Durata: h 1.54 Nazionalità:
USA2011 Genere: drammatico
Tratto dal libro "Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi" di Matt Baglio
Al cinema nel Marzo 2011
E' la storia di un giovane seminarista americano che studia per diventare prete. In balia del credere o non credere, trova la sua occasione per dimostrare la propria fede quando dal Vaticano viene incaricato di seguire un presunto caso di possessione...
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Bella atmosfera, ed il film tutto sommato coinvolge lo spettatore, senza troppre pretese. Questo fino a mezz'ora dalla fine, quando l'indigestione di elementi onirici e fantastici fa prendere alla trama una piega indigesta.
Hasform è meglio che lascia stare l'horror, gia con 1408 il risultato non era granché, qui si va ancora a peggiorare, nonostante ci sia un grandissimo attore che considero Hopkins il film non appassiona e tiene quasi estraneo lo spettatore, finendo ogni tanto nel ridicolo, anche se comunque il genere esorcismi, apparte il guizzo di Friedkin nel 73 non ha mai avuto grandi film.
Film dove bisognerebbe richiedere il rimborso delle due ore di vita spese sperando un brivido lungo la schiena o che magari Hopkins diventasse un transgender indiavolato . Regia non presente se non in pochissimi momenti ,trama inconcludente ,dove non capisci dove voglia andare a parare sta roba , e che spesso ci pensi e ti rendi conto non ha minimamente senso . Recitazione orrenda , con momenti anche di trash e il protagonista di un noioso e inespressivo come pochi . Da segnalare la presenza , importante come un portaspilli in platino della Cucinotta , che anzichè dare la comparsella a qualche emergente l hanno voluta far entrare per forza in una pellicola dove appare giusto tre volte.
Lo scetticismo di un giovane seminarista con problemi di "Fede" contro la realta' del demonio. Ennesimo film di genere uscito in questi ultimi anni e trattato sempre come "storia vera". Una prima parte interessante dove il prete esorcista tenta di convincere lo scettico tra un esorcismo e un altro. Nella seconda parte, dopo la tragedia in ospedale, la pellicola si lascia andare e procede su strade ricche di cliche' con alcune sequenze poco riuscite. Oltretutto Hopkins indemoniato fa certamente meno paura di quando si trova all'interno di una cella d'isolamento...
"Se credi nell'esistenza del bene allora credi anche nell'esistenza del male"
Ennesimo film sugli esorcismi...ennesima solfa ed ennesime scene...l'unica cosa che si salva è una trama un pochino più solida sotto il profilo della regia(paragonato alle ultime opere intendo,non certo all'esorcista) ed un Anthony Hopkins sempre gradevole ma non proprio al massimo della sua forma.. Guardate,il film non è nemmeno tanto malvagio e in alcuni momenti risulta anche interessante ...solo che l'ho trovato troppo...come dire...ecclesiastico?!?....non lo so ...alla fine del film non mi è rimasto nulla....sarà che mi sono stufato di questi esorcismi...erano belle le pellicole del passato ma oggi come oggi mi sembrano solo delle brutte copie con niente di nuovo...e li stanno facendo diventare un tormentone....e poi a pensarci bene Hopkins era pure sprecato in questo film... A mio parere non ha niente di così rilevante da raggiungere la sufficenza...
Ennesimo filmetto che riprende pari pari la classica iconografia da film sulle possessioni demoniache. Vorrebbe creare tensione ma riesce soltanto a creare sonnolenza.
Non c'è dubbio, il film parte piuttosto bene. Nonostante il ritmo alquanto soporifero, la vicenda tratteggiata riesce a catturare adeguatamente lo spettatore. Prima che, pian piano, le banalità e le assurdità paranormali prendano il sopravvento, gettando la pellicola in un'aura di mediocrità dal quale non riuscirà a sfuggire, complice un finale davvero sciatto e sbrigativo ed interpretazioni poco convincenti di tutti gli attori, ad eccezione della brava Marta Gastini e del sempreverde Hopkins. Già il film partiva con riserva, visto che la tematica degli esorcismi è stata usata ed abusata dalla cinematografia, ma lo sviluppo della trama e la sceneggiatura un pò raffazzonata, inducono ad una sofferta bocciatura. E non basta un'elegante ed affascinate Roma (un pò troppo piovosa, direi) a riscattare il risultato finale.
