Quattro sprovveduti ladruncoli decidono di svaligiare la cassaforte del Monte di Pietà. Si rivolgono così a uno specialista per studiare i particolari ma il piano va a monte...
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Da una trama in abbondante stile Caper movie, anche se manca la drammaticità e la violenza, "I soliti ignoti" resta un illustre film degli anni cinquanta/sessanta che, inoltre, segna, irrobustisce, "identifica" un certo modo di far Cinema, spiccatamente italiano, siamo dunque dinanzi ad un affresco della Commedia all'italiana, insomma un'ironia indirizzata in aneddoti reali ma enfatizzati ove emergono a voce alta le difficoltà della società specie quella italiana reduce dalla guerra…
"I soliti ignoti" parte da un cast di grandissimi nomi, in scena anche Totò che dalla sapiente regia di Monicelli viene "usato" pochissimo ed è proprio questo il bello, Dante Cruciani si estranea dal corpo tragicomico dei ladruncoli assumendo sembianze profetiche, quasi da stratega, il tutto, ovviamente nel massimo alone di ironia, di commedia. La trama di Monicelli non delude, il film non annoia, ritmo buono e comicità quasi sempre presente, insomma si ride e ci si diverte. Oltre agli attori e al ritmo incalzante nella cerchia delle positività tecniche rientra una fotografia bellissima a tratti efficacemente "buia" che evidenzia e rafforza un po' il misero ma "devoto" contesto post bellico italiano ma non solo. In grande risalto gli scenari della notte che scandiscono i sobborghi. Si giunge poi ad un finale incredibile, la sequenza dell'abbattimento del muro risulta essere geniale ed unica, regia sopraffina. In queste ultime battute ancora in massima evidenzia la "mentalità" italiana fra delirio ed improvvisazione, fra mangiate di pasta e sogni di gloria mandati a monte, situazioni marchiate da goliardici ed iper incisivi dialoghi.
Questi erano i film del passato, ancora oggi sono interamente godibili, la presenza di grandi attori è uno dei punti base, "I soliti ignoti" resta indimenticabile portando alto non solo per l'Italia, ma per il mondo, il nome di una regia "storica" e di presitgio. Hello Monicelli.