Un racconto memorabile ambientato nella Los Angeles degli anni '20, una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l'ascesa e la caduta di molteplici personaggi in un'epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante Hollywood.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
E' un film caotico e selvaggio, specialmente nella prima parte, che può ubricare o confondere ma non nego un certo fascino magnetico della messa in scena. Dopotutto se questo film si intitola Babylon un motivo ci sarà. Per regia, fotografia, scenografia e costumi nulla è un film molto curato nei dettagli e tutto l'inizio della festa è un piccolo gioiello. Tuttavia la magniloquenzia visiva non è all'altezza dei contenuti e specialmente dei personaggi. Su quest'ultimi nulla da dire alle performance attoriali, ma non hanno profondità da poter enfatizzare con caratteri che si rivelano ripetitivi e da dialoghi altrettanto ripetitivi e banali. In tre ore e passa di film ci sono momenti da ricordare: oltre alla festa iniziale, la "gita" nei bassifondi infernali di Los Angeles con un McGuire dallo sguardo malsano come pochi, la scena della colorazione del trombettista nero, perchè poco...nero. In tal senso il personaggio dello stesso Palmer mi è sembrato un corpo quasi a sè stante nel film, se non con lo scopo di dare un senso a tutta la sequenza del party con la gente che conta in cui il suo personaggio, insieme a quello della Robbie e di Calva vogliono ottenere una legittimità dall'alta società. Non è un brutto film, però pur avendo degli indubbi pregi (tecnici), ci sono anche molti difetti (personaggi soprattutto). E' uno di quei film che possono definirsi divisivi.