Joe Gillis, uno sceneggiatore sull'orlo della bancarotta, si rifugia in una vecchia villa apparentemente abbandonata per sfuggire ai suoi creditori. In realtà si tratta della dimora di Norma Desmond, una vecchia star del cinema muto, che ha perso ogni legame con il mondo del cinema. In cambio dell'ospitalità, Joe inizierà a scrivere la sceneggiatura che dovrebbe segnare il ritorno di Norma sul grande schermo.
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VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (Billy Wilder), Miglior attrice in un film drammatico (Gloria Swanson), Miglior colonna sonora (Franz Waxman)
Wilder aveva già capito allora come stava decadendo quello che poi era il suo mondo, tra la sua idea stilizzata e romantica e la reiterazione idolatrica del culto dell'immagine (l'attrice e gli specchi, le fotografie ricorrenti), oltre ad essere un film che è anche meta-cinematografico, perchè può anche essere visto come un "passaggio" dal muto, al sonoro, all'evoluzione delle tecniche di ripresa (la scena nel teatro di posa). La regia posata di Wilder, le prove degli attori, la capacità straordinaria e quasi terrificante di prevedere il futuro, ne fanno uno dei titoli cardine della cinematografia di tutti i tempi, insieme ad un altro film maestoso dello stesso Wilder e cioè "La fiamma del peccato".