedere una felice giovane coppia che si scambia sorrisi e carezze... 6) Un ragazzo escogita una attrezzatura da ripresa per registrare in pellicola un concerto rock, quando entra nel locale... 7)Un forte mal di testa stringe la sua terribile morsa sulle tempie indifese di un ragazzo...

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Voto Visitatori:   7,68 / 10 (45 voti)7,68Grafico
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Voti e commenti su Der todesking, 45 opinioni inserite

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Spera  @  11/11/2014 14:56:53
   9 / 10
Inno al suicidio.
Un'opera geniale e impossibile da commentare, sconsigliato a chi è mentalmente instabile.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/07/2015 01.14.41
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Melefreghista  @  24/07/2013 15:55:59
   10 / 10
La follia della normalità.
La normalità della follia.
Lo sporco dell'esistenza.
La decadenza che ti scrosta i muri di casa.

Pura poesia audio/visiva dello sconforto.

Il capolavoro di Buttgereit.

3 risposte al commento
Ultima risposta 27/07/2013 02.23.26
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  08/10/2010 11:20:50
   7 / 10
Il film più depressivo del mondo? Forse sì, forse no… per me no.
Sarebbe interessante intervistare il regista per sapere cosa pensa sul suo film.
Il mio giudizio è buono. Buttgereit è veramente in gamba nelle sue produzioni indipendenti: la sua regia è pulitissima e la fotografia è ottima. Menzione speciale per la musica.
Per pochi, e per quei pochi è da vedere!

3 risposte al commento
Ultima risposta 09/12/2010 16.02.26
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  10/09/2010 16:29:41
   9 / 10
Urlo silenzioso provocatore di angoscia e inquietudine "Der Todesking" non è un horror ma mette ugualmente i brividi .E' un intenso spaccato a tinte fosche sul tema della morte sviluppato senza inutili spettacolarizzazioni voyeuristiche, impregnato di concretezza e realismo,divulgatore di una quotidianità fatiscente eletta ad ambiente all'interno del quale sopravvivono gli apatici,disperati,sconvolti e folli personaggi di quest'incredibile opera.
Suddiviso in sette capitoli coincidenti con i giorni della settimana, il lavoro di Jorg Buttgereit, nonostante uno stile asciutto imposto dall'esiguo budget,è l'esempio lampante di come un regista di gran talento possa riuscire ad esprimere concetti di sconvolgente spessore pur non disponendo di ingenti quantità di denaro.
Tra gli episodi,tutti di pregevole fattura,il primo ed il quarto riescono a lasciare il segno più degli altri.In quello che apre la pellicola un uomo decide di suicidarsi,stufo della sua inutile vita paragonabile a quella di un pesce intrappolato in un'acquario, di cui forse invidia l'esistenza priva di consapevolezza,decide di farla finita .E' chiaro fin dall'inizio che per l'autore la vita sia una gabbia da cui l'evasione è permessa solo mediante l'autodistruzione o all'interno della quale si corra il rischio di far deflagrare una follia dormiente.
"Il ponte delle lacrime" ,situato nei pressi di Berlino, è un vero monumento all'afflizione. Buttgereit lo inquadra nei minimi particolari eleggendolo a protagonista del quarto capitolo, facendo scorrere in sovraimpressione i nomi di persone dalle età e professioni più disparate che hanno scelto l'anonima struttura in calcestruzzo ed acciaio per firmare la loro defezione dal mondo .
"Der "todesking" è quindi un film che non usa la violenza come fine,infatti, scena d'evirazione a parte,non presenta episodi particolarmente crudi,ma risulta tematicamente pesante mostrando con stile documentaristico,quasi distaccato e a tratti incredibilmente pacato,il gesto terminale verso quello che per Buttgereit rappresenta il nulla.
Il regista tedesco tra un episodio e l'altro mostra la decomposizione di un cadavere, materializzando silenziosamente il proprio pensiero agnostico su come la morte sia liberazione effimera,niente paradiso o inferno,niente trasmigrazione,niente mondi celestiali,solo un'ulteriore e ributtante corruzione culminante nel disfacimento corporale e conseguente cancellazione assoluta.
Le atmosfere depresse inducono un forte senso di straniamento,Buttgereit gira con metodi a tratti sperimentali,il vorticoso piano sequenza del primo episodio è solo un esempio della genialità di questo filmaker.Straordinaria la colonna sonora,fondamentalmente basata su andamenti lugubri ed altri più malinconici.
La chiusura con una bimba che disegna Der Todesking (Il re della morte), ritraendolo in modo caricaturale, associato alle immagini di fanciulli sui titoli di coda, sta a celebrazione dell'unico momento esistenziale davvero spensierato,ossia quello dell'infanzia,privo di problemi e senza fardelli zeppi di responsabilità.L'immagine finale (sarebbe poi quella della locandina) è ancor più eloquente,Il Re della morte sul suo trono attende paziente,il bambino ai suoi piedi è rappresentativo di come il cammino per l'uomo sia inevitabilmente segnato.

