Bobby, tossicodipendente che spaccia al Needle Park, conosce la prostituta Helen. La ragazza diventa schiava della droga e trova in Bobby il suo protettore, il suo spacciatore e il suo amante. I due cercano con tutte le loro forze di lasciarsi alle spalle quel mondo.
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Crudo ed agghiacciante ritratto della vita di un gruppetto di tossicodipendenti nella Grande Mela, vuoti, privi di ideali e che vivono alla giornata tra festini e piccoli furti. Ed è in questo spaccato di vita maledetta che nascerà la storia d'amore senza speranza di Bobby e Helen, due giovani desiderosi di voltar pagina ma irrimediabilmente schiavi del vortice della droga; innamorati disillusi, pronti ad umiliarsi e a pugnalarsi alle spalle per una stupida dose, ma alla fine sempre bisognosi l'uno dell'altra (come dimostrato nella stupenda sequenza finale). A fare da sfondo alla vicenda, una fredda, spenta e poco rassicurante New York (ottimamente rappresentata dalla fotografia di Adam Holender, che curerà anche quella di Street Smart altrettanto bene). Un grande e coraggioso film (il primo che affronta così da vicino il problema droga), distaccato ma schietto, e diretto con taglio quasi documentaristico da un bravo ed ispirato Schatzberg. Magistrale prova di Pacino, qui al suo esordio, e anche della bravissima Kitty Winn, attrice sorprendentemente scomparsa nel nulla subito dopo L'Esorcista.
Un'opera assolutamente da vedere, un bellissimo film, triste e deprimente (alcune scene, come quella del cane, sono strazianti) e che dovrebbe servire tutt'oggi da riflessione su una delle piaghe più gravi della nostra società ed i suoi terribili effetti.