Un'odissea attraverso il tempo e la memoria, incentrata su un luogo ben preciso del New England; da quando era solo natura selvaggia fino al momento in cui ha ospitato la sua prima casa, testimoniando l'amore, la perdita, la lotta, la speranza e gli insegnamenti che si sono tramandati di famiglia in famiglia, di generazione in generazione.
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È da un po' che Zemeckis ha perso il tocco, ma ero curioso di vedere cosa avrebbe tirato fuori da questo soggetto così particolare. E poi c'era la suggestione di vedere nuovamente la coppia Hanks-Wright su sceneggiatura di Roth, la camera fissa per tutto il film… insomma mi incuriosiva.
E invece niente, è un film sfilacciato e pieno di momenti assolutamente superflui, che non sa mai fino in fondo che direzione prendere e che fatica incredibilmente a farti affezionare ai suoi protagonisti tranne che
nel bel finale, che da solo solleva il film da quella che, altrimenti, sarebbe stata un'insufficienza.
L'idea di base dello scorrere del tempo è molto bella, ma dopo la parte iniziale anche basta inframezzare la storia principale con i segmenti di vita di indiani, inventori, aviatori e simili: non si tratta di personaggi sviluppati, quindi a noi spettatori non frega nulla, e spezzettano solo la narrazione principale. Alla fine la sensazione è che tutti quegli inserti servano solo a fare minutaggio. Poi ci sono almeno due passaggi che oltre che superflui sono assolutamente fuori contesto e insinceri:
La scena in cui la domestica della famiglia "contemporanea" capisce di avere il covid (per poi presumibilmente morire, ma non conoscendola non ce ne frega nulla) e soprattutto quella in cui il padre di colore spiega al figlio come rispondere qualora venisse fermato dalla polizia: si tratta di una scena scritta malissimo e che invece di sensibilizzare il pubblico o prendere posizione su un tema essenziale e delicato suona come assolutamente fuori luogo, ottenendo l'effetto diametralmente opposto.
Tremendo poi il profluvio di CGI: tutti i personaggi ringiovaniti sembrano di gomma, con un effetto assolutamente straniante: Hanks e Wright da giovani sembrano due vecchi molto rifatti, soprattutto nei primi piani, con un drammatico effetto sull'empatia che dovrebbero provocare i loro personaggi. Peraltro parliamo di due attori che hanno due figli attori molto somiglianti: a questo punto avrebbero potuto usare loro. O chiunque altro, visto che le scene in cui i due sono giovani occupano la stragrande parte del film: e allora non capisco il senso di prendere due attori di sessant'anni (anno più anno meno) per ringiovanirli e fargli interpretare dei ragazzi. O meglio, lo capisco: praticamente è l'unica cosa per cui si è parlato del film. Ma questo non è mai un buon segno.