Baaria è il nome fenicio di Bagheria: attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia il film racconterà un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l'avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.
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Se si potesse sintetizzare l'ultimo film di Tornatore in un concetto, credo che "bello senz'anima" ci si avvicina non di poco. Il film ha una confezione impeccabile, una fotografia dai colori caldi sfolgorante e sequenze ben orchestrate e molto suggestive. Rimanda alla memoria, quella personale autobiografica e quella cinematografica del cinema italiano degli anni 40 e 50 con una quantità considerevole di camei più o meno brevi che coinvolgono molti nomi noti e meno del nostro cinema attuale. Ciò che mi ha convinto di meno è la superficialità e il didascalismo nell'affrontare temi come il fascismo, la guerra e le lotte contadine contro la mafia: liquidati in poche battute per poi passare avanti senza un sufficiente approfondimento che non avrebbe per niente sfigurato, invece di perdere tempo con i soliti ammiccamenti e personaggi macchietta. Notevole l'interpretazione di Scianna, l'attore principale, capace di esprimere nell'arco della sua vita gli slanci giovanili e la disillusione della vecchiaia, di quello che poteva essere ma noin è stato.