Due uomini sono amici da una vita ma a un certo punto, proprio quando si trovano insieme su una remota isola irlandese, uno dei due decide di voler troncare l'amicizia, generando una situazione strana e sgradevole.
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VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film commedia o musicale, Miglior attore in un film commedia o musicale (Colin Farrell), Miglior sceneggiatura (Martin McDonagh)
Continuo a non capire il perchè a Hollywood si straccino le vesti per McDonagh. O forse si, e il problema sta tutto nella picchiata qualitativa del cinema hollywoodiano, così messo male che è prontissimo puntualmente a elevare un prodotto medio come questo a roba che neanche Tarkovskij.
Il film è una chiara allegoria sul popolo irlandese (entrambi i genitori del regista sono irlandesi ed egli stesso ha la doppia cittadinanza britannica/irlandese). Si percepisce il legame intimo di McDonagh con quel paese. Un popolo che si è fatto la guerra, che si è ammazzato a vicenda (non a caso la guerra civile sullo sfondo): i due personaggi (va detto, ottimamente interpretati, con uno dei migliori Farrell di sempre) simboleggiano proprio il conflitto del popolo irlandese sul finire degli anni '20: piuttosto che chiarirsi meglio farsi la guerra, meglio farsi del male da soli (non a caso l'automutilazione), meglio non parlarsi. Così la sorella di Padraic è il simbolo dell'emigrazione irlandese, storicamente caratteristica di questo popolo (tanto più nel periodo in cui è ambientata la vicenda). Questa allegoria arriva in modo chiaro ed è filmicamente risolutiva, cioè questa è la cosa principale che il film vuole dire. Ma McDonagh tocca anche altri temi e in particolare l'importanza dell'arte e quello del trascorrere del tempo: entrambi rimangono temi non eviscerati dal film; l'uno elemento centrale di una "scena madre" (il confronto nel pub sull'arte, Mozart, ecc.) l'altro rimane ancor di più in tracce sparse e mai ricomposte in modo organico e coerente. È vero, qua e là si ride di gusto, ma la scrittura di McDonagh sembra essere molto buona nel trovare momenti di brillantezza battustica, decisamente meno nel sostenere un film-allegorico che svelato il messaggio fila via decisamente piatto.