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Piccolo film interessante e metaforico che ha tutti i suoi difetti (un pò confuso e criptico nel finale) ma anche i suoi pregi non da poco tipo la crudeltà ed una certa originalità.
Particolare il film d'esordio di Barnaby Clay che riesce con pochi mezzi a raggiungere un notevole senso di angoscia ed inquietudine, pur non offrendo molti spunti di originalità. I due attori protagonisti Scott Haze e Kate Lyn Sheil si calano benissimo nelle parti reggendo da soli l'intero film, il gruppo di ragazzi selvaggi si vedono poco e più che mettere paura risultano soprattutto fastidiosi. La venatura horror è quasi assente, la storia è un drama thriller che sicuramente farà passare a molti la voglia di andare a spasso da soli nel deserto. Esordio promettente per il giovane regista che aveva finora diretto solamente videoclip. "Nel deserto non si butta via niente" (Alina La Madre).
Non è un horror come descritto nella presentazione ma un thriller e aggiungerei decisamente un bel thriller, a tinte cupi ed angoscianti, con una trama originale e ben articolata che si dipana per tutta la durata del film. Regista davvero interessante in questa sua opera prima
Non ho notato nulla nei titoli di coda, ma questo The Seeding non è altro che il remake di La donna di sabbia di Teshigahara. Identitco lo spunto ed identico il contesto della vicenda e nello sviluppo dei personaggi. Ovvio che questo film ne è una versione ridotta considerando che dura 100 minuti anzichè le due ore e mezza del film giapponese. Senza dubbio l'ultima mezz'ora opera una variante importante sia a livello di forma orientandosi più verso l'horror anche se non a livelli estremi e sia nei contenuti rispetto al suo omologo. Haze e la Sheil sanno fare bene il loro lavoro e riescono a fare di questo film un prodotto interessante che vale una visione.
Si percepisce tutta l'angoscia e l'impotenza del personaggio principale, prigioniero di una situazione che si dipana lentamente ma non è mai del tutto chiarita. Recitazione abbastanza credibile, l'atmosfera che si respira è un mix tra il claustrofobico e il sadico, la regia non sembra eccezionale ma abbastanza asciutta, la sceneggiatura invece mostra dei momenti piuttosto lunghi di stasi, minando in parte una visione potenzialmente interessante ma, a mio avviso, non originalissima. La parte finale è quella più dinamica ma nel complesso il film è abbastanza monocorde e lento nel suo evolversi, anche se riesce a rendersi interessante quel minimo che serve per raggiungere la sufficienza. Un thriller abbastanza particolare ma non eccelso.