La pellicola pone al centro la vicenda di Alberto Paolini, un paziente che ha vissuto per 45 anni dentro un manicomio e ha raccontato la sua esperienza e quella di Adriano Pallotta, che è stato infermiere e sullo schermo diventa degente. Le storie degli internati, prese dalle cronache dei giornali, parlano di suicidi, di fughe, di condanne, di porte e di chiavi, oggetti simbolo della detenzione. Il film è stato girato nell’ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà, a Roma e quindi è proprio la Capitale il luogo delle vicende di cui si narra.
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