Otto personaggi legati tra loro da un elemento comune, l'analisi di gruppo, offrono uno spaccato delle debolezze e fragilità, ma anche della voglia di reagire e di cambiare che caratterizzano i nostri giorni.
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Uno dei pochi film corali di Verdone, che però ritorna su una tematica a lui cara come la psicoterapia, mostrando questo manipolo di personaggi compagni di sedute a cui nella prima scena muore la psicologa senza che se ne rendano conto, da questo punto in poi decidono di non rinunciare comunque alle sedute e, dopo alcune pessime esperienze con altri psicoterapeuti, si riuniscono una volta a settimana tra di loro, il film procede con un montaggio alternato a mostrare le vicissitudini di ogni personaggio, con un Verdone che ha relativamente poco minutaggio rispetto al resto delle sue opere da regista, il film mostra brevi spaccati di vita di ognuno, con le solite scelte narrative del regista romano che sembrano andare a parare sulle tematiche trattate da una vita, dai problemi sentimentali, con addirittura un nuovo personaggio che entra nel gruppo di psicoterapia per stare vicino alla donna di cui si è innamorato, o ancora, gli altri personaggi che iniziano a togliere progressivamente i loro paletti per riuscire a vivere, anche tra di loro, relazioni più libere e meno condizionate, arrivando al personaggio di Verdone, un suo tipico carattere ingabbiato da una famiglia in cui si trova molto male, col padre, vecchio direttore di una fabbrica, egocentrico, arrogante e messo continuamente a criticare il prossimo, figlio compreso che ne risente tantissimo, e una fidanzata molto più giovane con cui però sembrano esserci forti difficoltà di comunicazione, arrivando ad un finale abbastanza inusuale in cui drammi, delusioni e soddisfazioni di mischiano, creando una discreta sensazione agrodolce, certo è che quella scena in fabbrica è parecchio soddisfacente.
Verdone rimescola per l'ennesima volta le sue tematiche più care, creando un film poco originale ma comunque con un discreto dramma di fondo e una lieve comicità che ogni tanto riemerge, una sufficienza stiracchiata se la merita.
Deludente. Vorrei dargli la sufficienza perchè Verdone mi è sempre piaciuto, ma questa volta non ci riesco. Anche la media voto mi sembra eccessivamente alta. Troppi personaggi protagonisti ma che alla fine non lo sono, con Carlo che è solo uno dei tanti. La trama è abbastanza scialba, buttata lì. Dialoghi troppo banali per il tema scelto. Forse vorrebbe far ridere facendo riflettere sulla psicoterapia, ma il risultato è pessimo e l'intento non riesce. Verdone ha fatto e può fare molto di meglio.
Film che mischia la coralità di "Compagni di Scuola" con la psicanalisi di "Maledetto il giorno..." e pur non essendo ai livelli delle due commedie sicuramente tra le migliori di Verdone, nel complesso si può ritenere "Ma che colpa abbiamo noi" più che godibile e con buone interpretazioni. Forse non tutti i momenti del film sono riusciti anche perchè la coesione delle varie trame dei personaggi non è amalgamata a pieno, ma in generale la visione è consigliata.
Interessante commedia corale di Carlo Verdone di inizio millennio. Sfruttando terreni a lui congeniali, il regista romano plasma un film godibile e che si lascia seguire piacevolmente per tutta la sua durata. L'inizio è folgorante, con i primi dieci minuti da puro e migliore marchio verdoniano; la pellicola prosegue su buoni ritmi, le facce dei vari attori son quelle giuste ma nel complesso il cineasta romano non riesce ad andare perfettamente a bersaglio come capitato, ad esempio, in Compagni di scuola, principalmente a causa di una certa prevedibilità di fondo nei risvolti narrativi e nella caratterizzazione di determinati personaggi. Validi come sempre i dialoghi e simpatici alcuni siparietti che garantiscono delle buone dosi di risate.
