In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Per me sta diventando difficile commentare Nolan. Perchè pur riconoscendo i difetti, non riesco a non emozionarmi durante un suo film. O meglio, l'unico momento di sconforto l'ho avuto con Rises, ma quella roba era oggettivamente una merdà. E una caduta la si perdona a tutti. Interstellar, al contrario, me lo sono goduto, tre ore che volano via incollandoti alla poltrona. Vuoi perchè il binomio Nolan/Zimmer emotivamente mi devasta, vuoi perchè con quella cinepresa quel tizio ci sa fare parecchio, vuoi per tutta una serie di fattori che superano di gran lunga i problemi legati alla sceneggiatura, alla "banalità" del messaggio finale, o alla discutibilità di alcune scelte (che non sto qui ad elencare, perchè è inutile). Se c'è un autore che ogni volta riesce ad emozionarmi davvero, beh quello è Nolan. E lo dico a costo di sembrare una groupie del cazzò. Ma che ve devo di? Eppure con i registi che amo spesso sono molto critico, ma con lui non lo so, non ci riesco. Mi piace. Vado a nozze con il suo cinema. Quando si autocita, impazzisco. Sarà forse quello, il suo vero talento (fregare la ggggente, dico:)