I fratelli Pasti potrebbero vincere il Vespillone d'oro, il premio più ambito per gli impresari di pompe funebri. Ma vengono esclusi dalla cerimonia per alcuni debiti e quando viene ritrovata una ragazza morta.
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Rispetto al primo capitolo Amendola amplifica i difetti ed è più deficitario nei pregi. Gli spunti non sono pochi, molti sono anche interessanti, purtroppo rimangono tali. E' un film molto abbozzato, probabilmente anche per una impostazione figlia di una certa serialità di marca oltreoceano. Così assistiamo a sottotrame che nascono ed apparentemente muoiono per essere magari tirate fuori di nuovo in un ipotetico terzo capitolo. Peccato perché gli attori ci sono, qualche battuta buona è presente, anche se il tono da commedia nera mi è sembrato più sfumato. un film fatto di buone intenzioni che non sono portate a termine.
Come si dice in gergo, un sequel non richiesto. La freschezza del lavoro precedente - che pure non era un capolavoro - qui si perde per strada e non ci sono battute o situazioni capaci di lasciare il segno. Si cerca di ridere sulla stretta attualità fatta di influencer d'accatto, chef star e mercato nero di cadaveri ( sì, forse si è osato un pò troppo ) ma si esplora anche un certo desiderio di normalità, ricercato ad esempio dal personaggio interpretato da Ghini. Il risultato finale però è inferiore alle attese nonostante l'utilizzo di un ricco cast di facce note ( ma la più brava è la meno nota Silvia D'Amico ). Un passo indietro per l'Amendola regista.
Un sequel confuso e deludente .... Tutto sembra andare a gonfie vele alle Pompe Funebri Pasti , ma si scopre che la situazione economica è molto meno positiva di quello che sembra .... Da qualche anno anche la Commedia italiana ha scoperto i sequel e persino la serializzazione dei film . In fondo sembra facile , basta prendere una pellicola che ha dimostrato di essere originale e magari di buon successo e scriverne un seguito ( o anche più di uno ) per sperare di avere fortuna . Purtroppo questi film servono spesso solo a dimostrare che il pregiudizio sui sequel sempre peggiori degli originali ha un serio fondamento . Il fenomeno era iniziato bene qualche anno fa i due " Benvenuti al sud " e con la trilogia di " Smetto quando voglio " , poi più recentemente mi vengono in mente l' altra trilogia di " Non ci resta che il crimine " e l' accoppiata dei " Falla girare " , tutti su livelli a mio parere più mediocri e confusi . In questa occasione siamo purtroppo in un altro caso negativo : Claudio Amendola riprende l' originale spunto della famiglia di cassamortari ed arricchisce ulteriormente il già sostanzioso cast , però aggrava i difetti già presenti nel primo episodio ( che gli avevo voluto perdonare ) . Evidentemente l' umorismo nero all' inglese non è proprio nelle nostre corde e la trama ripetitiva non aiuta , aggravata dalla cronica assenza di gags davvero divertenti , da una sottotrama strampalata e da una lunghezza eccessiva . Si salva anche stavolta una parte del cast , specialmente i nomi più noti ( Massimo Ghini , Lucia Ocone ed Edoardo Leo ) . Purtroppo Amendola non ha ancora trovato un personale stile di regia e stavolta compie un passo falso che non gli voglio più perdonare . Questo film per me non vale più di 4,5 . Vedremo l' ulteriore sequel ....
Sulla stessa lunghezza d'onda del precedente capitolo, povero di risate vere e proprie ma abbastanza simpatico per intrattenere il giusto. Cast ben nutrito e abbastanza in palla, regia invece tremolante e poco precisa, per una visione leggera e sufficientemente gradevole. Il finale lascia aperte le porte per un terzo capitolo.
Purtroppo non piacevole come il primo... Troppo confuso e pieno di buoni sentimenti oltre che poco divertente, il classico sequel fatto svogliatamente!