Non poche risate, ma anche tanta tristezza in un film che personalmente ho apprezzato abbastanza, funzionale ai suoi scopi. Eeeeeh, l'analisi.. Tra parentesi, insopportabile Raquel Sueiro, con quella sua voce da gallina.
Dopo un gustosissimo incipit puramente comico la pellicola di Verdone si assesta sui canoni della commedia corale drammatica, mettendo per la verità fin troppa carne sul fuoco. Stare dietro ai tic ed alle debolezze di così tanti personaggi non è impresa da poco ed infatti il racconto spesso si sfilaccia. Nonostante ciò e qualche soluzione votata alla semplicità ( si veda il finale accomodante ) non vi è traccia di volgarità e si respira un'aria di sincera genuinità, suffragata da una prova di gruppo abbastanza convincente. Dopo due film deludenti come Gallo cedrone e C'era un cinese in coma ( ma anche Viaggi di nozze non era il massimo ), un deciso passo in avanti nella carriera del regista.
Commedia drammatica con interpreti alquanto discutibili (salvo solo Verdone,Buy,Catania) come i 2 interpreti maschili piu giovani,veramente imbarazzanti. L'idea iniziale e' ottima ma poi troppi luoghi comuni e le storie dei personaggi non sono ben articolate. Resta un prodotto da premiare per l'impegno Finale dolce per qualcuno,amaro per altri.
Trattandosi di un regista e attore validissimo come Verdone, spiace stroncare un film firmato da lui. Tuttavia nella fattispecie, si ha l'impressione che, a fronte di un intenzione ambiziosa, non corrisponda una realizzazione altrettanto efficace. La sceneggiatura di questo film è zoppicante e alcuni passaggi superflui, nel complesso qualche buona idea c'è, ma sicuramente non è tra i migliori lavori del regista. L'accostamento che qualche utente ha fatto a "compagni di scuola " a parer mio è quanto meno azzardato, mancano qui, l'arguzia, la caustica ironia, lo sberleffo, di quell'autentica perla sfornata dal genio artistico del regista romano.
Così come nell'altro film corale di Carlo Verdone (Compagni di scuola), anche qui le cose migliori si vedono all'inizio, a cominciare dalla divertente sequenza d'apertura in cui ci vengono mostrati gli otto protagonisti, molto diversi tra loro e uniti soltanto dal comune malessere che li ha costretti ad affidarsi alle cure di una psicanalista. Nevrosi e sociopatie vengono raccontate dalla solita prospettiva sinistroide, per intenderci quella incarnata da Fazio, Virzì, Ozpetek, ecc., ottusamente focalizzata sulle forme bigotte della religione, sulla visione della famiglia come luogo di oppressione, sul tradimento come sbocco naturale del matrimonio, sull'emancipazione femminile come liberazione (stavolta dalla paternità)… e via con questo campionario. Considerato il soggetto, la sceneggiatura avrebbe richiesto maggiore cura nell'evitare alcune superficialità. Brillano alcune gag e ancora un riempitivo messo lì un po' a caso (in "Compagni di scuola" c'era la scena del serpente, qui abbiamo lo scorpione).
commedia corale a singhiozzi. verdone non si reinventa, quindi il film odora un po' di riciclaggio. lo spazio per farsi due risate c'è, ma oltre a quello rimane ben poco..
Discreto film corale di Verdone, con buoni e suggestivi accompagnamenti sonori (la scena della piscina) e bravi attori (Catania e la Buy).
Effettivamente l'autore cerca di capire e difendere un pò troppo i soggetti rappresentati, ma si sta parlando comunque di cinema dalla parte dei deboli, e ciò è cosa buona e giusta; positivo l'aver trattato con la giusta serietà problemi e fastidi che, spesso, possono anche creare veri drammi (non serve a nulla ridicolarizzare queste cose).
