Baaria è il nome fenicio di Bagheria: attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia il film racconterà un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l'avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.
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“Baaria” vorrebbe essere una specie di “Amarcord” purtroppo senza riuscirci. Tornatore infatti utilizza la stessa vena umoristica del film di Fellini, ne conserva pure la struttura narrativa e si serve degli stessi personaggi-macchiette. Il film ha dei grossi problemi: è un mattone disarmante, con protagonisti talmente vuoti che lo spettatore in due ore e mezza non ha avuto neanche il tempo di provare simpatia; e dei “fatti” presenti nel film (perché di trama non si può parlare) non gliene frega ‘na minchia a nessuno. Il finale è la fiera della comicità demenziale. Mi spiace per il bravo Tornatore, ma qui ha fatto un flop. Comunque la sua regia è pulitissima; grandissime riprese supportate con ottime scenografie e anche i costumi sono molto belli. E’grazie a questi motivi che non scendo sotto il 5,5.