Nonostante Giulietta e Giorgio abbiano festeggiato l'anniversario di matrimonio con amici, tra loro le cose non sono più come prima. Lui è cortese, ma distante ed è preso da un altro amore; lei per trovare conferme e consolazioni si rivolge ad un medium indiano...
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Federico Fellini, un vero artista, uno dei più grandi del 900, è pensare che i film di quell'essere vomitevole di Muccino o di Moccia hanno un punteggio più alto di film come questo, la cosa è esasperante. Ma poi pensi, vivo in Italia nel 2009, tutto torna: la maggiorparte è cresciuta con i format televisivi che ne possono sapere di cultura o arte..... Giulietta degli spiriti è una sorta di otto e mezzo al femminile, Fellini sviscera la vita svuotandola e riempendola continuamente di cose diverse. Un corpo senza organi, così come è il pensiero dentro la testa: differenziare l'ogasmo contro la vita ******* e mediocre, Fellini si pone una vita fatta di attimi e di disposizione dell'attimo, dimenticare il sè inserito nel tempo in favore del gioco degli attimi fuori dal tempo cronos, così come era per il Mas*****nni di otto e mezzo. Il "non capire" non è necessariamente un qualcosa di negativo, tutt' altro. La vera poesia del '900 è simbolista (Apollinaire), onirica, ermetica. Si è arrivati ai primi del secolo scorso a capire che l' uomo è inteso, in poesia, quasi solo come l' albatross di Baudelaire, ovvero un essere che riesce magnificamente a volteggiare in cielo per poi dimostrarsi goffo e derisibile una volta toccata terra, tra gli altri uomini. Tutto il Fellini maggiore fino al Casanova è Narciso ingigantito, non elevato fino all'annichilimento di sè solo perchè saldamente inserito volontariamente dentro la gerarchia sociale precostituita e la gerarchia come ben si sa soffoca e blocca il gioco nell'immobilità.