8 risposte al commento
Ultima risposta 26/04/2011 09.37.33
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Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  28/08/2010 12:52:22
   8 / 10
Grande film, uno dei weird movies più particolari e coerentemente retti da una tematica unificante: il suicidio.
Dovendo dare un voto all'angoscia che mi ha causato questo film, il voto sarebbe dal 9 in su, anche se complessivamente preferisco non sbilanciarmi.
Incredibilmente poetica la scena del ponte: senza mostrare immagini e senza spiegazioni se non le immagini, ci comunica una tristezza incredibile.
Bellissima(si fa per dire!)l'immagine del corpo che a mano a mano si decompone, fino a divenire una carcassa di sole ossa.
C'è una scena davvero disturbante nel film, cioè quella dell'evirazione dell'ebreo, che davvero è fortissima.
Davvero un cult movie e un must per gli appassionati dell'horror e dei weird movies.

10 risposte al commento
Ultima risposta 06/09/2010 20.22.34
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bulldog  @  15/07/2009 23:54:10
   10 / 10
CAPOLAVORO

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/09/2009 08.53.39
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pinhead88  @  17/09/2008 00:24:05
   9 / 10
un film eccellente a mio parere.. adoro lo stile di buttgereit
la colonna sonora è triste e malinconica ed è perfettamente in connubio con questo genere di pellicola..per me andrebbe visto una seconda volta per apprezzarlo di più

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/09/2008 13.08.00
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benzo24  @  28/07/2007 05:09:24
   4 / 10
visione pesante, lo stile di buttgereit, finisce per annoiare, nonostante le ottime premesse teoriche, il film non mantiene il ritmo e nonostante la breve durata sia del film che degli episodi, risulta pesante a causa di una lentezza assolutamente ingiustificata e dinumerose scene morte e non di morte come nelle premesse. Il re della (scena) morta.

3 risposte al commento
Ultima risposta 17/09/2008 00.27.08
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Diames  @  06/08/2006 12:41:03
   8 / 10
Gran film di Buttgereit, che si spinge qui più verso l'avanguardia cinematografica che il gore. Certo, il prodotto è ancora amatoriale, anche se un po' meno di Nekromantik, e per questo un dieci, per ex., mi sembrerebbe un po' esagerato (e questo vale per tutti i prodotti di Buttgereit, anche se con il tempo la sua tecnica si perfezionerà ulteriormente); ciò non toglie che i film di Buttgereit, tutti, rimangano i migliori prodotti amatoriali che abbia mai visto, e di gran lunga. Inoltre essi (ad esclusione forse di Nekromantik, il cui valore risiede maggiormente nel suo meritatissimo statuto di cult movie e nell'immensa mole di idee, più che nel suo valore cinematografico) hanno un valore che indubbiamente trascende il cinema casareccio e di genere. "Der Todesking", probabilmente, rimane la sua pellicola più ambiziosa, che forse non soddisferà appieno gli amanti dell'orrore, ma non lascerà certo indifferenti gli amanti del cinema. Con questo film Buttgereit dimostra non solo di saper fare effettivamente cinema (a prescindere dal gore) - anche se il ritmo, come in ogni sua pellicola, è quasi assente (il Tarkovskij dell'orrore estremo?) - ma anche di sapersi cimentare in sperimentazioni molti efficaci, che riproporrà con mezzi tecnici più consoni nei suoi film successivi, al servizio però di sceneggiature meno ambiziose. Come ogni altro film di Buttgereit, un'esperienza inedita, anche per un cinefilo, che avendo studiato i film dei grandi maestri, vive nell'illusione di aver già visto tutto (il meritevole). Forse, per ricredersi, potrebbe cominciare proprio da qui.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/08/2006 14.50.22
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  09/07/2006 13:54:05
   10 / 10
buttgereit è uno dei più grandi geni nel panorama horror moderno,oltre a essere una delle mosche bianche a cui non frega un cavolo di filtrare le proprie idee attraverso i canoni di ciò che il buon senso comune taccia come moralmente o socialmente accettabile.
der todesking si colloca fra nekromantik e schramm ed è,a mio parere,il suo capolavoro.attraverso episodi disparati buttgereit riprende da varie angolazioni la morte,e lo fa senza la benchè minima ipocrisia e retorica.
è senza dubbio il suo film più inquietante e disperato e,al contempo,l'unico che lascia intravedere un barlume di speranza nella vita,fino ad allora illusione contrapposta alla concretezza della fine.
un capolavoro che non posso che consigliare.

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Ultima risposta 02/09/2007 22.57.29
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