Uno sguardo alla vita di Lali Sokolov, un prigioniero ebreo incaricato di tatuare i numeri identificativi sulle braccia dei prigionieri nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau durante la Seconda Guerra Mondiale.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Non è una serie che mi abbia colpito in maniera particolare, però devo ammettere che l'approccio è abbastanza particolare, nel senso che unire al contesto più orrendo che l'umanità abbia conosciuto ad una storia d'amore è quantomeno ardito. Senza dubbio il romanzo e le memorie del personaggio del tatuatore, realmente esistito, non è accurato dal punto di vista storico. Il motivo in parte dagli stessi ricordi di Eisenberg falsati dall'età avanzata e la poca conoscenza della scrittrice sull'argomento olocausto, perché non era una storica. La serie ha cercato di limare in parte certe licenze, che tuttavia presentano delle situazioni non proprio credibili. Alcuni aspetti sono più in linea nel sottolineare la sindrome del sopravvissuto che ha colpito molti ex prigionieri dei campi e questo è positivo. Bisogna dire che pur in presenza di una storia d'amore, il contesto non viene edulcorato. L'orrore era ben presente e tangibile, tuttavia trovare un equilibrio soddisfacente non era impresa facile.