Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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intanto premetto che è la mia prima recensione su questo sito. mi sono iscritto perchè ho visto questa ciofe...ehm film e trovavo semplicemente verogonoso che avesse un voto così alto. il film è di una pochezza imbarazzante, cameron misura tutto col bilancino per sfruttare al massimo l'appeal commerciale dell'opera: un tantino di ecologismo da shampista, una trama banale fino all'inversosimile( quando giocavo con i masters of the universe a 8 anni me ne uscivo con avventure molto più inventive e non erano neanche granchè), personaggi estremamente stereotipati e tagliati con l'accetta, in modo che la massa di decerebrati che affolla le multisale non debba pensare troppo. attenzione perchè non sto sparando sul cinema spettacolare di genere che amo profondamente quando fatto bene: opere come jurassic park , aliens, l'impero colpisce ancora, i predatori dell'arca perduta giocavano con i clichè e presentavano personaggi bidimensionali ma li cesellavano e li plasmavano fino a farli diventare creazioni vive, non vuote marionette. questo ci porta a parlare degli attori del film che sono tutti pessimi e inespressivi( si salva la weaver a malapena) e non riescono a veicolare uno straccio di emozione. non mi soffermerò sulla mancanza di originalità del soggetto di terza mano ( ma anche quarta, quinta, sesta...) e sulla fragilità dello script perchè sarebbe come sparare sulla croce rossa, ma mi concentro sull'assoluta incoerenza di avatar : il film inizia in maniera molto suggestiva con le bellissime inquadratura della capsula criogenica, l'atterraggio sul pianeta dello shuttle, le visite al laboratorio con brevi ma precise annotazioni scientifiche su come funziona il progetto avatar; quindi siamo in pieno territorio sci-fi. quando il marine sully entra a far parte della tribù ommammalaia( o come is chiama) tutte le premesse scientifiche vengono azzerate: i na'vi sono praticamente un misto fra i masai e una tribù di nativi americani, non si perchè parlano un dialetto che suona simile a quello di un popolo africano e indossano ornamenti un po' africani e un po' indiani. il concetto di religione e è lo stesso di molti popoli della terra( tutto questo su un pianeta a milioni di km anni luce dal nostro). venerano i morti e calvalcano enormi dragoni volanti, fisicamente sembrano elfi alti tre metri e addirrittura possono mettersi in contatto con le anime dei defunti legando la trecce agli alberi. insomma la baracconata di cameron diventa un fantasy demenziale. non c'è alcun motivo solido perchè il regista sceneggiatore abbia creato delle premesse scientifiche, poteva benissimo usare l'espediente delle cronache di narnia e non sarebbe cambiato niente: il paraplegico apre la porta di un armadio ed entra nel meraviglioso mondo di pandora. in conclusione un giocattolone realizzato per quelli che sono culturalmente talmente razzisti e limitati da pensare che un film polacco con i sottotitoli debba essere per forza brutto. un'operazione acchiappasoldi che esalterà soprattutto gli spettatori di maria de filippi:"aho francè hai visto uomini e donne ieri? oh, giuseppe è uscito poi co antonella?aho francè lo sai ho visto avvatar : un capolavoro der genere no vedevo dai tempi der titanice"