Anthony Hopkins non in grande forma.... non ne parliamo degli altri attori nel film. Film lento, spento, senza scene chiave. Si rischia addirittura di cadere in un sonno profondo. Sceneggiatura pessima. riprese da regista cosi cosi e musiche che non incidono. Di solito film come questo creano tensione, invece in questo caso difficilmente ci riesce il regista. Tutto sommato se non paghi niente e se hai tempo libero te lo puoi vedere (ma non devi avere niente ma proprio niente da fare)
Parte bene e fino agli ultimi trenta minuti meriterebbe anche una votazione migliore ma nel finale, inaspettato ma al contempo poco coinvolgente, perde molto e la curva di attenzione tende a calare. Buon Anthony Hopkins, anche se non ai soliti livelli.
Pura propaganda cristiana accompagnata da una trama banale, scontata, canonica, vista in un'altra decina di film. Si possono guardare solo i primi venti minuti, tutto il resto è da dimenticare.
Una buona occasione sprecata. Anche se il tema è già stato oggetto di molti film, questo ha un inizio interessante, e il personaggio principale è costruito bene. Buona la prima parte dell'incontro con Hopkins, e la vicenda della ragazza posseduta. Poi purtroppo si perde e l'aspettativa creata non è all'altezza del finale, risolto in modo eccessivamente sbrigativo e non credibile viste le premesse.
Ancora un altro film sulle possessioni demoniache, che però, aimhè, nulla aggiunge ad un filone che ormai al cinema ci hanno proposto migliaia di volte.... l'incipit è quantomeno interessante:
Il giovane seminarista con una fede vacillante, l'incidente che lo spinge ad abbandonare il corso, il viaggio a Roma e la partecipazione al corso sulle possessioni diaboliche, l'incontro con Padre Lucas, i dubbi e le incertezze in base alle proprie esperienze con il prete esorcista....
Poi quando il film dovrebbe spingere sull'accelleratore, si perde in una serie di inutili e banali clichè che lo rendono in definitiva nulla più che mediocre: il finale
Il fatto che sia basato su una storia vera dovrebbe quanto meno procurare qualche brivido ed invece il film di Mikael Hafstrom è un noiosissimo accumulo di cose già viste all'infinito.Viene da domandarsi che fine abbia fatto il promettente regista di "Evil-Il ribelle". Presumibilmente rimbambito dai dollari americani anche se dopo l'improbabile "Derailed" era tornato alla carica con il discreto "1408",cui però fa seguito questo pasticciaccio brutto.Un film ai livelli dell'aberrante "Drowning ghost" tanto per intenderci,pellicola risalente agli esordi e in quel caso bonariamente giustificabile. "Il rito" è un filmetto reperibile nei vari sottogeneri horror alla voce "possessione demoniaca",con seminarista poco convinto della propria fede mandato a seguire a Roma un corso di esorcismo.Entrerà in contatto con un prete gesuita (un Anthony Hopkins da compitino) che gli mostrerà quanto sia tangibile l'esistenza del diavolo. Lo scetticismo del giovane verrà messo a dura prova e la sua telefonatissima "conversione" avrà luogo durante un finale di sconsolante modestia,in cui resistere senza cedere alle accoglienti braccia di Morfeo non è semplice. Sembra una variazione de "L'esorcista" in chiave moderna,senza però la stessa tensione e la stessa cattiveria,i posseduti non fanno paura e di scene inquietanti nemmeno l'ombra. Veramente un disastro,talmente palloso che non basta certo un comparto tecnico di tutto rispetto a renderlo più apprezzabile. Ultima nota per Colin O'Donoghue ,non molto credibile nel ruolo del prete e affiancato da una sempre anonima Alice Braga che continua a far film non si capisce grazie a quale miracolo (tanto per stare in tema religioso).
