Trama del film The alto knights - i due volti del crimine
"The Alto Knights – I due volti del crimine" segue le vicende di due dei più noti boss della criminalità organizzata di New York, Frank Costello (De Niro) e Vito Genovese (De Niro), intenti a contendersi il controllo delle strade della città. Un tempo migliori amici, piccole gelosie e una serie di tradimenti li mettono in una rotta di collisione mortale che cambierà per sempre la mafia (e l'America).
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Levinson, Pileggi, Winkler, De Niro e citiamo anche Dante Spinotti sono emblemi di un cinema che è stato e che in qualche modo è diventato classico. Rileggendo la lezione dello Scorsese di Quei Bravi Ragazzi e Casinò, The Alto Knights è un omaggio a quel cinema ed anche all'evoluzione del mondo criminale degli Stati Uniti dove i due amici/nemici Costello e Genovese rappresentano le due anime, come da sottotitolo. Chi cerca di tenere le distanze da quel mondo criminale per diventare burattinaio (Costello), ripulendosi la facciata e chi dalla strada è sempre rimasto, incapace di giochi raffinati di potere e prendere tutto ad ogni costo, senza tanti fronzoli. E' uno spaccato d'epoca interessante ma che aggiunge poco a livello cinematografico, ma la professionalità della messa in scena è indiscutibile e non me la sento di bocciarla.
De Niro si sdoppia nel ruolo a lui congeniale del malavitoso italoamericano. I due personaggi da lui interpretati sono la versione incartapecorita di Jimmy e Tommy di Goodfellas, saggio ma risoluto (e un po' monocorde) il primo, violento e delirante (e più cinematograficamente "gustoso") l'altro, ma si si sente la mancanza della mano di Scorsese. Barry Levinson sa girare, i suoi discreti film in passato li ha anche fatti, ma ormai ha più di 80 anni e la sua idea di cinema non sembra essersi evoluta granché rispetto ai tempi di Sleepers. Statico e verboso. Poca ciccia. Sufficienza stiracchiata per rispetto alla carriera.