Qualche brio nei dialoghi (il cinismo maschera in realtà la mancanza di coraggio riguardo al volere cambiare le cose), finale ottimista e buon mestiere riguardo al non annoiare lo spettatore per quasi 2 ore, sfruttando un soggetto in realtà limitato.
Quello che viene definito una sorta di rinascita per Verdone, dopo due film non riusciti proprio totalmente, anzi. Commedia corale con personaggi ben caratterizzati, un gruppo di persone che si vede una volta a settimana per fare terapia, ma quando la psiconalista muore davanti a loro, la loro vita si rivela persa e senza guida. Verdone ha il merito di raccontare ogni singolo tic di ogni compenente del gruppo. Finale che è uno dei più belli dell'intera filmografia di Carlo.
Verdone ormai ricicla sempre gli stessi argomenti. Gli do la sufficienza perchè comunque si guarda tranquillamente e spensieratamente senza troppi problemi. Bella la colonna sonora.
Verdone gioca su terreni per lui abituali come la psicanalisi e la solitudine dell'individuo con le sue varie nevrosi. Molto bravo come sempre a dirigere gli attori e nelle pellicole corali, in questo caso proprio dal cast di partenza riesce a fare un buon film dove si sorride spesso e con un certo buon gusto senza rinunciare a qualche buona frecciata.
media un pò troppo bassa, per quello che reputo uno dei migliori film di verdone degli ultimi anni. una commedia corale ,dove si incrociano le paranoie e le nevrosi di un gruppo di persone , che tentano dopo la morte della loro psicologa una terapia di gruppo autogestita. ogni personaggio e ben approfondito. gli attori sono ben affiatati, in primis margherita buy e anita caprioli. a differenza degli ultimissimi film ha anche un bella fotografia! chi ha apprezzato "compagni di scuola" e "maledetto il giorno che ti ho incontrato" deve assolutamente vederlo!
film assolutamente piatto, inconcludente, a tratti prolisso, oltremodo noioso. la comicità non esiste, la recitazione è a livelli di conversazione tra amici ripresa da candid camera! la trama è banale come non mai. Uno dei film meno riusciti di verdone, molto lontano dalla comicità di un tempo. i voti dati da alcuni utenti (9-10) hanno ancora meno senso del film e sembrano buttati lì giusto per fare media. personalmente assegno a questo film un voto molto basso nella speranza di riequilibrare la media di un film veramente mediocre.
Una commedia incentrata sulla terapia di gruppo, con lo stesso gruppo variopinto delle più diverse ossessioni, in crisi per la morte della terapista e intenzionato ad autogestirsi. Il cast è molto vario e valido il cast, formato da attori che sanno farsi valere e che reggono benissimo la scena; la trama è abbastanza ben sostenuta e non incappa in alcun scivolone. Un filmetto da vedere in tranquillità.
Una commedia simpatica e divertente che si mantiene sulla linea dei classici film di Verdone in cui l'ironia è scissa a tempi importanti e riflessivi., anche se purtroppo, mancano scene esilaranti. Tragica invece la prova di alcuni attori che rasentano il ridicolo...
Bel film di e con Carlo Verdone. Una commedia molto divertente ...con una carrellata di personaggi strani e unici. Una pellicola che prende in giro il mondo dei depressi cronici e della psicoanalisi. Un Verdone in gran forma. Da vedere.
Un film che vuole mettere in luce le problematiche dei giorni nostri nelle varie fasce d'età, molto ben caratterizzati i personaggi e le loro fobie e paure.Bravi gli attori e un finale un pò diverso rispetto al solito,in un certo senso più positivo.
Buon film con tutti i personaggi ben caratterizzati e ben interpretati dagli attori. Ovviamente Verdone una spanna sopra tutti; bravo anche Antonio Catania.
Un buon film, tutti i personaggi sono caratterizzati bene e offrono una lettura di vita diversa. Non il solito film comico di Verdone, ma in ogni caso da vedere.
