Durata: h 2.40 Nazionalità:
Gran Bretagna1968 Genere: fantascienza
Tratto dal libro "2001: Odissea nello spazio" di Arthur Charles Clarke
Al cinema nel Dicembre 1968
Un'astronave, guidata dal computer Hal 9000, parte in direzione di Giove con a bordo due astronauti e tre scienziati ibernati. Ma durante il viaggio il computer prende coscienza di sé e si ribella, provocando la morte di tutti i passeggeri tranne uno...
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Il fallimento di Kubrick "2001-Odissea nello spazio" fu l'immediata replica di Kubrick ai sessantottini, un film per sostenere senza mezzi termini che l'uomo nuovo non era una faccenda da poco, bensì un mutamento di portata soprannaturale per il quale era pure azzardabile una data desunta dalla tradizione sapienziale profetica settemillenarista. Tuttavia anche Kubrick non ha saputo andare oltre la solita proposta di un nostro adeguamento nei confronti di un cosmo altrimenti considerato già armonioso. L'esito è stato che nel frattempo Kubrick è morto e che a tutt’oggi “L’alba dell’uomo” è rimasta tale, inchiodata alla condizione originaria delle scimmie antropomorfe. Nel 2006, un formidabile capolavoro come "L’ultimo re di Scozia" ha fatto piazza pulita di ogni nostra ideologica sopravvalutazione, azzerando ogni presunto divario fra il cosiddetto mondo civilizzato e quanto capitava paleoantropologicamente qualche milione d’anni fa nei pressi dell’Uganda. Se per Nietzsche "L'uomo è un cavo teso tra la bestia e lo Übermensch" ("Zarathustra", Prefazione, IV, p. 8), finora risultano pervenute tracce sostanziali unicamente sul versante della bestialità.