Nella Los Angeles del 1969 in cui tutto sta cambiando, l'attore televisivo Rick Dalton e la sua storica controfigura Cliff Booth cercano di farsi strada in una Hollywood che ormai non riconoscono più.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR: Migliore attore non protagonista (Brad Pitt), Migliore scenografia (Barbara Ling, Nancy Haigh)
VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film commedia o musicale, Miglior attore non protagonista (Brad Pitt), Miglior sceneggiatura (Quentin Tarantino)
sono convinto che più della metà dei film di Tarantino, se non ci fosse la sua regia avrebbero innanzitutto centinaia di commenti in meno e un voto fisso che oscillerebbe tra il 4 e il 5!
Ho apprezzato solo kill bill di Tarantino, il resto, secondo me è tutto un bluff!
cosa c'è in questo film, che lo fa andare sopra la media del 7? a parte la bellezza e magari anche la bravura a recitare di Brad Pitt e Leonardo di Caprio, si ma poi dopo questo? no , proprio non lo capisco e dopo aver visto questa ciofeca a questo punto mai lo capirò…
Il popolo dei Tarantiniani ormai lo vedo sempre più come il popolo delle Sardine!
come quest'ultime, senza alcun motivo vanno dietro a quello che dice Santori, predicando a domanda, risposte con super*****le ormai celebri: Ma lei Sallusti se un bambino autistico quando gli passa un pallone da basket questo ritrae le mani, come riesce a passargli la palla e fare in modo che questo la raccolga con le mani che non sa usare?".
i Tarantiniani vanno al cinema, si guardano un film di m.e.r.d.a e applaudono! si fanno promotori convinti dei suoi film, commentando tramite super*****le cinefile del tipo:
''ah una poesia d'amore per il cinema'' ''un film disinteressato alla tenuta ritmica complessiva'' ''un sereno tramonto del regista ma che sa di addio, spettacolare'' '' Ecco, Tarantino vuole riconciliare tutti e per farlo usa la mente, la memoria, la psiche del suo pubblico e ci riesce.'' '' la sua straordinaria capacità di riproporre in contesti sempre diversi i suoi inconfondibili stilemi e di elevarli sempre di più film dopo film'' ''L'opera più intima ed introspettiva di un poetico sognatore contemporaneo che celebra con garbo tutta la sua devozione verso la macchina da presa''