Il film racconta la straordinaria ed edificante storia di una delle più grandi menti viventi del mondo, il rinomato astrofisico Stephen Hawking, e di due persone che contro ogni probabilità hanno sfidato gli ostacoli più imponenti con il loro amore.
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Per chi non lo ha ancora visto in pratica la storia personale di SH, non c'è quasi del tutto la parte scientifica, ossia il cuore del suo pensiero. Io davvero non capisco i voti positivi, un film pessimo, che trasforma un brillante scienzato nel protagonista di una soap opera. Ottima perrformance di Eddy Redmayne, gli altri anche bravi ma del tutto sbagliati nel casting (la moglie non era certo una bellezza come Felicity Jones, quando poi ho visto l'attrice che interpretava Elaine Mason, l'infermera poi diventata sua seconda moglie - episodio che hanno scelto di glissare - nella pellicola praticamente una fotomodella, francamente mi è scappato da ridere). Noioso, noiosissimo, commovente solo se avete visto 10 film nella vostra vita, tanto paradio* ma tantissimo, violini a spandere che fanno tanta emotività, ma nella sostanza rimane davvero poco oltre all'ottimo attore principale. Se volevate info sulla vita privata di SH bastavano 5 minuti su Wikipedia. No no e no.
Ho odiato questo film per mesi, ho odiato il protagonista e tutta la messa in scena. Tra l'altro fa parte di quel genere di film che tendenzialmente evito, purtroppo però non sempre è possibile.
Il problema principale è che a distanza di mesi lo odio ancora. Stucchevole.
Senza dubbio la mia più grande delusione tra tutti i film candidati agli Oscar del 2015. Premesse buone, spunti scientifici anche presentati decentemente, in una prima parte che cominciava ad ingranare...
..ma poi... film che vira totalmente sul lato umano, la storia narrata manca di mordente, lineare e senza guizzi (avendo già visto il trailer, come già fatto notare, mi sono spoilerato tutto il film, e questo forse ha decisamente inciso), la componente scientifica, l'unica ancora capace di donare carisma si dissolve quasi completamente, facendo capolino solo qua e là in maniera troppo rapida perché lo spettatore la metabolizzi.
Sullo stesso genere ho trovato decisamente più valido 'The imitation game', fornito di un contesto storico decisamente più accattivante.
Film abbastanza noioso e piatto. L'interesse nel portare sullo schermo la vita di Hawking non credo sia solo quello di mostrare la degenerazione della sua malattia, come invece accade in questo film: ne risulta una storia non particolarmente interessante o diversa da quella di un qualunque malato. Si doveva puntare molto di più sulla genialità del personaggio, avere un minimo di coraggio in più e "sporcarsi" le mani parlando un po' delle sue teorie e della sua visione dell'universo, della fisica e del tempo. Invece la paura di allontanare il pubblico dei profani dev'essere stata molto forte. Non mi intendo di astrofisica, però ho letto "Dal Big Bang ai buchi neri", mi è piaciuto e l'ho anche capito. Se è successo a me, penso possa succedere a chiunque. Invece le scelte di sceneggiatura sono state iper-conservative e inutilmente prudenti: ne risulta un film piatto, senza guizzi, che la fotografia da kolossal e la colonna sonora da filmone salvano solo in parte. Osare un po', che diamine.
Protagonisti ottimi, in particolare l'interprete di Hawking. Detto questo, robetta, diciamolo. Il regista ha mai visto "Il mio piede sinistro" o, al limite, "Shine"? Spero di no, se no non avrebbe scuse. Sicuramente ha visto "Mare dentro", prendendo spunto da una delle parti più significative di quel film per girare la scena finale della penna. Marsh si limita a proporre una didascalia molto semplice della vita del fisico, appoggiata dalla semplicistica storia coniugale. Sinceramente non ero partito con grandi pretese, ma quando ho visto la contrapposizione-attrazzione tra "lettere" e "fisica", quindi tra trascendenza e immanenza, tra due filosofie di intendere la vita, l'amore, il mondo, il senso delle cose e il modo perciò di affrontare da prospettive diverse tutto (sia il microcosmo, sia il macrocosmo), mi sono quasi illuminato, ma è durata poco. Ecco, quello sarebbe stato uno spunto molto interessante e che avrebbe dato un senso al girare un film su una coppia del genere, e non semplicemente una trama già vista e rivista. Insomma, gli attori per me salvano tutto, ma chiaramente non può bastare.
Esco abbastanza deluso dalla visione di questo film. Secondo me questo "La teoria del tutto" toppa da tutte le parti. Diciamo che è principalmente la storia di una persona affetta da handicap, questa è la linea guida del film. Si ripercorre la lenta degenerazione del corpo del fisico Stephen Hawking mentre la sua mente resta negli anni lucidissima. Assieme alla lenta caduta del corpo vengono narrati gli sviluppi delle relazioni umane che Hawking intreccia nella sua vita.
La storia può essere il modello di una qualunque esistenza minata da un forte handicap. Ci sono le reazioni del malato, dall'iniziale rabbia, alla rassegnazione alla lotta per dare un senso alla propria vita, e ci sono le reazioni dei familiari, l'amore che ti porta a combattere un male più grande di te, il sacrificio, il dolore, la paura di non farcela, l'annullarsi per sostenere il malato finendo per diventare una vittima stessa.
Tuttavia il tutto è trattato in maniera molto piatta, scontata, didascalica. Non coinvolge, non si riesce ad andare oltre la vicenda particolare di Hawking. Manca di universalità, manca di quel qualcosa che possa far emozionare anche chi nella vita non è mai stato sfiorato dal problema dell'handicap. Chiaramente si soffre il disagio e la difficoltà del protagonista, così come la sua voglia di dare un senso alla sua esistenza, purtroppo però il tutto diventa un polpettone retorico che non si vede l'ora che finisca.
Altrettanto il film è un buco nell'acqua dal punto di vista tecnico-scientifico. Le teorie vengono tutte citate superficialmente, in maniera poco attraente per i neofiti di scienza e fisica, ed in maniera eccessivamente semplicistica per chi invece se ne intende. Credo di non dire un'eresia nell'affermare che da questo film non si evince minimamente perché le teorie di Hawking lo hanno reso tanto celebre. Insomma non soddisfa nessuno.
Insulsa la parte di storia amorosa tra la moglie e l'amico corista. Ok, sarà un episodio vero che andava narrato, ma il come è stato narrato mi ha fatto cadere le braccia per terra.
La scena del ricongiungimento, con lui in chiesa che se ne va nella sacrestia, si mette a suonare al pianoforte e i due poi si baciano con sullo sfondo una luce divina proveniente dalle vetrate della chiesa. Sentimentalismo sempliciotto in un film che vorrebbe onorare un grande uomo di scienza; non ci siamo proprio.
Nota di merito solo per l'attore protagonista Eddie Redmayne, trasfigurato per la parte. Peccato che il film che ruoti intorno a lui sia ben poca cosa. La storia di Hawking è incredibile ma in questo film è raccontata incredibilmente male.
Se devo giudicare il film l'avrei titolato " la teoria del nulla" mi sono annoiato a morte . Un film inutile senza togliere al genio dell interpretato .
vorrei ricordare agli utenti che bisogna valutare il film non la storia di hawking...
il film è abbastanza scontato e prevedibile e a parte la magnifica interpetrazione di redmayne non rimane molto...
è sicuramente un buon film ma sinceramente non mi è piaciuto piu di tanto poiche la noia regna sovrana e il tutto è girato per far scendere la lacrima(un po troppo macchinoso)