Non il mio film di Verdone preferito ma comunque una buona commedia con dialoghi frizzanti e momenti di pura ilarità. Bella l'idea delle sedute di gruppo autogestite e ben scritte le caraterizzazioni dei personaggi. Buona prova dell'intero cast.
Frizzante commedia con Verdone alla regia,che non disdegna affatto,anzi. Intriganti da seguire le storie di ogni singolo personaggio con le proprie paranoie e fissazioni,dettagliate e mai banali.
buon film dove non solo il personaggio d carlo verdone è messo in primo piano!!!..... ben dettagliate le figure degli altri protagonisti dove ,con i loro problemi e con l'autogestione d terapia d gruppo,caratterizzano questa pellicola che mi portano a consigliarne la visione perche da me è stata molto gradita.... Sottolineo che ho apprezzato particolarmente la storia d'amore tra Nausika e Orpheus che naturalmente non dirò come andrà a finire.....=) Detto questo auguro una buona visione ai fan di Verdone o alle persone incuriosite da qst titolo sicuramente piacevole...
Un film in cui Verdone torna a "giocare" con le tematiche delle debolezze psicologiche già affrontato in "Maledetto il giorno che t'ho incontrato". Stavolta però è un racconto corale di vari personaggi che si mettono a nudo, ognuno con le proprie debolezze, ognuno con le proprie manie. E' un film diverso dal solito Verdone, ma che comunque non lesina di situazioni divertenti. Buona la prova di tutti gli attori e un plauso speciale alla brava Anita Caprioli che reputo, con Asia Argento e Giovanna Mezzogiorno, una delle attrici più belle del cinema italiano.
La migliore commedia di verdone degli ultimi anni: la scena iniziale è travolgente, e promette faville ed una ritrovata verve. Purtroppo trattasi di estemporaneo fuoco di paglia, che si spegne via via col passare del tempo e con le velleità di approfondimento psicologico dei personaggi. Nell'insieme godibile.
Come al solito Verdone nn tradisce !!! Anche in questo film, che mi era stato vivamente sconsigliato, riesce a dare un'altra grande prova da regista e da attore. Davvero bella l'idea della terapia di gruppo.
Personaggi troppo stereotipati, lo stesso Verdone non mi è sembrato al top, delle scene sono particolarmente riuscite, bravissima, come sempre, Margherita Buy
In questa pellicola la voglia di rinnovarsi dell'attore romano appare piu'che evidente:non piu'la facile risata determinata dal solo personaggio,ma sorrisi generati da situazioni contingenti,dallo scontro dei caratteri,dalla scioltezza dei dialoghi.Verdone cerca di prendersi piu'sul serio(dopo un ritorno alla macchietta con pellicole come Viaggi Di Nozze e Gallo Cedrone)ma i paragoni con pellicole corali "alla" Compagni Di Scuola e Maledetto Il Giorno Che Ti Ho Incontrato sono improponibili:i personaggi risultano eccessivamente retorici e stereotipati,e la storia non centra l'obbiettivo come in altre occasioni.Insomma direi un'occasione mancata,ma cmq un film godibilissimo...
Divertente film di Carlo Verdone. Non eccelso, naturalmente, ma sempre gradevole. A tratti spassoso, ma in qualche punto ripete i soliti clichè di V. . Per passare un pomeriggio di buon umore, senza pensare troppo.
molto simpatiche alcune scene come quella iniziale della morte della psichiatra...il ritmo pero non è sempre di quel livello e si ride sempre con i denti stretti!
Ironia di pessimo gusto sulla condizione analitica di gruppo. Fiasco di Verdone. Film verboso e troppo paradossale. Gag comiche scontate e prevedibili. Donne isteriche e uomini con il complesso di castrazione senza sbocchi. Verdone deve cambiare argomenti se no stagna in una zona con personaggi stupidi che hanno poco di divertente e ironicamente intelligente.
