prova d'orchestra regia di Federico Fellini Italia, Francia, Germania 1979
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prova d'orchestra (1979)

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locandina del film PROVA D'ORCHESTRA

Titolo Originale: PROVA D'ORCHESTRA

RegiaFederico Fellini

InterpretiBalduin Baas, Clara Colosimo, Elizabeth Labi, Ronaldo Baracchi

Durata: h 1.10
NazionalitàItalia, Francia, Germania 1979
Generecommedia
Al cinema nel Luglio 1979

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Trama del film Prova d'orchestra

Gli orchestrali sono arrivati nella cappella del Duecento dove devono provare un concerto. Ci sarà anche la televisione e tutti si affannano a chiedere spiegazioni al direttore e al sindacalista, che indice uno sciopero contro l'autoritarismo del maestro. L'azione viene interrotta dalla demolizione di un muro: appena la nube di polvere si è dissolta le prove riprendono, ma il direttore inizia a fare un comizio in italiano e in tedesco.

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Voto Visitatori:   7,13 / 10 (15 voti)7,13Grafico
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Voti e commenti su Prova d'orchestra, 15 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  07/08/2025 16:21:56
   6½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Un Fellini ovviamente minore, che nella sua oretta e dieci di durata si dedica a creare una narrazione metaforica con evidenti riferimenti socio politici, uniti allo stile vagamente grottesco del regista, mettendo in gioco diversi caratteri ed utilizzando la musica come tramite per questa rivolta dei membri dell'orchestra nei confronti di un direttore apparentemente troppo rigido, fin dall'inizio viene evidenziata l'insoddisfazione degli strumentisti, già stizziti dalla bassa paga che ricevono e che dovranno essere intervistati dalla televisione per un servizio, senza venirne retribuiti, da qui vi è una corposa prima parte che si dedica a queste interviste, che nell'insieme mette in risalto un certo conformismo ed egocentrismo dei membri, si nota come quasi tutti trasformino l'intervista in un elogio al loro strumento, considerandolo imprescindibile, raccontando le avventure di cui vanno più fieri, considerandosi tutti il corpo dell'orchestra o comunque un elemento indispensabile - il clarinettista che ha suonato per Toscanini che lo ripete tipo cinque volte - con anche la figura del sindacalista mediatore che inspiegabilmente non prende le parti dei lavoratori ma piuttosto cerca di calmarli e convincerli a collaborare, la seconda parte, quando scoppia la rivolta, prende una piega ben più caotica, con Fellini che come al suo solito si diverte a giocare con questi momenti corali, dando anche un certo ritmo alla rivolta, intonando cori con un certo sarcasmo e mostrando tutto l'estro di questi personaggi sgangherati, il tutto accompagnato da questo elemento dei lavori di demolizione, che arriveranno a sfondare la parete della sala dell'orchestra lasciando i partecipanti in uno stato di shock e riuscendo incredibilmente a ristabilire l'ordine, la metafora probabilmente è legata alla situazione politica e sociale dell'Italia del tempo, nel bel mezzo degli anni di piombo, tra rivolte ed attentati, l'impatto dell'incidente sembra essere un deterrente nei confronti di un popolo che si sente minacciato da un'entità politica ben più grande ed influente di quanto si possa effettivamente vedere e che quindi torna al suo posto senza fiatare.

Alla fine è comunque un film discreto, tra i più trascurabili del regista riminese ma in ogni caso valido e riflessivo.

Goldust  @  18/03/2025 15:34:14
   6 / 10
Il caos della vita moderna secondo Fellini, un'anarchia divertente che tenta di sdrammatizzare i tempi duri in cui fu girato. Ma se il microcosmo di partenza dell'orchestra sul quale riflettere dell'imbarbarimento sociale è felice la realizzazione procede a strappi senza andare troppo a fondo nella vicenda, fermandosi appena prima di annoiare solo perchè il film ha una durata veramente esigua. Un minore del Maestro insomma, come da sua stessa ammissione peraltro, da prendere com'è e cioè un divertissment poco più che fine a se stesso.

