Un documentario sul gruppo e sulla sua terra d'origine, l'Islanda, con immagini ad altissima definizione, e la registrazione del concerto di Reykjavik.
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Un viaggio coinvolgente ed intimo nelle terre fredde e desolate dell’Islanda, ad assaporare paesaggi e atmosfere che gli amanti del gruppo hanno imparato a vedere con la mente, e che finalmente possono apprezzare in immagini, accompagnate da una rivisitazione acustica delle loro migliori produzioni musicali.
Che il lavoro non sia una mera operazione commerciale lo si capisce da subito: non ci troviamo di fronte ad una raccolta di esibizioni live dell’ultimo tour in giro per il mondo, ma siamo davanti ad un documentario che rende tributo alla loro terra, principale fonte di ispirazione, dipinta secondo la loro personale visione.
Una serie di concerti improvvisati in location minimaliste ma estremamente evocative, gli aneddoti e le emozioni raccontati quasi sottovoce dai componenti del gruppo, i volti stupiti ed estasiati dei fortunati spettatori, gli scenari semplicemente mozzafiato che si susseguono , racchiudono l’anima dei Sigur Rós , della loro musica, del loro “habitat”. È evidente l’amore che lega il gruppo alla sua terra, ed è ancor più comprensibile che al termine di un lungo tour sia nata l’esigenza di ristabilire un rapporto con essa, di restituirle qualcosa. Ed ecco l’omaggio non al gruppo, o al suo successo, ma all’Islanda, alla sua bellezza algida ed inviolata.
La reinterpretazione in chiave acustica di piccoli capolavori che si ritenevano intoccabili nella loro perfezione, è inaspettatamente ancor più adatta alle immagini, ed è difficile dire se siano le immagini ad accompagnare la musica, o è la musica a farne da cornice. Si viene inevitabilmente travolti da un vortice di emozioni, diverse ma tutte intense, ed è difficile scegliere un momento culmine del film: gli scenari incantevoli che accompagnano Glósoli, l’esibizione indimenticabile di Vaka, la location di Ágætis Byrjun (con tanto di bambino che si aggira curioso tra gli strumenti!) la chiusura, da brividi, con Popplagið …
Un documentario che soddisfa ed anzi stupisce chi li segue da tempo (era difficile eguagliare e addirittura superare quanto creato in musica) , e affascina chi li ascolta per la prima volta; impossibile rimanere indifferenti a tanta bellezza.
Ero già da tempo un amante di questo gruppo. La loro musica è così "lontana" che evoca nella mia mente immagini di pace e tranquillità ogni volta che la ascolto. Insieme alla passione per la loro musica ho sviluppato un grande interesse per la loro terra, chiaramente la loro principale fonte di ispirazione con quei paesaggi stupendi che sembrano ricordare tempi in cui l'umanità non aveva ancora rovinato gran parte del pianeta. E in questo film ci sono questi due elementi, la loro musica fantastica suonata nei posti più incantevoli dell'Islanda, la loro terra. Il risultato è un'ora e mezza di immagini e musica che trasportano lo spettatore in un viaggio quasi mistico. Un senso di calore e di gioia mi rapì la prima volta che lo vidi alla presentazione al festival del cinema di Roma ed ora aspetto impaziente di poter ripetere questa esperienza.
Islanda. La Terra di ghiaccio, la Terra più giovane d’Europa, misteriosa e affascinante, piena di cose da dire. Bisogna ascoltarla col cuore, visitare i suoi posti più segreti, conoscere la sua natura, sottomettersi all’inquietudine e allo smarrimento che si prova, scrutare l’infinito nei suoi deserti, ascoltare i suoi sfoghi attraverso l’acqua, il vapore, i vulcani. Ella ti ricompenserà dandoti una pace infinita, piena di emozioni estasianti, essendo più ospitale di quanto si possa credere. Sigur Ròs. I missionari dell’Isola, attraverso la musica raccontano a volte addirittura senza parole la caratteristica della loro Patria, affascinando e facendoci rimanere senza fiato, lasciandoci avvolgere dalle ignote sensazioni (forse paura? Forse estasi? Forse gioia? O forse malinconia?). I Dei scesi dall’Islanda riescono ad attrarre tutti i popoli del mondo. Grazie per esistere. Heima. Heima means “at home”. Bisogna precisare che Heima non vuole essere un documentario a tutti gli effetti, vuole più che altro (e finalmente!) accontentare i fan aggiungendo alle (già esaustive!) musiche delle immagini, raggiungendo così la massima magnificenza dei sensi virtuali (udito e vista). E tanto per mettere in chiaro le cose, dichiaro subito di amare in modo sovrumano questa band. Jòn Þòr Birgisson, Georg Holm, Orri Pàll Dyrason e Kjartan Sveinsson vengono intervistati principalmente sull’amore della loro Terra e su quanto è bello ritornare a casa dopo lunghi tour. Tutto contornato con favolose immagini dell’Islanda, la musica e vari concerti. Dolcissime le Amiina. Il presente DVD non vuole raccontare la vita dei componenti o altre cose noiose. Meglio così. Cosa serviva a me un guazzabuglio di informazioni sui personaggi? Ormai io li conosco tutti benissimo, è come se li incontrassi tutti i giorni! Ho letto ogni cosa su internet, da fan sfegatato ho visitato tutti i siti possibili sui Sigur. Quindi la cosa migliore era per me proprio questa: cercare di riportare sullo schermo le emozioni che sento allo stereo o sotto le cuffie. Se volete informazioni sul gruppo non dovete assolutamente comprare questo DVD (tra l’altro è caretto, costa come minimo 27€!), piuttosto recuperatevi il fornito libro “Sinfonie dai mari del Nord” di Maurizio Marino, che con 7€ trovate tutto quello che volete sapere! Il secondo DVD invece contiene svariati live e mostra anche alcune curiosità sulla vita degli islandesi; cosa mangiano, le celebrazioni religiose, le case e le abitudini degli abitanti. Inoltre appare anche l’amico della band Steindòr Andersen che interpreta una poesia. Ma il fatto che non posso fare a meno di mettere 10 è quando la band si esibisce dal vivo con il capolavoro assoluto Popplagið, sicuramente la cosa più spettacolare che abbia mai sentito nella mia vita. Penso che al loro concerto mi strapperei i capelli, urlerei, sclererei, impazzirei dall’emozione con la loro canzone. Possente, incredibile, geniale, sapientemente distinta da impazzate del batterista, chitarra prima dolce poi avvolgente suonata con l’arco da violino, contornata dagli strilli del cantante che dimostra quanto può essere violento senza sgozzarsi col growl; i componenti inoltre suonano dietro un tendone semi-trasparente, dove si vedono solo le loro ombre. Se nel cd Popplagið dura 12 minuti, dal vivo lo vediamo aumentato raggiungendo i 16, e non si sentono neanche, terminando con un bel casino fatto di chitarre distorte e luci impazzite che non fanno vedere più niente. Insomma Jonsi & company fanno il loro dovere, tutte le canzoni sono stupende, interpretate nel modo più intimo possibile; forse solo Vaka in versione acustica non mi ha emozionato come l’originale, tuttavia niente nel DVD è fuori posto; complimenti anche al regista Dean DeBlois (pure lui fan della band) che ha fatto un lavoro proprio come intendevo io. Destinato esclusivamente ai fan, il DVD è secondo me migliore dell’album hvarf/heim, un disco non speciale come i precedenti, però sempre bello, ovvio!