Uno studente universitario di umile estrazione sviluppa un'ossessione malsana per un suo compagno di studi, rampollo di una famiglia ricca e aristocratica.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Ovviamente il voto di Mauro qui sotto è completamente sballato e figlio dei suoi criteri filosofici: in realtà Saltburn è un grandissimo film, molto derivativo, è vero (più dettagli in spoiler), ma aggiornato ai nostri giorni in modo intelligentissimo, pungente e ficcante.
E poi che bello finalmente vedere un film scritto così bene, con dialoghi brillanti che esaltano interpreti in stato di grazia: si sta parlando molto della straordinaria performance dell'ormai maturo Keoghan, ma anche Rosamund Pike è assolutamente strepitosa: praticamente ogni sua battuta è un capolavoro di scrittura.
Devo dire che non mi aveva convinto fino in fondo il primo film della Fennel, Una donna promettente, che ho trovato un po' buttato via soprattutto nel finale: con Saltburn invece sforna un grandissimo film e mostra al mondo di cosa sia veramente capace. Daccene ancora di film così, Emerald!
Il personaggio di Keoghan, che ha echi di Mr Ripley, mi è sembrato più un angelo sterminatore 2.0: ed è impossibile non pensare a Bunuel nel vedere la feroce critica di questa classe ricca, superficiale, fatua ed annoiata. Il gusto per alcune inquadrature e per le tematiche sessuali trattate in modo così esplicito, poi, è chiaramente preso da Greenaway (ed in particolare da The Draughtsman's Contract).
Il tema dell'intruso che scompagina tutto è sempre figlio di Teorema (non di Parasite come ho letto in giro, che non c'entra invece niente), anche se le similitudini con Saltburn finiscono veramente qui.