in the loop (2009)

Lavoro intelligente per ridere delle disavventure politico / istituzionali di un branco di funzionari incapaci, ovviamente con il classico humour inglese in primo piano. Chiaramente può piacere o meno, io da fan di "The Office" ci ho ritrovato molte divertenti analogie con la serie. Certo, visto il ritmo forsennato dei dialoghi guardarlo sottotitolato non è il massimo della vita.

Per nulla il mio tipo di umorismo, due ore buttate via

Devastante

Film molto particolare che mostra giochi politici che i cittadini non vedranno mai. C'é molto da imparare su come si comportano i principali personaggi tra di loro: la morale é che alla fine vince il più str..zo.

I buoni ed i sinceri non sono adatti a fare politica o carriera

Avete già detto tutto voi. Ne avevo sentito parlare bene, e infatti le poche recensioni reperibili sono assolutamente veritiere nel giudicarlo un film che fa pensare, un instant movie fantapolitico sulla scia de "La seconda guerra civile americana" che poi tanto fantasioso non è.

Il presidente degli Stati uniti e il primo ministro inglese si fanno subito notare per la loro assenza. Sono entità astratte che vengono sostituite da seconde linee (per modo dire) che diventano fondamentali nelle decisioni, per non dire oltre. Una satira pungente e corrosiva come non mi capitava di vedere dai tempi della Seconda guerra civile americana di Joe Dante, con il quale condivide un incipit piuttosto simile.
Immenso Peter Capaldi, dal linguaggio colorito sufficiente per competere con il miglior sergente Hartmann di Full metal jacket.

I fan dell'humour britannico e della serie "The Office" godranno pienamente di questo film emozionante anche se sprovvisto d'azione. L'argomento è semplice: un ministro tenero ed incompetente che per un errore verbale dà il via ad una "possibile" guerra.
La storia è un susseguirsi di intrecci, dialoghi frenetici, burocrazia, aggressività, incontri, apparenze e promesse. Non vedremo mai i presidenti, mai i veri capi: assistiamo soltanto allo sforzo di piccoli pesci per sopravvivere nella giungla politica, la loro inutilità e stupidità.

Sobrietà e realismo, intelligenza, cinismo e sarcasmo, sono le armi principali di "In the Loop" che ci mostra che la politica è soprattutto un campo di battaglia dove ognuno difende i propri interessi. Sembra quasi uno scherzo ma non lo è, in realtà viene rispecchiata la banalità e la frivolezza della politica e dei media.
Ottima la prova degli attori (tutti), da vedere assolutamente.


SPOILER

Quando un'incauta dichiarazione uscita per errore da un ministro inetto cambia le sorti della politica internazionale e genera un bailamme stupefacente di contro-dichiarazioni, aggiustamenti in corsa, alleanze temporanee e voltafaccia improvvisi i quali, seguendo le logiche perverse di una politica spettacolare (nel vero senso della parola), lasciano sul terreno feriti e moribondi che han perso la loro battaglia privata, molto più importante di qualsiasi guerra reale.
Il poderoso sberleffo ai potenti di Iannucci non fa sconti a nessuno: ministri poco meno che fessi e generali che nelle camerette dei bambini contano i morti previsti nella guerra, portaborse arrivisti pronti a vendere la loro madre e comitati segreti ma neanche tanto, tutti vengono fatti a pezzetti e, sgretolata la facciata, mostrano tristemente la loro natura di fantocci tanto ridicoli quanto pericolosamente potenti.
Una satira che si volge alla politica attuale senza citare direttamente, ma quanto rivela quell'ambiguo “bisogna essere pronti a scalare la montagna del conflitto”...
Il ritmo è da adrenalina pura, forse faticoso da seguire con i sottotitoli in italiano, però il doppiaggio smusserebbe di sicuro il tono delle fiondate caustiche che si accavallano l'una sull'altra: meglio rivederlo che perdersene una in originale.
Feroce Capalbi, imperdibile la sua violenza verbale.

Il film d'esordio dello scozzese Iannucci è una commedia tanto divertente quanto caustica. La formazione satirica del regista (tra le altre cose, una serie, appunto, satirica a sfondo politico), infatti, gli ha permesso di tirar fuori una pellicola in grado, attraverso scambi estremamente veloci, personaggi estremi e punte di surrealismo, di risolversi in una critica feroce e al modo di fare politica e, ovviamente, ai politici stessi.

Il cast, va detto, aiuta in maniera non indifferente. Bravissimi Mimi Kennedy e James Gandolfini, come anche Tom Hollander. Strepitoso, invece, Peter Cataldi.

Il film politicamente scorretto per eccellenza. Magnifico capolavoro che va a confermarsi come la migliore commedia degli ultimi anni.