Agata si sentiva al sicuro nella sua libreria e invece è come se all'improvviso fosse finita dentro la trama di un bizzarro romanzo: un amore inatteso, l'improvvisa scoperta che suo fratello non è più suo fratello, e le lampadine che misteriosamente si fulminano al suo passaggio...
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Buon film davvero, ma inferiore a "pane e tulipani" del quale però conserva la traccia stilistica. Girato in una citta stupenda, ma , forse , resa volutamente anonima, l'ultima fatica di Soldini sprigiona una quanità industriale di sogni e una variegata gamma d'emozioni; le più forti , quelle della Maglietta, agiscono incontrollate fisicamente sugli impianti elettrici, ma sempre senza provocare danni irreparabili, anche nel caso di un rocambolesco incidente d'auto. Poche le note negative, che però erano, secondo me, assenti in "pane e tulipani", quali un certa superficialità nello sconvolgere l'animo dei protagonisti ( come nella scena finale dove la maglietta sembra riacquistare la padronaza delle emozioni, ma non si capisce perchè ) e poco giustificabili soluzioni narrative come nel caso dell'incidente mortale di Romeo. Come accennato in precedenza la Genova esposta da Soldini è brutta, nervosa e anonima ( tutto il contrario che nella realtà ) mentre la bassa padana dona una falsa immagine di pace e serenità. Probabilmente si vuole rispecchiare gli stati d'animo differenti della protagonista che, nella sua città, trova ristoro morale unicamente tra le mura della sua libreria, dove, guarda caso, avviene il suo primo sconvolgimento interiore quando la posticcia tranquillità quotidiana viene piacevolmente violentata dall'irruzione del giovane sogno d'amore. Tutto il resto rimane di altissimo livello compresa l'interpretazione straordinaria e sentita di tutto il cast.