Solita anteprima che monta il film a livelli eccelsi, ma mentre si guarda il film si rimane estremamente delusi, non offre nulla di che, incuriosisce nella prima parte ma poi cade tutto nel banale a tratti anche nello "squallido". Colpo di scena quasi nullo e scontato, finale ridicolo, evitabile.
il diavolo si manifesta e fa cose inaudite perchè vuole che il seminarista creda in lui: il seminarista: "si credo in te, ora, io credo in te..... .....e quindi credo in dio...." ma per piacere, scontato.
Noioso,banale,la solita ******* all'americana...la lotta tra il bene e il male riproposta nella forma piu misera e stupida. Film per teenager e nulla di piu....da evitare.
Film che non aggiunge nulla al genere sugli esorcismi. La prima parte è decisamente meglio della seconda che risulta pesante e a tratti soporifera. Le divergenze fra scienza e fede sono portate avanti ina maniera non troppo incisiva. Suggestive le ambientazioni e bravo Hopkins.
Film poco significativo che ripesca un tema, anche se interessante, già riproposto con risultati sempre scadenti...sto parlando dell'esorcismo ovviamente. Discreto Hopkins ma sicuramente il film non è minimamente all'altezza del suo livello recitativo.
Noia assoluta, zero originalità! Non è neppure un horror: neanche una scena dove si può provare anche un piccolo spavento. Il protagonista è un pesce fuor d'acqua, Hopkins recita solo di maniera, la Cucinotta è inesistente, Hauer solo una comparsa. Da evitare se potete.
Che sia tratto da una storia può andare bene fino ad un certo punto, perchè in fondo tentando un approccio molto razionale nella parte iniziale (malattia mentale o reale possessione demoniaca) riesce perlomeno ad intrigarti un minimo. Purtroppo tale approccio dura poco, si ricade presto nei medesimi clichè sia nei personaggi sia nelle situazioni, con un'aggravante a mio parere: malgrado la buona confezione, il film non incute timore o paura, anzi subentra la noia. Colin O'Donoghue è poco convincente nel ruolo (o poco convinto lui stesso, fate voi), Hopkins è con il pilota automatico e purtroppo Ciarán Hinds poco utilizzato.
ma perchè tutti, DICO PROPRIO TUTTI, i film sulle possessioni sataniche partono dal clichè del prete esorcista in crisi mistica o miscredente ??? sono stufo di questa mancanza di originalità ...quindi solo questo mi fa abbassare il voto di molto. per il resto il film è decente ... senza infamia e senza lode .... la prova attoriale si attesta sulla sufficienza per tutti (compreso Hopkins) tranne l'attrice che interpreta la giovane donna incinta posseduta , che spicca in bravura rispetto gli altri. in definitiva non credo proprio che questo film sarà ricordato come capolavoro indimenticabile ... anzi! ps: un'ultima nota di merito al realismo con cui è resa la Roma metropolitana.
Prevedibile e scontato, "Il Rito" è un film dell'orrore a tesi che insiste soprattutto sul conflitto spirituale del protagonista, un giovane uomo approdato al sacerdozio senza una vera fede. L'unico motivo per vedere il film è Anthony Hopkins, sempre in gran forma; inutile e degradante invece, a mio avviso, la parte che è stata affidata a Maria Grazia Cucinotta, tant'è che neanche la fanno parlare.
Esattamente come dice il voto 5, solo se non paghi. Ormai il tema dell'esorcismo è straabusato nel cinema horror, quindi la paura viene a mancare, ed essendo quello lo scopo del film, viene a mancare la riuscita del film. Ormai vai a vedere "il rito", e già ti aspetti linguaggi scurrili, contorcimenti, e tutto il resto. Però Hafstrom, che apprezzai molto in 1408, riesce a non rendere queste scene ridicole (come invece avviene nell'ultimo esorcismo, a mio parere), e diciamo che tecnicamente sono anche fatte bene. Aggiungiamoci l'interpretazione più che buona del caro Hopkins e arriviamo ad una quasi sufficenza.