Verdone si riscatta almeno in parte da alcune prove precedenti non esattamente all'altezza. Il film è comunque carino e divertente. Una tragi-commedia sulle nevrosi di un gruppo di persone a volte rappresentata con toni ingiustificatamente esasperati. Sottolineo la capacità del film di far capire come la terapia di gruppo soprattutto quella autogestita serva a poco. Alla fine ognuno di loro tende a non ascoltare i problemi degli altri, e questa terapia serve soltanto come mezzo per sfogare a volte in maniera affannosa e sconfusionata i propri problemi. Comunque per finire un ottimo cast per una buona e simpatica commedia.
Non male. E' abbastanza divertente. Ognuno con i suoi problemi, in sette partecipano alla terapia di gruppo. Maniaci, fobici, bulimici, sottomessi, sette miseri tapini che, alla fine, cercano di autogestirsi. Storie che si intersecano creando situazioni imbarazzanti e comiche. Ma non decolla mai veramente. Carina la scena iniziale, quella della vecchietta addormentata in treno ed il funerale. Ma niente di che.
Un Verdone svogliato e privo di idee, che rispolvera un pò di canoni generalizzando il tutto, convincendo solo a tratti e facendo ridere veramente poco. Sicuramente tra i suoi film che reputo meno riusciti, in più nel cast non brillano particolari interpretazioni, tutti molto piatti e stereotipati, da lui ci si aspetta qualcosa in più.
simpatco e ben fatto! il verdone che preferisco, sempre un po impacciato, un po frustrato... il film tiene forza anche grazie ad un bel numero di protagonisti che con le loro storie e fobie riempiono a pieno il film. sicuramente una mano la danno la brava e bella Buy e il grande Catania.divertente per una serata allegra!
Film corale che va a descrivere con ironia le vicende complesse di 8 personaggi eletti a rappresentare un pò tutto il campionario degli italiani in crisi di identità e prospettive. Si parte alla grande con ritmo sostenuto e gag convincenti attorno al filo conduttore rappresentato dal mito moderno dell'analista, soluzione a tutti i mali interiori più o meno reali e/o immaginari. Purtroppo man mano che il film snoda le sue vicende si perde il ritmo e la consistenza comica; non tutti i personaggi vengono adeguatamente decifrati. Fanno eccezione quelli interpretati da Verdone e la Buy (ovviamente una spanna sopra tutto il cast) che risutano decisamente azzeccati. Una commedia che viste le premesse poteva essere migliore ma che complessivamente rimane un prodotto più che dignitoso, sopra la media del panorama italiano.
Sintetico: feticismo depressivo (Buy) - patologismo analista di massa, frocio da dark room cannato a josa, canapa (rivoluzione tardiva) e malessere sociale all'acqua di rose Verdone ha fatto di meglio ma anche di molto peggio (stasera a casa di Alice). Tutto sommato si ride. Ma la combriccola dei psicoterapizzati che fa maretta insieme non esiste proprio nella vita A ciascuno il suo (male)ssere, questa è realtà
bravo verdone Si è evoluto. Non si può fare "Mimmo" per tutta la vita. Carlo è cresciuto come è giusto che sia e ha diretto ed interpretato questo film nel mogliore dei modi, almeno secondo me, chiaro !
non è male, magari un po' ripetitivo... se si è amanti di verdone può piacere molto, altrimenti viene a noia presto. io l'ho apprezzato, ma altre volte verdone era riuscito a psicanalizzarsi (e psicanalizzarci) meglio
Se questo è un film anch'io posso fare il regista e sicuramente sarei in grado di farlo meglio di Verdone in questo pessimo film. Nulla da dire su gli attori,bravissimi soprattutto Margherita Buy che a mio avviso è una delle migliori attrici italiane degli ultimi anni. La trama può essere reale,ma il film è di una banalità e oscenità incredibile..mi aspettavo una commedia migliore. Sono rimasto deluso,ma da Verdone nn ci potevamo di certo aspettare garndi cose.
