Nel 10191 sul pianeta Dune una preziosissima spezia, che conferisce poteri straordinari, è al centro di una lotta tra il popolo dei Fremen e quello degli Harkonnen.
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Da Lynchiana convinta (ma qualche volta delusa), penso che Dune sia un buon film, antesignano e di avanguardia per molti aspetti, come costumi e trucco, per altri intollerabilmente superato (alcuni effetti speciali sono di una pochezza quasi imbarazzante che toglie il fiato: vedere il combattimento con lo scudo, che fa dirupare il film ad un livello da videogioco Commodore64; i personaggi si squadrano come sulla piattaforma di Minecraft o dentro Tetris! e sembrano quasi buffi orsetti gommosi arancioni). Recitazione per lo più convincente (risolino sardonico ed equivoco di Sting, a parte..) del cast, su cui spicca il demoniaco tiranno Harkonnen, pustoloso e raccapricciante al punto giusto, come pochi altri villain hanno saputo concedersi, con un personaggio che entra dritto nel firmamento dei più spregevoli antagonisti hollywoodiani di sempre. Un voto in più per i pupazzoni di Carlo Rambaldi, ma un voto in meno lo merita per avere omesso dettagli essenziali della trama del romanzo (che per ragioni di spoiler letterario ometterò a mia volta.). Nel complesso, potabile. Ma quanti difetti nella superficie
Un Lynch atipico e sicuramente minore, al quale viene affidata la trasposizione della saga fantascientifica dello scrittore Frank Herbert, dopo vari tentativi falliti di portare Dune sullo schermo. Lynch collabora con Herbert stesso per tre lunghi anni, durante i quali vengono scelti i costumi, le scenografie e vengono scritte, dal regista, ben tre sceneggiature differenti. Il risultato è un buon film di fantascienza che cerca di condensare l'enorme quantità di tomi dell'intera saga, non proprio un lavoro semplice, infatti, durante la visione, si fa difficoltà a capire la vicenda, costruita attorno a mille nomi e a diversi pianeti, ma la regia di un genio come Lynch ha il potere di sedurre, nonostante il ritmo lento e psicologico, che poco si addice a un film del genere. La fantascienza si tinge d'autore, ma le critiche, all'uscita della pellicola nel 1984, furono spietate, dovute anche ai numerosi tagli che la casa di produzione ha eseguito in fase di post-produzione, rendendo la trama ancora più confusa. Tuttavia Dune è diventato un cult degli anni 80 e la preziosa arte Lynchiana ha elevato il valore un'opera complessa e discreta. Certo che rappresenta un mondo a sé nella filmografia del maestro, non proprio adatto al suo stile e alla sua "filosofia", ma comunque un ottimo lavoro destinato agli appassionati di un certo tipo di cinema. Un David Lynch minore ma sempre una spanna su tutti gli altri.
Da bambino adoravo questo film, quando lo davano in tv lo guardavo sempre con ammirazione.
Sulla scia di Guerre Stellari, tratto da un capolavoro (?) della narrativa fantasy, un indicibile pastrocchio senza nerbo e senza senso, imprigionato dall'inizio alla fine in una dimensione di gigantismo avveniristico che non riesce mai a compiersi. Noioso all'inverosimile, nei pochi passaggi in cui non lo è diventa prolisso. La trama infatti è di una complessità micidiale e non si capisce come, essendo nel 10191, la razza umana sia così tecnologicamente arretrata, manco fossimo nel medioevo. Visto oggi poi, con gli effetti speciali che si ritrova, è proprio ridicolo. Difficile trovarci qualcosa di Lynch, mi è sembrato il suo lavoro più impersonale ( e deludente ).
Lynch ha fallito in maniera magnifica. Il libro è eccezionale (il primo) e questo film avrebbe potuto esserlo altrettanto. La forza delle immagini di questo film è notevole (anche se ormai gli effetti speciali sono davvero superati) e la visione di questo mondo del futuro senza computers e dominato dalla Spezia è ancora bellissima. Gli attori (quanti nomi!) non sono male ma tutto si perde nell'impossibilità di contenere un'opera così titanica in un solo film. Ho visto la versione "intera" di 4 ore e ancora non è sufficiente. Probabilmente sarebbero serviti 3 film? Si rimpiange ancora che Jodorowksy non abbia potuto fare il suo Dune, con le immagini di Giger e la musica dei Pink Floyd, ma anche questo Lynch resta un'occasione perduta.