A volte non riuscivo a capire se Michael, capisse l'italiano o no. A volte le domande venivano tradotte o da Lucas/Hopkins o dalla giornalista, a volte rispondeva come se capisse perfettamente l'italiano.
Mezza delusione. Il tema è molto interessante e parte bene, però poi prosegue senza particolari emozioni e/o invenzioni particolari. Assolutamente non un film da vedere al cinema!
Mah premeto che non sono un fan del genere, costretto a vederlo dalla mia ragazza che invece ADORA il genere be io un paio di volte ho chiuso gli occhi in sala..a mio modesto parere è davvero noioso...poteva magari essere sviluppato meglio anche il finale mi sembra molto sbrigativo.. ce sicuramente molto altro di piu decente da andare a vedere al cinema, 5
Come hanno affermato in parecchi e mi associo tranquillamente, la prima parte è presentabile/decente con un calo di intensità dalla metà in poi per un finale interminabile tirato troppo per le lunghe ed è proprio quest’ultima caratteristica a rovinare l’intero film. E’ la legge hollywoodiana ad ucciderlo perché tecnicamente se la cava. Gli attori mediamente sono credibili perché Hopkins svolge un buon lavoro senza particolari menzioni e la presenza di Hauer regalano una certa serietà al prodotto finale. Ma in conclusione dice poco e la formula dell'evoluzione è conosciutissima, dunque prevedibile.
Sul contrasto tra la chiesa e la scienza riguardo i riti di esorcismo consiglierei il film tedesco REQUIEM che senza tutto lo spettacolo di un film horror o gli effetti sonori, colpisce per la sua semplice realtà dei fatti.
Se riuscite ad arrivare indenni all'ultimo quarto d'ora di film (ossia se riuscite a non cadere nelle grinfie del perfido demone Morfeo!!!) assisterete all'
esorcismo che dovrebbe esser il piatto forte del film! Dovrebbe infatti.. mai condizionale fu piu' d'obbligo! Da evitare ASSOLUTAMENTE Noioso, impalpabile, monocorde, piatto, insulso... Continuo? Meglio di no! Meglio solo di un cinepanettone..
le suggestive location romane, Anthony Hopkins e qualche micio...per tutto il resto IL RITO è insulso quanto il protagonista della storia, Colin O'Donoghue...zero momenti di tensione, grave pecca per un film del genere, se non per quel marovescio rifilato da Hannibal alla piccola zingara, che però rientra nel sentire comune...ti intrattiene, per carità, anche perché vedendo i trailer prima del film, quello che ci stanno propinando è a dir poco osceno...
Niente di nuovo sotto il sole: solo l'ennesimo film su esorcismi e rituali mistico-cattolici.
Il film non apporta particolari novità ad un filone che ha il suo capostipite ne "L'Esorcista" (1973) e che rimarrà insuperabile.
Qualche sussulto sulla sedia forzato, utilizzando la potenza di effetti sonori e rumori improvvisi, che ormai qualsiasi sala anche sommariamente rinnovata con un impianto sonoro meno che decente riesce a dare.
Sceneggiatura, cast e regia senza infamia e senza lode, fatta eccezione per il solito Anthony Hopkins che mette il suo marchio recitativo anche nel ruolo dell'esorcista stanco e navigato che interpreta in questa storia di iniziazione e scoperta della fede di un giovane seminarista, che vuol diventare prete per opportunismo e viene per questo mandato a Roma a "farsi le ossa col diavolo", seguendo un corso per esorcisti.
Andare al cinema pensando di passare poco più di un oretta a gustarsi un bel film, con la consapevolezza che comunque non è il mio genere preferito ne condivido gli idealismi della storia. Invece ho passato un ora sofferta a seguire un piattume di trama insulsa, dove non viene raccontato nulla se non l'unico filo sottile che è la storia del giovine prete anarchico e miscredente (che a recitare fa pure schifo!). L'interesse scende a ogni minuto che passa e non esiste nemmeo un pretesto che ti faccia pensare: beh almeno voglio sapere come va a finire. Perchè è palese il come finirà. Davvero deludente, vuole fare il film serio sugli esorcismi, vuole portare gli spettatori a convertirsi come il protagonista e vuole allontanarsi dal resto del genere che almeno aggiunge scene di paura e tensione. Veramente inguardabile e altamente sconsigliato.
