Joker è noto per essere uno dei nemici storici di Batman. Ma la storia del suo alter ego Arthur Fleck rivela come un uomo trascurato dalla società possa riversare tutta la sua grinta in qualcosa che sarà di futuro monito per tutto il mondo.
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Finto-cinecomics, in realtà film dalla vena molto autoriale che rivisita il personaggio del Joker caricandolo di uno spessore psicologico che ci conduce a scoprire e ad assistere alla progressiva nascita di un "mostro". Difficile non lasciarsi coinvolgere dalla performance di Phoenix: poche parole ma efficaci, nessuna legittimazione filosofica, nessuna ideologia e infine, una risata esasperata, sofferta, toccante che sembra in più momenti un grido di dolore contro il mondo e per troppo tempo taciuto. E poi la gestualità, la mimica facciale e la presenza del corpo al centro della scena e come motore della scena. Nonostante una trama vera e propria non ci sia, grazie al lavoro enorme di Phoenix, questo film decolla alla perfezione. Inevitabile interrogarsi a visione ultimata su chi sia davvero il Joker. Solo un criminale assassino qualsiasi o semplicemente la necessaria resa dei conti di una società cosiddetta civile ma che genera in verità solo disuguaglianze sociali e senso di abbandono ? Ognuno potrà darsi una personale risposta. La carne al fuoco è tanta. In conclusione: Phoenix che si porta tutto il film sulle spalle, merita l'Oscar. Senza il suo contributo, staremmo qui a parlare del nulla.