Purtroppo non ho avuto l'occasione di leggere Dune di Herbert, opera a quanto mi hanno detto estremamente complessa e variegata, difficile da tradurre sul grande schermo ed in un solo film. bisogna dire che a quei tempi solo Lucas poteva permettersi trilogie di film molto dispendiose dal punto di vista finanziario. Il film è molto frammentario, straniante nelle sue escursioni oniriche peraltro affascinanti, ma che rendono farraginosa la narrazione. L'utilizzo della voce narrante è funzionale probabilmente a condensare al massimo molti passaggi narrativi del romanzo ed in molti punti si nota. La scelta di Maclachlan si rivela poco indovinata, certamente più funzionale a Twin Peaks o Velluto blu, non certo nelle vesti di Messia di cui non possiede il carisma. Ancora oggi però con tutti i suoi difetti, riesce tuttavia ad affascinarmi ancora: l'entrata in scena dei vermi giganteschi di Rambaldi e la bella theme song di Brain Eno lo rendono ancora una piacevole visione per il sottoscritto.
l'interpretazione di Dune da parte di lynch su commissione fu un fiasco sia commerciale che artistico. Detto papale papale, la teconologia usata era troppo primitiva per creare effetti speciali credibili e duraturi. Certo il cast era ben amalgamato, non mancavano similitudini con il bellissimo romanzo di Herbert. Purtroppo i moduli estranianti risultano un invenzione estranea al romanzo. Inoltre la società fremen è appena abbozzata, cosa che non facilita la comprensione degli spettatori. La vena horror è apprezzabile, ma gli harkonnen sono a parte il barone appena abbozzati. Gli Atreides risultano credibili, purtroppo la psicologia dei personaggi è stata sacrificata per l'azione. Musica discreta, Sting fà una comparsata breve nel finale
Non è assolutamente Lynch e lo si vede. Girato forzatamente seppur con sprazzi fantasiosi tanto cari al regista. Se questo era il prezzo da pagare per poter aver finalmente le briglie sciolte da De Laurentis per concepire VELLUTO BLU... allora, in fin dei conti, va bene così. E' un film che nonostante tutto ha fatto storia.
Indubbiamente con i mezzi a disposizione nel 1984 non si poteva ottenere di più. L'opera letterearia di questa saga è veramente imponente, e secondo me si deve premiare il tentativo di portare sullo schermo ciò che essa offriva (pur con tutti i limiti di budget e di tecniche cinematrografiche dell'epoca). Sarebbe bello con le tecniche odierne vedere quello che si potrebbe (forse) fare.
Prolisso ed impegnativo per quanto riguarda la visione, ma ad ogni modo questo film è sempre distillato puro di Lynchianesimo in gran forma.
Rimane il dubbio su chi ha copiato chi riguardo ai vermoni sottoterra (Original Frank Herbert o Original Ron Underwood per Tremors??? Boh!), disegnati pure da Rambaldi peraltro; megacast dove spicca un irriconoscibile Silvana Mangano; c'è pure Sting!
Ne esiste pure un versione di 40 minuti più lunga messa assieme da un altro regista però mi pare; esiston anche due miniserie della durata di più di 4 ore ciascuna.
Ferraginoso ed un pò ostensorio ma comuqnue un grandissimo film di fantascienza.
Il film doveva essere un kolossal fantascientifico ma non è riuscito nelle sue intenzioni. Nonostante questo risulta una storia godibile ma discontinua nel senso che se la prima parte è a tratti molto lenta,nella seconda parte acquista una velocità incredibile e molte cose nel film che dovrebbero essere narrate meglio vengono trattate in maniera molto superficiale. Non credo che tutti i difetti siano da imputare al regista in quanto si è dovuto confrontare per la prima volta con un certo tipo di cinema in cui non aveva il controllo assoluto del montaggio e del resto,inoltre nel suo progetto originario il film doveva essere molto più lungo. Quindi rimane un film particolare di Lynch,prima di tutto perché forse per la prima e unica volta il regista si è dovuto adattare alle pretese del pubblico e non viceversa. Comunque si vede la mano di Lynch in molte sequenze e poi il barone Harkonnen è uno di quei cattivi che il regista tanto rende particolari nei suoi film,specialmente i successivi.Il cast è straordinario ma Maclachlan è inespressivo per la maggior parte delle inquadrature e altri grandi attori assumono il semplice ruolo di comparse. Da notare l'utilizzo di molti attori che con Lynch lavoreranno molto successivamente. Insomma,Dune è un occasione sprecata,il film più brutto di Lynch,nonostante questo non è un film da buttare via completamente. Di paragoni con il libro neanche a parlarne.
"Dune" otre ad essere la più brutta automobile della FIAT è anche uno dei peggiori film di Lynch. Sontuoso visivamente, è un altro film di cui non ho capito un *****. "Satirycon" al contrario, un film di fantascienza storico nelle sue scenografie di stampo settecentesco o l' addestramento che riprende - fantascientificamente - quelli vecchi degli schiavi che si battevano per l' imperatore. L' uomo nel suo piccolo e la vastità dell' Universo nella mente di Lynch.
premettendo che nemmeno lynch è stato soddisfatto di questa pellicola, causa tagli al budget e al "minutaggio", non è certo un capolavoro, ma non posso certo dargli una insufficenza. certo, è un po' lento, poco chiaro (meglio vederlo in più persone, così ognuno potrà aggiungere una tessera al mosaico che compone la trama) però tutto sommato l'idea e l'ambientazione sono molto buone. Diciamo che essendo anche il libro da cui è tratto poco chiaro, tutto sommato non è male. nel genere capisco che possa essere considerato un cult
Secondo me non va. E non perchè Lynch non ne è capace, ne a causa dei problemi che ci furono quando il film fu girato. Forse Dune non è fatto per essere portato su pellicola. Tutto troppo complicato/vasto/dispersivo.