questo film ha rialzato la deludente stagione cinematografica passata, a mio avviso ovviamente. comicita e storie di vita quotidiane si mescolano in un mix piacevolissimo , sottolineando la maturita stilistica a cui è approdato un verdone in grande ripresa dopo zora la vampira
Ormai il buon Verdone, conscio del suo, normale,e inevitabile, tracollo cinematografico cerca di mantenere saldo il buon rapporto con il pubblico, rispolverando e rimescolando le situazioni e le battute che lo hanno reso celebre, il risultato? Un minestrone riscaldato di circa due ore, che davvero in pochi hanno apprezzato, personalmente ho visto svuotarsi una sala gia vuota prima della fine del film. A volte tacere e' la soluzione migliore.
Film piuttosto particolare che si attesta su livelli di abbondante sufficienza. Se non fosse per alcuni spezzoni e per il finale a pseudo-lieto fine, l'avrei ritenuto tutt'altro che una commedia, anzi, quasi una pellicola drammatico. Proprio per questo non sono riuscito a capire bene dove voleva "andare a parare" e quindi un giudizio mi risulta veramente arduo...nel complesso il film scorre abbastanza bene, senza alti picchi nè profonde cadute. Discreto...
a me il film è piaciuto un sacco!!!e devo dire che ultimamente ne ho visti tanti ma era molto che nn uscivo dal cinema un po soddisfatta...mi piace tantissimo la canzone che fà da sfondo alla storia tra morpheus e nausica..ma nn sò il titolo potete darmelo...a parte tutto bravo Carlo!!!
Divertente, ma niente di più. Azzeccata la scelta dei personaggi che (ma non tutti) potrebbero rispecchiare molte situazioni reali.Direi ottima la prestazione di Margherita Buy, sempre adatta a questi ruoli. Spettacolare Verdone.Il resto lascia un po' a desiderare. Nel complesso film da vedere.
La psicanalisi è morta. Questo è a mio avviso il messaggio principale del film che si incarna metaforicamente nella prima scena. E' un tema non nuovo per Verdone acuto osservatore degli uomini e delle loro manie. Alcuni personaggi sono azzeccatissimi, altri meriterebbero il Nobel per la deficienza. Film tutt'altro che perfetto, non brutto, ma Verdone sa fare di MOLTO meglio.
Film divertente in molte parti un po' pesante in altre. Problemi esistenziali che coinvolgono persone di ogni età e ruolo sociale sono trattati con molta ironia, e per questo il film li rende più accettabili. I dasagi dei protagonisti meritano comunque molta riflessione perchè chissà quanti si trovano nella vita reale in situazioni simili....L'ironia e l'accettazione positiva possono essere due buone armi per combattere certi mali.
Mi sbilancio con un 7... perchè mi sono divertito. Storie non banali, verdone sopra la media, soprattutto nel finale. Ero andato a vedere Al John e Jack per ridere e non c'ero riuscito, sono andato a vedere Verdone prevenuto e pensando di starmene serio tutto il tempo, e invece qualche sana risata me l'ha strappata... Molto carino.
Un film che non è male e di questi tempi è già un buon traguardo. Molto attuale. Bella la canzone che fa da sfondo alla storia tra Orfeo e Nausica. Qualcuno sa dirmi il titolo e chi la canta?
Un film bellissimo !! andatelo a vedere !! non me lo aspettavo così ..invece mi devo ricredere perchè non è un vero capolavoro ..però complimenti a Verdone !!!
Ottimo film. Sono andato con aspettative così così viste le ultime performance di Verdone un po' sotto tono e invece mi sono ricreduto. Un film simpatico, ironico ma anche malinconico e profondo. Lo consiglierei vivamente!!