Baaria è il nome fenicio di Bagheria: attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia il film racconterà un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l'avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.
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"Ehy, Tornatore, senti una cosa. Bisogna affossare Berlusconi, ed abbiamo pensato che il modo migliore per farlo sia fargli fallire le società. Cominciamo dalla Medusa: tu vai là, le proponi un superkolossal e ti fai dare millemilioni di soldi. Poi giri una cacata pazzesca spendendone il doppio."
Io me la immagino così. Perché l'unica spiegazione per questo film autoreferenziale, prolisso e sorprendentemente privo di trama è che sia il prodotto di un acuto piano sovversivo di quelli che tanto teme il Cavaliere. Tecnicamente inappuntabile, "Baaria" altro non è che un "Nuovo cinema paradiso" senza il cinema, senza il paradiso e tanto meno senza essere nuovo: zero approfondimenti, due protagonisti sottili come carta velina, una mafia da baraccone che rimane sempre sullo sfondo, politica da 2 lire e macchiette cabarettistiche da gettone di presenza. Imbarazzante.