la bella addormentata nel bosco regia di Clyde Geronimi USA 1959
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la bella addormentata nel bosco (1959)

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locandina del film LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO

Titolo Originale: SLEEPING BEAUTY

RegiaClyde Geronimi

Interpreti: -

Durata: h 1.15
NazionalitàUSA 1959
Genereanimazione
Tratto dal libro "La bella addormentata" di Charles Perrault
Al cinema nel Settembre 1959

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Trama del film La bella addormentata nel bosco

La principessa Aurora subisce un incantesimo dalla strega Malefica e pungendosi con un arcolaio cade in un sonno profondo.

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Voto Visitatori:   7,79 / 10 (80 voti)7,79Grafico
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Voti e commenti su La bella addormentata nel bosco, 80 opinioni inserite

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Niko.g  @  28/04/2015 10:34:58
   9 / 10
C'era una volta il grande Walt Disney. Artista vero, degno di questo nome, insuperabile e insuperato. E c'erano le sue meravigliose fiabe animate, metafore della vita, strumenti educativi per eccellenza, luoghi di formazione dell'identità dei bambini e delle bambine. Verità inconfutabili che hanno portato il nostro Italo Calvino ad affermare che le fiabe sono "vere" e servono al processo di socializzazione delle giovani generazioni, ovvero alla "trasmissione" del mondo (I. Calvino - Sulla fiaba). Ecco perché le fiabe hanno una grande importanza ed ecco perché, nel loro parlare all'inconscio dei bambini, va posta attenzione a quello che comunicano.

In questo caso il tema centrale è l'attesa. Il sonno della bella addormentata rappresenta il periodo di maturazione della fase adolescenziale, che può essere lungo e doloroso ma che apre, infine, alla vita (il Principe azzurro non rappresenta un elemento maschilista al quale soggiace una donna passiva, ma il complemento di un princìpio vitale e universale, l'amore). Il Principe deve faticosamente avanzare superando una selva intricata di rovi e occorre attendere perché possa emergere in tutta la sua forza salvifica. E' un messaggio che sembra ammonire le ragazze sull'importanza dell'attesa e di una sessualità responsabile da unire all'amore. Un inno alla purezza e un'etica che spiazza per la sua forza, valorizzando ancora di più questo lavoro di Perrault.
Anche Bruno Bettelheim vede nella trama de "La bella addormentata" un percorso iniziatico, un tentativo di preparare i bambini ai cambiamenti che li attendono, ma non dando loro informazioni sul mondo reale, bensì chiarendo i processi interiori che dentro di loro hanno luogo.

Gli sfondi di Eyvind Earle giganteggiano. I suoi alberi sono ancora oggi inconfondibili, importanti non solo come elementi decorativi, ma anche narrativi. "La bella addormentata nel bosco" è il suo indiscusso capolavoro (roba che lo Studio Ghibli, i fondali di Earle li vede col binocolo).
Vogliamo parlare dei movimenti plastici dei personaggi? Prima che iniziasse la produzione, ogni scena del film fu proposta in versione live-action, con attori dal vivo utilizzati come modelli per gli animatori. Il risultato non poteva che essere perfetto.
Rispetto alla perfezione stilistica di "Biancaneve e i sette nani" la luminosità difetta un po' e il contrasto non è dei migliori, però Malefica è uno dei villain più riusciti della storia del cinema d'animazione. Cattiva, non luciferina come nell'abominevole rifacimento del 2014.

L'Academy of Motion Picture Arts and Sciences e l'intera Hollywood hanno riconosciuto l'importanza e la maestà di questa pellicola e come la sua qualità sia superiore a quella della cinematografia digitale. Non posso che associarmi a quest'altra verità indiscutibile, essendo un difensore della verità. Chi segue i miei commenti, sa che non vedo di buon occhio il digitale e sapere che l'Academy si è pronunciata in tal senso non può che farmi piacere.
Chi non ha visto il film ed è dotato di obiettività, troverà conferma a tutto questo e potrà godere di una colonna sonora senza pari.

Ciò che ostacola un pieno recupero di queste opere d'arte è la confusione che si è creata attorno alle stesse, sempre più pressate da una controcultura dilagante, opera abietta di pericolosi revisionisti (ne accennavo anche nel mio commento a "Maleficent" che vi invito a leggere).
A guardare le storie che vengono proposte oggi c'è da mettersi le mani nei capelli, sia dal punto di vista formale che del contenuto. Ambiguità tra bene e male, prìncipi azzurri fuori ruolo, eroine sgraziate che alla fine convoglieranno a giuste nozze, naturalmente dopo essere diventate come minimo un vampiro.
Come può essere rapita dalla magia della fiaba una bambina che vede la principessa mandare a quel paese il principe azzurro venuto a salvarla, perché lei la pratica dell'orco assassino se la spiccia da sola e preferisce andare a fare un giro in moto? Ma che assurdità è mai questa? Perché il Ministero delle pari opportunità spagnolo si mette a scrivere queste idiozie, invece di occuparsi di altro e lasciare in pace i bambini? Insensatezze, pure insensatezze.

A sentirsi in dovere di intervenire in questo delirio non poteva mancare l'agenda LGBT, che tenta di penetrare sempre di più nel settore cinematografico e nella società, arrivando perfino negli asili con la divulgazione di libri come il "Piccolo uovo" e spettacoli teatrali come quello del Teatro Litta di Milano. Inganna i più piccoli su temi importanti come quello della genitorialità, attraverso fiabe colorate che spingono alla repulsione della complementarietà sessuale (retaggio comunista di voler uniformare ogni cosa, contro la naturale differenza dei sessi).
Grazie a Dio non tutto va in porto, per esempio sul fronte della scuola, i libretti dell'Unar non sono finiti sui banchi, perché il Ministero dell'Istruzione ha bloccato "Educare alla diversità a scuola" spiegando che "tali opuscoli erano stati inizialmente distribuiti senza condividere il progetto col Ministero, ma solo con i movimenti lgbt" (!!).
Ecco, speriamo che anche nel mondo del cinema e dello spettacolo in generale, le istituzioni prendano coscienza di questa realtà e le associazioni che difendono i diritti dei bambini a non essere confusi sui grandi temi etici, intervengano preventivamente per impedire vergognose deturpazioni, falsificazioni e riscritture delle fiabe classiche come "La bella addormentata nel bosco", che invece di essere manipolate dagli ignoranti, avrebbero soltanto bisogno di essere riscoperte così come sono, da grandi e piccini.

3 risposte al commento
Ultima risposta 08/05/2015 17.26.35
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