Justine e Michael stanno per sposarsi, il ricevimento si terrà nella casa della sorella di Justine, ma proprio in quei giorni un evento catastrofico minaccia la terra ed i suoi abitanti...
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Diseguale ma per una volta suggestivo e con un certa coerenza stilistca, Lar Von Trier mette in scena l'apocalisse come un dramma di due sorelle - una problematica e depressa (la brava ma non entusiasmante Dunst) - l'altra madre/moglie possessiva ed insicura Rampling (d'applausi). Usa gli effetti speciali (pessimi) come fine e non mezzo, anche se le citazioni alte (Il Tristano e Isotta di Wagner) sono molto gratuite seppur suggestive.
Lars Von Trier conferma quindi di non essere un intellettuale fine, ma la sua ispirazione è figlia di un sincretismo culturale forse rozzo; spezza la narrazione in tre parti, suggerendo - facendo venire il mal di testa con la mdp a mano - chiudendo con un messaggio di riconciliazione davanti alla morte.
Eppure è meno predicatorio di un Malick nello scandagliare i suoi personaggi... incredibile ma vero.