Lo stile del maestro è inconfondibile, alcune trovate sono fantastiche (le goccie d'acqua ad esempio), il trucco l'ho trovato sublime. Ma la caratterizzazione dei personaggi è superficiale, i tempi troppo lunghi, la trama troppo contratta (un ossimoro, insomma), non si capiscono bene alcuni sviluppi.
Un buco nell'acqua, secondo me, ma non è colpa di nessuno (o è colpa di tutti quanti) e la pellicola non la trovo da buttare, semmai non bisogna aspettarcisi troppo!
Ho letto i libri, e visto la "fantomatica" versione da 5 ore.. E per me rimane un capolavoro.. Ce ne fosser ora, con le attuali potenzialità, di film cosi.. Ah nostalgia..
Rimaneggiato dalla produzione De Laurentis prima dell'uscita in sala, il primo (e unico per ora) film ad alto budget di Lynch, si rivela un pastrocchio confuso e discontinuo non all'altezza delle attese. Probabilmente il corposo materiale della saga firmata da Frank Herbert, era più appettibile per una serie piuttosto che per un film unico, sta di fatto che la narrazione è dispersa senza distinzione fra avvenimenti a differente importanza, con una grossola definizione dei personaggi che si muovono tra effetti speciali da b-movie che poco aiutano lo spettacolo. Il fascino retrò, sul quale punta in maniera evidente il regista, non fà presa e la noia regna sovrana. Il personaggio più riuscito è il cattivissimo Barone Harkonnen. Un occasione decisamente mancata, che evidenzia una scarsa attinenza al genere di Lynch.
Questo è l'unico film di Lynch che non mi sia piaciuto. Curioso per molti aspetti e, nonostante tutto, ricco di buone trovate visive e narrative è troppo sconclusionato e inconcludente: Lynch voleva dipingere un futuro morboso e malato, e in parte ci riesce, ma purtroppo spesso diventa involontariamente trash. Certamente le interpretazioni di MacLachlan e Sting non aiutano (e neanche il povero Tonino Accolla al doppiaggio). Mi sono rincuorato quando ho scoperto che Lynch ha avuto difficoltà a dirigere il film e la versione attuale non appartiene interamente al regista.
Mi aspettavo di più mentre ho trovato il film soprattutto nella prima parte troppo lento (magari dev' essere proprio così però a me non ha preso) mentre si riscatta nella seconda. Le scenografie le ho trovate belle. Scusate, ma non ho capito bene chi fosse quella specie di lumacone gigante. Ho dato un occhiata all' arco letterario ed in effetti come qualcuno ha detto forse conveniva diluire in più film. Tra l' altro la pellicola ha avuto pure un budget considerevole: 40 milioni circa di dolari che per l' epoca erano tanti. "i cancelli del cielo" di qualche anno prima costò più o meno la stessa cifra e fu pure un ben più consistente floppone che fece fallire la United Artist poi inglobata dalla MGM. In effetti i film coi costi altissimi, almeno in parte non avevano molto successo. Se si pensa poi che "Guerre stellari" è costato circa una decina di milioni... Ci vuole pure inventiva e abilità e questa volta non ci sono state appieno a mio avviso.
Che delizia Virginia Madsen. Peccato si veda poco.
David Lynch prova a trasporre Dune, il capolavoro di fantascienza di Frank Herbert, su pellicola, riuscendoci brillantemente. Questo FILM evidenza la sua capacità di entrare ed uscire da una dimensione onirica, quasi in un ORRIBILE incubo, senza soluzione di continuità è certamente notevole, il suo tentativo di riprodurre l'irriproducibile, quel TREMENDO ed intricatissimo incrocio di cospirazioni e controcospirazioni che sembra andare OLTRE OGNI LOGICA, che solo il testo scritto riesce a trasmettere viene, anche se solo parzialmente si può dire riuscito. La rappresentazione dei personaggi che compaiono nel corso della STORIA E', seppur stilizzata, UNA dimostrazione delle capacità del regista. Dalla PALLA di lardo, il Barone Harkonnen, che viene descritto perfettamente in UNA SOLA sequenza come un concentrato di malvagità e perversione, a suo nipote del quale traspare la caratteristica principe e fondamentale: la sua TERRIBILE crudeltà. Ma questo solo per i così detti "cattivi", perché anche il protagonista ed i suoi compagni ricevono analogo trattamento, anche se forse il risultato E' forse più SCADENTE. LA grande importanza della descrizione del viaggio tra realtà e VISIONE, DI UNA SOFFERENZA che colpisce il protagonista ondannandolo ad agire nell'UNICA maniera possibile. Regna nel FILM un'estetica cupa e notturna, un'idea niente MALE che permette di dire che questo lavoro è sicuramente ben RIUSCITO E mai NOIOSO.