Tre donne si trovano nella stessa stanza di una clinica ginecologica: la prima a seguito di un aborto, le altre due, una felicemente sposata, l'altra ragazza madre, in procinto di partorire. Si instaurano tra le tre donne compagne di camerata dinamiche di solidarietà, soprattutto dopo la morte di uno dei nascituri.
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VINCITORE DI 2 PREMI AL FESTIVAL DI CANNES: Miglior regia (Ingmar Bergman), Miglior attrice (Bibi Andersson, Eva Dahlbeck, Ingrid Thulin, Barbro Hiort af Ornäs)
L'ospedale di "Alle soglie della vita" è come una risorgiva delle paure, delle speranze e dei problemi complessivi del mondo femminile. Al di là dell'attualità del tema, ciò che sorprende di questo film di Bergman è un racconto quasi antropologico e tutto al femminile dell'esplosione di sentimenti che accompagna l'atto femminile massimo, quello di dare la vita. La felicità quasi incontenibile per la nascita di un figlio, le paure per una gravidanza giovanile non voluta, i ripensamenti per un figlio di un matrimonio che si vuole interrompere: sono casi diversi della stessa psicologia femminile che Bergman porta in scena con il suo classico stile teatrale e allo stesso tempo puntualmente in grado di trovare inquadrature e immagini di rara profondità.