In un quartiere benestante, in una casa piena di attenzioni e di comfort, una ragazzina modello cade ammalata. La madre non riesce ad aiutarla. I medici non capiscono. Intuendo che le crisi di cui soffre la figlia non riguardino solo la sfera fisica, la donna si rivolge ad un sacerdote. L'uomo però dubita della presenza del diavolo in quel corpicino, e la debolezza delle sue convinzioni non farà altro che rendere più forte il maligno…
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VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR: Miglior sceneggiatura non originale, Miglior sonoro
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (William Friedkin), Miglior sceneggiatura (William Peter Blatty), Miglior attrice non protagonista (Linda Blair)
Dopo anni ed anni di racconti e di paure vissute da coloro che hanno detto di averlo visto, finalmente ho rotto il ghiaccio con questo "mitico" cult. Devo dire che mi aspettavo molto di peggio!!
Allora: le scene non sono così terrificanti, anche perché si tratta di un film che ha la mia età (32 anni) e quindi i trucchi e gli effetti speciali vengono visti oggi con gli occhi di chi ormai è avvezzo alle perfezioni digitali. Se poi mettiamo il genere semi-splatter di molti film, allora tante scene possono essere superate indenni.
Il silenzio. L'atmosfera perenne del film è l'assenza di colonna sonora, eccezion fatta per alcuni momenti nei quali il mitico "main theme" del film, echeggia. Il resto è un'atmosfera di palpiti, di sospiri trattenuti, di respiro corto che si blocca in alcuni momenti di sorpresa... il tutto studiato ad arte e amplificato dai dialoghi che, in alcuni momenti, sono così flebili da essere persi. Impossibile aumentare il volume per la presenza di persone impressionabili in casa!!!!
Veniamo al motivo reale della paura: il fatto che si tratta di qualcosa che non è inventato. Il diavolo esiste, l'esorcismo si pratica da sempre, il male incombe. Inutile ripetersi che si tratta di un film. E' la rappresentazione del male che può cambiare, ma esso è presente sempre, in antitesi del bene. Il messaggio del film, almeno quello recepito da me: per quanto possa essere forte, per quanto sia malvagio, il principe delle tenebre se la dà a gambe di fronte all'amore. Il fulcro della vita, il perno dell'universo, sia esso solo un sentimento laicamente denominato amore o religiosamente chiamato D.io, trionfa sempre.