Visto e stravisto. Solita ricerca della fede, solito dibattito tra scettici e credenti, solita ragazzina posseduta che si dimena e impreca legata ad un letto, solito prete esorcista attorno al quale ruota la vicenda. Film piattissimo, banale, prevedibile ed inutilmente prolisso dove la presenza di Hopkins non influisce minimamente sul risultato finale. La tensione è ridotta all'osso e gli unici sussulti sono dati da gatti che saltano o dal volume sparato nelle orecchie. Assolutamente sconsigliato, meglio recuperare L'esorcista di Friedkin o The Exorcism of Emily Rose. Piccolo appunto sull'attore protagonista: un cane. Non importa quello che accade davanti ai suoi occhi, ha sempre la stessa identica espressione.
La storia la si sa'. La tensione si sa' che ci sarà. I personaggi in parte ci sono. Sfortunatamente tutto si perde dopo un primo esorcismo, una storia assai veloce, e una maria grazia cucinotta relegata a dormire su una panchina.
"Il rito" svanisce in un film che non desidera puntare su paura/tensione, e non riuscendo a sfoggiare le sue carte migliori "come storia ispirata da eventi reali, e "peccando" (verbo assai adatto) in un ragionamento mal elaborato, o qualcosa che andasse nel profondo, ma che tanto desidererebbe creare. Con tono sarcastico direi che sembra un messaggio beffardo "pro vaticano/chiesa" alla conquista di giovani spensierati, che se mai non credessero in dio, il cinema possa farli pensare al diavolo, e di conseguenza... Le relazioni più carine (che praticamente non centrano nulla, ma durante il film non avevo nulla di meglio a cui pensare, è gia tutto dire) son riguardanti la figura del gatto; il rapporto diavolo/gatto del passato (reale), roma infestata dai gatti, che se pronunci il loro nome non ti danno mai retta, e il fatto che il diavolo sia sconfitto praticamente riducendolo alla sottomissione, facendogli pronunciare il proprio nome, quasi rimarcando in questo caso la forza d'indipendenza superiore dei gatti, e la sua figura mistica.
Un film che non sa dove porsi, se nel fantasy, o nella realtà, ma ben peggio credo che nemmeno il regista avesse idea di quale risultato raggiungere. Una via di mezzo.
altro film sull'esorcismo che fa gag@re,basta!!!!quasi due ore di pura nullità e noia mortale e quei pochi momenti che il film potrebbe decollare ci si riaddormenta immediatamente, e piu passava il tempo e piu era un sacrificio a noi stare al cinema...hopkins e sempre un grande...ma tutto il resto e da cestinare...
Niente di nuovo sotto il sole (che novità). I soliti luoghi comuni su diavolo, Satana e Dio. A dir la verità la prima parte è anche decente, qualche colpetto di tensione, effetti sonori molto riusciti e poi c'è Anthony Hopkins che è bravo e questo si sa, ma dalla seconda parte in poi c'è da stendere un velo pietoso chilometrico. Ci si ritrova davanti ad una gigantesca presa per il ****, clichè hollywoodiani a palate, retorica e sviolinate a non finire, Satana è cattivo, Dio è buono, tutti felici e contenti. Alleluja! Ma io dico possibile che nel 2011 si fanno ancora queste ca.gate? possibile che i produttori amerregani ancora non si stufino di sfornare 'ste str.onzate così incredibilmente vuote e retoriche? e ancora non ci credo che attori incredibili come Hopkins si prestino ancora a queste cose. Ad un certo punto volevo abbandonare la sala per quanto ero demoralizzato. Anzi no, evviva Dio, Gesù e la madonnina. Satana brutto e cattivo all'inferno, oh.