Ludovico Massa detto Lulu, metalmeccanico rozzo e crumiro, è il perfetto archetipo del lavoratore senza coscienza di classe. Abile sul lavoro, si ammazza di fatica solo per riempire la casa di inutili aggeggi consumistici. Il suo comportamento gli aliena le simpatie dei compagni...
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Un film freddissimo per atmosfera e colori, quasi nordeuropeo, sulla distruttiva situazione del proletariato di fabbrica italiano degli anni '70. Mette in scena un mondo povero e disilluso, in cui emergono le lotte tra le forze della sinistra, tra i vari sindacati, tra i vari modi di intendere la lotta di classe e la contrattazione operia, tra gli stessi operai, tra loro e i "padroni". Un affresco amaro, nero, feroce e a tratti anche ironico, di un mondo che già collassava sotto il peso dei tempi, con quei 30enni già stravolti, perchè come recitava una canzone dei Gang "i dialetti soffocati nel regno del rumore, al reparto verniciatura non passano le ore". A tratti ammorba e ripete delle situazioni, ma basterebbe la MONUMENTALE interpretazione di Volontè per essere ricordato per sempre nella storia del nostro cinema.