Filman  @  04/10/2019 14:16:25
   6½ / 10
Spinto non si sa da quale ispirazione, Federico Fellini dirige PROVA D'ORCHESTRA, uno dei suoi tipici finti documentari, ambientato in un atipico microcosmo, un auditorium, in cui i componenti di un'orchestra generano con la loro presenza e le loro battute uno spettacolo comico "in sviluppo" il quale, benché, riesca a compiersi nella sua intera durata, non sembra avere spazio all'infuori di quest'ultima, come la più frivola e divertente varietà circense.

DarkRareMirko  @  14/12/2014 00:46:03
   7½ / 10
Un Fellini minore, per stessa definizione del regista, metaforico, sociale e politico.

Non proprio scorrevolissimo, interessa per stile sperimentale (mdp fissa, personaggi con i loro monologhi, stile minimale) e si lascia vedere. Fior di collaboratori (Rota alle musiche, Ferretti alle scenorafie, ad esempio), ma nulla che faccia comunque impazzire.

Si vede e male non fa, ma Fellini lo si ricorda per altro; sa molto di film di transizione, quasi uno scacciapensieri.

Arbore omaggierà la scena della palla di ferro che distrugge il muro nel suo Il pap'occhio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  09/11/2013 17:07:43
   7 / 10
Un gruppo di perfetti sconosciuti che si riunisce per fare della musica in un edificio abbandonato. Ognuno ha il suo strumento, e lo difende come se fosse il piu' importante dell'orchestra, davanti alle domande di un giornalista...lo stesso Fellini.
Il film ha un chiaro sfondo politico quando il "popolo" si ribella al suo "direttore d'orchestra". Seguira' un curioso finale...

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  04/07/2013 17:38:20
   7 / 10
Un Fellini stranamente "politico" che riflette sull'arte. Un'opera un po' atipica, per alcuni minore, è comunque interessante.

Dosto  @  19/08/2010 18:20:09
   8½ / 10
Amara riflessione felliniana sull'arte e, in parte, sulla politica. Leggendo qualcosa in giro mi aveva stupito molto il fatto che Fellini avesse girato un film politico, o meglio un film solo-politico: sarebbe stato veramente troppo riduttivo per lui. In effetti questo film ha qualche spunto, senza dubbio, da ricollegare alla politica(diversi spunti se è per questo), ma il nodo centrale della vicenda è tutt'altro. Se fosse un film sulla politica ci troveremo "semplicemente" di fronte ad un Fellini autoritario, anti-rivoluzionario, repressore: non a caso l'unica figura che esce in modo positivo, dall'intera visione della pellicola, non può essere che il maestro che ad un primo superficiale sguardo potremmo identificare con una sorta di tiranno, una sorta di Hitler dei nostri giorni. Fellini è dalla sua parte, lo si sente, lo si vede. Ma è credibile pensare che Fellini, in questa ora e dieci di buon cinema, ci voglia semplicemente ragguagliare sulle sue posizioni politiche? Beh, no...il nodo del film è nell'intervista al direttore d'orchestra, lo stesso Fellini, un uomo che, innamorato dell'arte, si ritrova a dover fare i conti con degli orchestrali(salva la pace di qualcuno) che altro non sanno fare se non cercare di primeggiare sugli altri, cercando di affermare se stessi più che la musica. Inoltre nessuno di loro ha un vero e proprio animo d'artista, nessuno è veramente tormentato, sono dei semplici esecutori. L'unico che si strugge, che vive per l'arte è il maestro. Lo sfogo finale in tedesco potrebbe confondere ma io l'ho visto solo come lo sfogo di un Fellini che prova livore, rabbia, odio addirittura per tutte quelle persone che rendono il mondo dell'arte arido, Fellini se la prende con tutti quelli che mercificano l'arte e la abbassano a livello di semplice prodotto(non a caso si veda l'attaccamento degli orchestrali al salario).
Detto questo, è chiaro che ci siano anche dei riferimenti politici ma hanno minore importanza rispetto alla riflessione felliniana sull'arte.
I personaggi, ma è inutile dirlo in un film di Fellini, sono tratteggiati alla perfezione. Non mancano scene simpatiche, che strappano più di una risata.
Belle le musiche, anche se ne ho preferite altre di Rota(ad esempio quelle di Giulietta degli spiriti).
Un ottimo Fellini, veramente in forma!

