Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Le desolazioni dei critici rivolte al genere Horror attuale sono di quelle più oneste e vere. Ogni anno sullo schermo arrivano una serie corposa ma alquanto banale di pellicole horror che lasciano il tempo che trovano. Quando va bene.
E' la volta di Drew Goddard, la regia offre ai fans "Quella casa nel bosco". Il titolo è gia un programma, la mente non può non tornare ai soliti copioni del genere (stordito e martoriato nel tempo) ove un gruppo o gruppetto di giovani si imbatte con killer e roba del genere. Qui con la produzione americana di Drew Goddard il plot rappresenta subito un paletto limitativo; insomma lo spettatore è avvisato, la narrazione mancherà, il lavoro nell'ora e mezzo di proiezione, sarà affidato esclusivamente alla sceneggiatura. A questo punto diventa difficile capire quale delle due sia la più grande e totale crocifissione del film, la storia non esiste mentre la fatidica linea orizzontale (la sceneggiatura) è impegnata nel metabolizzare un numero non identificato di corbellerie varie (alcune pazzesche) che partendo dal concetto dell'Horror decadono in sfere di rozza fantascienza. L'unione dei due generi ha quasi sempre creato scempiaggini e disastri, la regola con "Quella casa nel bosco" continua appieno e cristallizza la tradizione. Non contento della baracconata e dello sviluppo catastrofico che il film sta producendo, la buona regia statunitense, cerca di trasportare con forza e convinzione tutti i fili del film sui binari dell'apocalisse e della morale religiosa; fra miti, profezie e tragicità bibliche. Definire un horror "Quella casa nel bosco" non lo si fa nemmeno a pagamento; il tutto funziona male pure da parodia, semmai l'ironia che traspare è l'impotenza visiva del regista che passa per trasversale umorismo.
Il genere vaga in situazioni horror, scusate il gioco di concetto.