Robert (Nicholson), un bravo pianista, ha rotto con la famiglia colta e borghese e ora vive alla giornata insieme a Rayette, una ragazza un po' svampita incinta di lui. Poiché il padre sta molto male, torna a casa, ha una storia con la fidanzata del fratello, ma non mette radici.
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Manifesto della New Hollywood e del disorientamento degli anni '70, profondamente ancorato alle dinamiche sociali dell'epoca e per questo forse invecchiato non egregiamente, nonostante una coppia di attori straordinari. Più che la storia, ad essere fondamentali sono le dinamiche tra i personaggi, i loro vuoti e le loro (non) scelte: in questo senso alcune scene sono entrate a buon titolo nella storia del cinema, a cominciare da quella del dibattito in cui una intellettuale tratta Rayette come una scimmietta da studiare per la sua vacuità (scena che probabilmente Sorrentino aveva chiara in mente quando ha girato l'iconica scena della conversazione in terrazza tra Jep e la radical chic di sinistra ne La Grande Bellezza).
Sicuramente un documento fondamentale per capire l'aria che tirava in america negli anni '70.