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/08/2010 01.39.56
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Jumpy  @  14/04/2010 13:56:33
   7½ / 10
Un Fellini minore e quasi sconosciuto.
Ho sempre pensato che volesse rappresentare, tra simboli ed allegorie, la situazione sociale in Italia in quel periodo difficile e disordinato a cavallo tra gli anni '70 ed '80

Invia una mail all'autore del commento wega  @  07/02/2010 12:13:20
   6 / 10
Non mi sono mai interessato di politica, tanto meno ne capisco, ma "Prova d' Orchestra" sembra in effetti un apologo politico/sociale, difficile da decifrare e che molto probabilmente rappresenta il pensiero di Fellini a riguardo. Lo deduco dal periodo in cui è stato fatto - tra "Amarcord" ed "E la Nave Va" c'è sempre la Storia di mezzo - e dalla figura del direttore d' orchestra, un tiranno discepolo hitleriano. Un Fellini minore, senz' altro, atipico anche per la breve durata, e, al di là della fissità della macchina da presa, da menzionare è quello che considero il co-sceneggiatore di questo film, un Nino Rota che ha composto una musica (davvero piacevole) che è forse la protagonista principale della storia. E tante grazie Kubrick.

outsider  @  03/10/2009 13:06:55
   9 / 10
Bellissima pellicola come del resto ci si aspetta.
L'ho visto tre volte adorando le inquadrature; pur capendo che trattasi di un film che resta un pelino, ma proprio un pelino sotto altri rivoluzionari del Federico immortale.

paride_86  @  05/10/2008 17:34:36
   8 / 10
Si tratta di uno dei film meno conosciuti di Fellini, eppure in un'ora e dieci minuti il Maestro riesce a farci fare grandi riflessioni su democrazia e autoritarismo. Il direttore d'orchestra assomiglia molto a Hitler, e i musicisti sembrano tanti disordinati sessantottini. Una palla da demolizione, metafora di paura sociale, li "costringerà" ad obbedire.
Mi è rimasto un dubbio: Fellini voleva dimostrare che la degenerazione della democrazia porta al regime o semplicemente simpatizzava col direttore? Propendo per la prima ipotesi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  25/10/2007 15:26:38
   7 / 10
Un minore di Fellini: Prova d''orchestra è un apologo sulla nostra situazione politica sociale, sulla piccola Italietta sempre pronta a spaventarsi, a giustificarsi e a chiedere aiuto, sugli italiani tronfi nella loro vanità, ma è anche un semplice e compiaciuto esercizio stilistico.
Comunque un film curioso nella sua stranezza. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  21/09/2007 14:30:01
   7 / 10
Mi è piaciuto assai. nonostante si veda essere un film minore, la poesia di Fellini resta intatta e senza tempo. un film allegorico, non privo di un certo realismo fantastico nella palla da demolizione finale (forse le BR?). i personaggi sono tratteggiati molto bene, cinico al massimo (la povera arpista), si ritrovano molti attori di Amarcord. un film da vedere

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/08/2007 01:22:58
   6½ / 10
Non sono mai riuscito a seguire fino alla fine questo film, che qualche critico ha voluto azzardare con un riferimento (metafora dell'orchestra) legato al Caso Moro... una galleria di personaggi inevitabile (si nota la futura Sibilla, Musa scoperta da Battiato), eccentrica ma francamente abbastanza tediosa.
Nel complesso, un film da riscoprire e che forse dovrei rivalutare (forse) ma che ho sempre trovato irritante.
E poi... quell'uso della mdp fissa, come il recente Dogma di Von Trier, basta questo per ritenere il compiaciuto Fellini di questo film un innovatore?

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  26/07/2006 15:18:29
   7 / 10
Un'opera minore di Fellini. Ma in effetti dopo "Amarcord" il grande regista non ci ha regalato più grandi capolavori. Comunque si lascia vedere, le atmosfere sono quelle felliniane e gli attori sono abbastanza bravi.
Solo per gli amanti di Federico.

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Ultima risposta 24/05/2008 20.49.45
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