La Sposa (Uma Thurman) subisce una terribile imboscata durante la sua cerimonia di nozze nella quale tutti gli invitati, suo marito nonchè il figlio che aveva in grembo vengono brutalmente assassinati. Dopo essersi svegliata da un lungo coma di quattro anni, la donna intende vendicarsi a spese delle vite dei responsabili di questo massacro...
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Kill Bill non è un film qualsiasi. E' un saggio di cinema vero e proprio. Tarantino non è nuovo a queste imprese. ci era già riuscito in tutte le sue opere precedenti e con questo film, uscito dopo 10 anni di lungo lavoro, il regista americano continua la sua idea di cinema pulp. Qui non si parla di gangster, di malavita, si parla di una vendetta. infatti la storia è forse una delle più banali e meno originali in circolazione, ma si sa la potenza di Tarantino è l'effetto, la struttura. Quentin si può sbizzarrire. tira fuori tutte le sue passioni, i suoi miti, i suoi sogni, le sue angoscie. Si passa da Brian De Palma a Oliver Stone, da Coppola a Leone, per arrivare infine ai film cult nipponici. quando è uscito si parlava di un film culto per gli appassionati di spade, kung fu etc... ma credetemi, è un film culto per gli appasionati di Tarantino. io odio i film sulle arti marziali, ma è la forza di Quentin, che trascina in un abisso di genialità. Fumetti, bianco e nero, sangue, tanto sangue, fanno tutti parte dell'assurdo tarantiniano, che riesce a catturare quello spettatore attento, che non si sofferma solo sugli schizzi sanguinolenti, ma riesce ad andare fino in fondo, per capire quanto quest'uomo sia pazzo e geniale. D'altronde si sa, Quentin Tarantino, o lo si odia o lo si ama. Io lo amo.